Al più tardi il Primo Maggio, risistemato qualche paragrafo qua e là, consegnerò all’editore Arabrab di Anubi.
È un ciclo di racconti (11, per l’esattezza) che da giugno 2016 monopolizza la mia scrittura: l’ho concluso, finalmente!
Arabrab è un’assassina devota al Dio Sciacallo: combatte culti, poteri oscuri, mostri, demoni e nemici dell’Egitto in una fantasy-Età del Bronzo il più realistica che mi è riuscito di immaginare. La vedrete fra le Piramidi, in Sardegna, a Cnosso e in Lazio, nelle tombe degli Etruschi e le foreste dell’estremo Nord. Avrà a che fare con sacerdoti, guerrieri, negromanti, automi e concubine, non-morti ed entità. Vi darò polvere, sangue, spade, incantesimi, battaglie, meraviglie e oscurità.
Sono racconti che leggerete singolarmente oppure, se vorrete, come capitoli di un romanzo: Arabrab crescerà, avrà dubbi, ripensamenti, si farà molti nemici, avrà conti da regolare… non sarà sempre la stessa, in una vita di avventure.
Non è una mia abitudine pubblicare ringraziamenti: ma questa volta, per il lavoro che quest’opera ha richiesto, sono in debito di una birra egizia con un sacco di persone!
Innanzi tutto Alessandro Iascy e Francesco La Manno: committenti del progetto dopo che – letta una prima storia di Arabrab, destinata a un’antologia – hanno deciso che la ragazza meritasse una sua saga.
Arabrab, capovolto, è il nome della mia compagna: Barbara; grazie ad Anubi (perché ci credo!) e grazie a Kaoutar Dadi: l’admin di questo blog che è spesso nelle mie storie; che ha prestato la ferocia, gli occhi e il volto a quest’ancella delle tenebre.
Non si può scrivere di vini, armi, armature e cose antiche senza il parere di uno studioso, un archeologo e meglio ancora rievocatore: quindi grazie ad Alessandro Allegrucci che – pur attualmente disperso nelle steppe del Kazakistan – ha sempre trovato il tempo, le informazioni e la gentilezza per rispondere alle mie domande su xiphoi, formaggi, tuniche o tebenna e il distinguo fondamentale fra scudo dyplos e scudo oplon. Nel mio mestiere per ‘sti dettagli si perde il sonno… Grazie a Alessandro Madeddu e Bluana Pinna per aver contribuito riguardo a cose sarde.
Grazie a un vero dream-team di infaticabili “lettori alfa” Arianna Dongu, Benedetta Melappioni, Zeno Saracino e Lorenzo Davia: Arabrab è cresciuta con i loro suggerimenti. E se leggendo proverete uno spavento, un’emozione, un sense of wonder di più sarà grazie a scambi in chat su puntini di sospensione, corsivi, infodump, Strutture a Nove Atti, cliffhanger e show don’t tell.
La parola all’editore e spero a presto sugli scaffali.
Alessandro Forlani