Bound by Flame è uno action RPG sviluppato dalla francese Spiders e pubblicato nel 2014 per Windows, Playstation e Xbox.
La Spiders è stata fondata nel 2008 da alcuni degli sviluppatori che avevano lavorato al videogioco Silverfall; si tratta di una software house molto orientata alla realizzazione di action RPG (giochi di ruolo d’azione), con una particolare cura per il setting delle loro avventure. Nel 2012 sono usciti con Of Orcs and Men (assieme alla Cyanide), che trattava uno dei cliché dei videogiochi fantasy (e del fantasy in se), ovvero la guerra tra Umani e Orchi, dal punto di vista di un protagonista Orco: magari ne riparleremo in futuro. Nel 2013 hanno pubblicato Mars: War Logs (2013) un non proprio riuscito titolo cyberpunk.
In Bound By Flame il pacifico regno di Vertiel è stato invaso dalle armate dei Deadwalker mandate dai Signori del Ghiaccio. Fin qui tutta roba già vista e stravista. Il protagonista Vulkan è un mercenario appartenente alle Freedom Blades, un gruppo di soldati di ventura pagati dagli Scribi Rossi per combattere la minaccia. E anche qui, niente di speciale, anche se il fatto di dover essere pagati rende i mercenari diversi dai soliti eroi senza macchia e senza paura.
Le cose iniziano a farsi veramente interessanti quando gli Scribi Rossi compiono un rito magico per evocare il potere necessario a sconfiggere i Signori del Ghiaccio: il rito finisce male e il protagonista viene posseduto da un Demone del Fuoco, una misteriosa creature infernale che si insedia nel suo corpo e gli dona strani poteri.
La battaglia contro i mostri prosegue, ma in più Vulkan deve tenere a bada il demone chiuso dentro lei stessa. Sta al giocatore decidere se dare più o meno spazio al demone, in uno scambio ambiguo. Si possono acquisire poteri demoniaci regalando al demone una parte della propria anima: così però ci si disumanizza. Il corpo stesso dell’avatar si deforma cambiando colore e assumendo un aspetto sempre più deforme.
Gli scopi del demone poi non sono chiari. Vuole liberarsi dalla prigione di carne nel quale si trova e impossessarsi del Worldheart, il Cuore del Mondo di Vertiel, in possesso di Lord Blackfrost, uno dei Signori del Ghiaccio.
E mentre siamo tutti d’accordo che lasciare la propria anima a un demone in cambio di qualche comodità terrena non è una buona idea, il gioco rende ben chiaro quanto difficile sia sopravvivere ai nemici contando solo sulle proprie forze. La difficoltà aumenta rapidamente proseguendo nelle mappe e in poco tempo farsi aiutare dal demone non resta un’idea da escludere a priori.
Il dare più o meno spazio al demone è solo una parte della personalizzazione dell’avatar. Come nei migliori RPG, ci sono punti esperienza da acquisire in battaglia e spendere nello skill tree per acquisire nuove capacità. Raccogliendo abbastanza materiali (oro, metallo, ossa, sangue e tante altre materie prime) si possono costruire oggetti utili quali pozioni magiche, dardi per la balestra e così via. Il potere del demone, ovviamente, permette di costruire manufatti più potenti con un minor costo di risorse.
Sono ben realizzate le mappe di gioco anche se non molto originali come concezione. Si passa da un tempio in rovina nel prologo a un villaggio isolato in mezzo alle paludi del primo atto per passare poi a una città abbandonata e al covo ghiacciato di Lord Blackfrost. Le mappe iniziali sono le migliori, con splendidi scenari montuosi e una palude inquietante. Le mappe successive hanno meno “colore” e in più di qualche punto si ha l’impressione di vagare per un anonimo labirinto di pietra, come ad esempio nel livello delle fogne.
I combattimenti non sono quelli “spensierati” alla hack’n’slash. Ci sono numerose armi e varie tecniche di combattimento da padroneggiare. Gli attacchi e le parate devono essere eseguite con la giusta tempistica. Se si pensa di lanciarsi nella mischia menando colpi dove capita non si vive a lungo.
La storia ha diversi finali possibili, a seconda di quanta parte della propria anima si sia regalata aldemone. I finali spaziano dalla sconfitta dei Signori del Ghiaccio grazie al Worldheart alla distruzione dell’intero mondo a opera del Demone.
Bound By Flame è un videogioco con vari elementi interessanti. Tra questi c’è il background del mondo di Vertiel e dei protagonisti, di cui si viene a conoscenza dialogando coi personaggi. È interessante il sistema di combattimento che richiede al giocatore molta più attenzione a quello che fa lui e alle mosse dei nemici, e dà soddisfazione imparare a combattere bene. Purtroppo ci sono alcuni elementi più deboli che appesantiscono il gioco. La difficoltà nella parte iniziale è molto alta e questo può mettere in difficoltà il giocatore non ancora abituato alle dinamiche dei combattimenti. La recitazione dei personaggi negli interludi cinematografici è di scarsa qualità e rende noioso seguire la storia. Difetti che vengono parzialmente (ma solo parzialmente, sia ben chiaro) scusati dal fatto che non è un gioco creato da qualche grosso sviluppatore ma da una compagnia indipendente e molto piccola.
Lorenzo Davia