Era inevitabile che il mondo videoludico prima o poi affrontasse Conan il Cimmero: il franchise, con racconti, romanzi, serie a fumetti e film, è troppo grande per essere ignorato. E il personaggio, abituato a risolvere i problemi a colpi di spada, è un personaggio ideale per qualsiasi videogioco: il gameplay basato sui combattimenti è semplice e immediato sia da concepire che da realizzare.
Vediamo quindi insieme le varie incarnazioni del personaggio di Conan nei videogiochi.
Conan: the Hall of Volta (1984)
Il primo esordio di Conan nel mondo dei videogiochi non è stato dei migliori. Tutto è iniziato con la necessità di avere un videogioco di Conan da far uscire in concomitanza con il film Conan il Distruttore (1984).
Cosa si fa in questi casi? La Datasoft Inc ha preso un suo videogioco in fase di realizzazione, in questo caso Visigoth, e gli ha cambito il titolo in Conan. Facile. Un po’ più difficile da mandare giù è il fatto che il protagonista lanci boomerang (non che i visigoti di solito lo facessero), ma nessun problema: nel gioco finale questi vengono sostituiti da una spada.
Si ha quindi un platformer per Amiga II con Conan che visita il castello di Volta allo scopo di sconfiggerne il titolare. E sembra proprio che stiamo parlando di Volta l’inventore: il castello, oltre che di mostri, è pieno di trappole alimentate dalla corrente elettrica. Il gioco non ha alcuna relazione con il film, a parte la foto di Arnold Schwarzenegger sulla copertina. La trama è semplice: “Destroy Volta. Beware of his minions, collect keys and gems to your advantag” recita la schermata iniziale del gioco.
Il gioco è stato poi convertito anche per Atari 8-bit e Commodore 64 con il titolo di Conan: the Hall of Volta, con il quale è più conosciuto.
Nonostante la nascita non proprio lecita, il gioco è spassoso. La colonna sonora è incalzante, vedere Conan che fa le capriole invece di un semplice salto rallegra la vista e i puzzle sono vari e interessanti. I livelli di gioco sono solo sette ma più che sufficienti a tenere impegnato il giocatore: se si muore infatti si deve ricominciare tutto daccapo.
Conan the Mysteries of Time (1991)
Se ha funzionato per la Datasoft, può funzionare anche per noi, devono aver pensato alla Mindscape: fu così che presero il videogioco Myth: History in the Making, creato dalla System 3 per Commodore 64 e Amiga, lo adattarono al NES cambiando il personaggio principale in quello di Conan, e reintitolarono il gioco Conan the Mysteries of Time.
Si tratta di un platformer 2D, uscito nel 1991, noioso e di bassa qualità, sul quale è meglio stendere un velo pietoso.
Conan The Cimmerian (1991)
È andata meglio con Conan The Cimmerian, videogioco creato dalla Synergistic Software e pubblicato dalla Virgin Games. È uscito per MS-DOS nel 1991, questa volta ispirato al primo film della saga, Conan il Barbaro. Il videogioco è un adventure game con elementi RPG. Segue la trama del film, con Conan che deve vendicarsi della morte di sua moglie e dei suoi amici uccisi dal malvagio Thoth Amon. Il nostro barbaro quindi si aggira per la città di Shadizar, entrando più o meno invitato nei vari edifici dove chiacchiera con i personaggi o ingaggia lotte con i cattivi. Il gioco è diviso in tre visuali. C’è la visuale top-down quando Conan si trova per le vie della città, che funge da hub. C’è una visuale di lato quando ci si trova all’interno degli edifici e infine la visuale della mappa del mondo di gioco.
Il gioco riprende meglio lo spirito del personaggio. Conan depreda antiche cripte per avere oro per comprare armi, può imparare nuove mosse e affronta vari nemici più o meno umani. I combattimenti sono abbastanza semplici, anche se talvolta viene chiesto di risolvere un puzzle per poter uccidere il nemico.
Conan (2004)
Si devono aspettare ben 13 anni prima che qualcuno se la senta di riportare Conan nel mondo videoludico. Succede nel 2004 con lo sviluppatore slovacco Cauldron, che propone un hack’n’slash per PC e console con visuale in 3d (ovvero alle spalle di Conan) ed elementi di RPG. Il gioco, intitolato Conan (o Conan: The Dark Axe) è ispirato sia ai racconti di R.E. Howard che ai film della saga.
I film forniscono la base per la trama, con Conan che deve vendicarsi dei membri di un culto diabolico che hanno massacrato tutti i membri del suo villaggio. I racconti forniscono ispirazione per le ambientazioni del gioco: in questo Conan si attraversano numerose terre dell’Età Hyboriana prese dai racconti di Howard.
Non è un videogioco perfetto, ma fornisce una solida esperienza di gioco.
