Recensioni: “Alasia, la vergine di ferro. Le avventure d’una cacciatrice di demoni” (2017) di Max Gobbo

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Titolo: Alasia, la vergine di ferro. Le avventure d’una cacciatrice di demoni

Autore: Max Gobbo

Curatore: Gianfranco de Turris

Copertina: Vincenzo Prattico’

Editore: Watson

Collana: TrueFantasy

Genere: sword and sorcery

Pagine: 202

Data di pubblicazione: 2017

Prezzo: € 11,40

Trama: Alla vigilia del Concilio di Trento con cui la chiesa romana intendeva portare a compimento la controriforma allo scopo di arginare l’eresia dilagante, l’Italia conobbe un flagello così terribile da oscurare perfino l’orrore della Peste Nera. Partorita dal ventre dell’inferno un’orda di demoni s’abbatté sulla penisola. Schiere di mostri immondi chiamati “mai morti” presero a popolare le notti atterrendo la gente e nutrendosi del sangue degli innocenti. A nulla valsero gli editti e le contromisure presi da principi ed ecclesiastici, nessuno pareva in grado di contrastare l’avanzata irresistibile del male. Ma quando giunse l’ora più fosca, in cui l’umanità sembrava condannata alla dannazione eterna, qualcuno si levò in sua difesa. Avvenne così che antichi ordini cavallereschi, monaci combattenti e giustizieri solitari iniziarono una lotta mortale contro le forze dell’oscurità. Tra questi ultimi avventurieri si narra che vi fosse anche una donna, una spadaccina delle più valenti, una vergine dal sangue purissimo cui Dio stesso avrebbe affidato il compito di debellare l’oscura minaccia, il suo nome era Alasia.

Commento:

Alasia, la vergine di ferro. Le avventure d’una cacciatrice di demoni è un romanzo sword and sorcery di Max Gobbo, curato da Gianfranco de Turris e pubblicato da Watson edizioni ad aprile, facente parte della collana TrueFantasy, di Alessandro Iascy.

Prima di occuparci dell’analisi del libro, mi preme evidenziare il fatto che in pochi mesi il lavoro svolto dallo scrivente e da Alessandro Iascy in seno a Watson e ad Ailus ha permesso di portare alla luce già tre libri di fantasia eroica: Gli Universi di Ailus. Heroic Fantasy vol.1, Eroica e proprio Alasia.

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Volgendo lo sguardo ad altre case editrici, Acheron Books ha messo in commercio nel 2016  Guiscardi senza gloria di Mauro Longo, nel 2017 Xpo Ferens di Alessandro Forlani, Odoya ha pubblicato Conan. La leggenda di Enrico Santodirocco, mentre Mondadori ha pubblicato una nuova raccolta dedicata a Conan il cimmero e al momento sta preparando l’uscita di volume che comprende tutte le opere di Clark Ashton Smith (entrambi i volumi sono curati da Giuseppe Lippi).

Se consideriamo che lo sword and sorcery è rimasto fermo per anni, possiamo affermare che la situazione è notevolmente migliorata e pensiamo che in parte sia anche merito di Italian Sword&Sorcery, dato che da tempo ci prodighiamo per divulgare questo meraviglioso genere letterario mediante articoli, saggi, recensioni, interviste, conferenze e pubblicazioni.

Ora, veniamo al libro in argomento.

La vicenda è narrata in terza persona ed è ambientata in Italia nel bel mezzo del Concilio art_4726_1_concilio-di-trentodi Trento, quando la Chiesa romana decide fornire una chiara risposta alle dottrine luterane e calviniste. Vengono infatti citati personaggi di grande importanza per l’epoca come Paolo III, Carlo V, Francesco I, Solimano il Magnifico ed Emanuele Filiberto di Savoia, detto Testa di Ferro.

Tali circostanze restano comunque sullo sfondo poiché il fulcro della storia ha ad oggetto l’invasione di demoni/vampiri definiti “mai morti”, guidati dal Nero Signore, a cui Satana ha ordinato di conquistare la Terra. Diversi principi del nord Italia hanno già tentato di arrestare questa orda infernale, ma le armi terrene nulla hanno potuto contro i terribili satanassi. Ne discende che la Chiesa cattolica ha fondato alcuni speciali ordini monastici, dotati di armi soprannaturali idonee a sconfiggere questi mostri.

Tra essi, il guerriero più micidiale è Alasia, una ragazza cresciuta dai sacerdoti al solo scopo di porre fine al male dalla Terra. Alta, slanciata, prosperosa, diafana, con l’espressioneperennemente corrucciata, dai capelli corvini, dai muscoli guizzanti e dalle labbra turgide, la Vergine di Ferro rappresenta il paradigma della paladina cattolica. I proiettili delle sue pistole sono stati forgiati con il bronzo della porta di San Pietro e le permettono di fare strage di demoni. Vindicta, la spada che la rende invincibile, contiene al suo interno un chiodo della Vera Croce. Il che è in linea con la simbologia cristiana che la considera un’arma sacra e luminosa appannaggio degli eroi e dei cavalieri (1).