Conan (2007)
Ormai gli sviluppatori sembrano aver capito come creare un buon videogioco ispirato a Conan. E infatti dopo 3 anni da Conan: The Dark Axe, la Nihilistic Software esce con un nuovo titolo, chiamato anch’esso Conan. Si tratta di un action-adventure in 3d. La trama è vagamente ispirata al racconto “La regina della costa nera” di Howard: qui Conan riporta per sbaglio in vita uno stregone. Scopo del gioco è recuperare le armi di Conan sparse per il mondo e sconfiggere il malvagio mago. Conan è aiutato dalla pirata A’Kanna, che fa le veci della letteraria . Le location del videogioco sono prese direttamente dai racconti: Kush, Stygia, e le Isole Barachan. Lo stile visivo poi è ispirata direttamente alle illustrazioni di Frank Frazetta.
Di tutti i videogiochi usciti fino ad allora, questo Conan, e il mondo che gli ruota attorno, è quello che si avvicinava di più a quello presente nell’immaginario popolare. Unico difetto, il gameplay è stato preso direttamente da Gods of War, rendendo questo Conan poco originale sotto questo punto di vista.
Age of Conan (2008)
A questo punto, visto il successo di MMORPG (Massively multiplayer online role-playing games) quali World of Warcraft, era inevitabile che si decidesse di ambientarne uno nell’età Hyboriana. Age of Conan viene sviluppato dalla Funcom e pubblicato nel 2008, mettendo a disposizione dei giocatori le terre di Cimmeria, Aquilonia e Stygia. Non possono essere tutti Conan, ovviamente, e il giocatore può scegliere tra quattro razze, cimmero, aquiloniano e stygio, e vari “mestieri”: soldato, mago, prete etc…. Nel corso degli anni il mondo di gioco è stato ampliato con nuove terre e nuove razze giocabili.
Per questo titolo si sono ispirati ai racconti di Howard: Age of Conan è ambientato un anno dopo gli eventi narrati in L’Ora del Dragone e sembrano non esserci relazioni con i film. Va però detto che all’uscita del film 2011 Conan Il Barbaro, la Funcom ha pubblicato un add-on intitolato The Savage Coast of Turan, dove appaiono luoghi e personaggi del film.
Il gioco sarebbe stato interessante per la sua atmosfera, realistica e adulta (con pure una buona dose di nudità insolita per questi titoli), e per il gameplay stimolante. Purtroppo la presenza di problemi tecnici (bugs, livelli incompleti, etc…) all’uscita del gioco ha subito alienato grossa parte dei giocatori. Al giorno d’oggi restano pochi fedelissimi a battere le terre dell’età Hyboriana, per lo più concentrati nelle aree “a pagamento”. Il gioco infatti è accessibile liberamente da chiunque, ma alcune aree e alcuni oggetti sono disponibili solo a pagamento.
Considerazioni
Come noto, raramente i videogiochi ispirati a film sono belli. Ci sono vari motivi per questo: il primo è che si pensa, erroneamente, che basta il titolo per vendere il videogioco, lasciando quindi spazio a titoli scadenti. Un altro motivo è che si impone l’uscita del gioco in concomitanza con quella del film, stringendo i tempo dello sviluppo del titolo. Per questi motivi molto spesso un videogioco tie-in con un film è di bassa qualità. Rare volte il videogioco tratto da un film è di qualità, e quando questo succede, di solito è perché è uscito molto tempo dopo il film al quale è collegato, lasciando quindi più tempo per la realizzazione ponderata di un prodotto godibile anche indipendentemente dalla sua fonte cinematografica.
Questo discorso potrebbe sembrare non del tutto pertinente ai videogiochi di Conan, essendo il materiale di origine letterario. Ma a ben vedere i primi titoli ispirati al Cimmero hanno come riferimento il Conan cinematografico e presentano gli errori tipici di queste trasposizioni: hanno letteralmente preso un videogioco qualsiasi e ci hanno appiccicato sopra il titolo di Conan, usandolo per vendere.
È andata meglio con Conan The Cimmerian, la cui trama come visto è ispirata al primo film, ma che almeno fornisce al giocatore la possibilità di comportarsi come Conan, con case dove entrare di nascosto, combattimenti da ingaggiare in giro per la città e così via.
Risultati molto migliori si sono ottenuti con i due Conan usciti nel 2004 e 2007, visto che si è iniziata a prendere ispirazione direttamente dalle fonti letterarie e, per il Conan del 2007, anche quelle fumettistiche.
Con il MMORPG Age of Conan si abbandona il personaggio ma ci si concentra di più sull’universo narrativo dove sono ambientate le storie. È una strada che sarà presa anche per il prossimo videogioco di Conan in sviluppo. Conan: Exiles, sempre della Funcom, sarà un open-world ispirato alla saga del Cimmero dove si vestiranno i panni di un esule con capacità di combattere, costruire e coltivare.
Age of Conan incontra Minecraft, insomma.
Lorenzo Davia