Per quanto concerne il profilo meramente psicologico, la protagonista è letteralmente ossessionata dall’idea di vendicare la morte dei suoi genitori, uccisi dal Nero Signore e ciò talvolta la induce a perdere di vista la missione per la quale è stata educata. Ma questo non è il suo unico motivo di pena poiché è costretta a reprimere qualsivoglia sentimento d’amore in quanto Vindicta può essere impugnata solo da una guerriera vergine. Verginità che tradizionalmente indica una propensione al sacrificio, alla realizzazione di imprese faticose e difficili (2).

E’ bene evidenziare che Alasia si discosta dalle tipiche donne che siamo abituati a conoscere nella stragrande maggioranza dei libri di fantasia eroica, che Mariateresa Botta nel suo saggio Women & Sorcery ha distinto egregiamente in: damsel in distress e witchy woman (3). Le prime sono mere vittime sacrificali, oggetti sessuali e fanciulle da salvare; mentre le seconde sono le antagoniste dell’eroe che assumono le vesti di strega, demone o divinità (4).

Alasia invece è una guerriera ferale il cui unico scopo è quello di debellare l’invasione dei diavoli che infestano il mondo. In ordine alla sua abilità di combattente e alla sua indipendenza dal sesso maschile possiamo compararla a Jirel di Joiry di C.L. Moore (5), anche se quest’ultima non esita a far ricorso a orripilanti demoni dell’abisso per sopraffare i propri rivali. Per quanto riguarda invece l’ossessione maniacale di sterminare il male dalla faccia della Terra (6), l’abbigliamento, le fattezze e la fede in Dio, la Vergine di Ferro ricorda molto Solomon Kane di Robert E. Howard (7), anche se questi è un puritano.

Nel libro troviamo battaglie furenti e combattimenti all’ultimo sangue, dove l’Autore mette in mostra tutta la sua abilità descrittiva e la sua esperienza nelle arti marziali.

Il ritmo è molto rapido e il registro linguistico è alto, a dispetto della moda odierna, e comunque consono a un’epoca medievale.

In conclusione ritengo che Alasia di Max Gobbo sia un ottimo romanzo fantasy che prosegue egregiamente la tradizione dello sword and sorcery, apportando comunque delle innovazioni a un genere che negli ultimi tempi sta risorgendo dalla tenebre in cui era stato collocato.

Note:

  1. JEAN CHEVALIER, ALAIN GHEERBRANT, Dizionario dei simboli. Miti, sogni, costumi, gesti, forme, figure, colori, numeri, BUR RIZZOLI, Milano, 2016, p. 974 e s.; in ordine alla simbologia della spada si veda anche RENE GUENON, Simboli della Scienza Sacra, Adelphi, Milano, 2015, p. 160 e s.
  2. Ibidem, p. 1110.
  3. Per approfondire il tema si veda MARIATERESA BOTTA, Women & Sorcery, in Eroica, a cura di Francesco La Manno e Alessandro Iascy, Watson, Roma, 2017, p. 28
  4. C.L. MOORE, Jirel di Joiry, Editrice Nord, Milano, 1982.
  5. MICHELE TETRO, Solomon Kane: un eroe in bilico, in Eroica, a cura di Francesco La Manno e Alessandro Iascy, Watson, Roma, 2017, p. 251.
  6. ROBERT E. HOWARD, Solomon Kane, in Tutti i cicli fantastici, I Cicli di Solomon Kane e di Kirby Buchner, a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton & Compton, Roma, 1995.

 

maxresdefaultAutore: Max Gobbo alias Massimiliano Gobbo (1967), insegnante, nel tempo libero si dedica alla scrittura. Tra i suoi interessi principali figurano la narrativa dell’immaginario, la letteratura e il cinema.

È autore di diversi romanzi e di racconti fantastici come Garibaldi e i mostri meccanici e la Maschera nera, che rileggono in chiave “retrofuturista” la storia d’Italia. Nel 2010 esordisce con Protocollo Genesi edito da Aracne editrice presentato al XXIII Salone internazionale del libro di Torino.

Nel 2012 è finalista a Giallolatino col suo racconto La palude dei caimani.

Nel 2013 ha presentato al festival internazionale di fantascienza, Sticcon di Bellaria il suo Capitan Acciaio supereroe d’Italia edito da Psiche e Aurora editore, con prefazione di Gianfranco de Turris.

Maggio 2014, sulla prestigiosa rivista “Robot” (Delos Books) appare il suo racconto a tema steampunk, L’incontro di Teano.

Luglio 2014, sulle pagine di “IF – Insolito e Fantastico” rivista edita da Solfanelli compare il suo Aeronavi Italiche.

Ottobre 2016, ne Gli Universi di Ailus. Heroic Fantasy Vol. 1, antologia di fantasia eroica a cura di Francesco La Manno e Alessandro Iascy, appare il suo racconto sword and sorcery, Il Marchese Decollato.

Gennaio 2017, su Eroica, antologia di sword and sorcery edita da Watson Edizioni, a cura di Francesco La Manno e Alessandro Iascy, appare il suo racconto Il Libro.

Attualmente collabora con diverse riviste: “Skan Amazing Magazine”, “Politicamente.net”, “Letteratura Horror”, e col quotidiano on line “Barbadillo”. È curatore della sezione narrativa per la rivista “Antarès”.

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