Scheda:
Titolo: Schegge
Autore: Alfonso Zarbo
Copertina: Paolo Barbieri
Editore: Watson edizioni
Genere: fantasy/grimdark fantasy/sword and sorcery/high fantasy/storico/avventura
Pagine: 246
Data di pubblicazione: 2016
Prezzo: € 9,90 (Amazon)
Trama: In una Roma sventrata dall’Apocalisse, un peccatore falcia tutto quello che incontra per addentrarsi nell’incubo. Nella Spagna delle Crociate, il Diavolo scatena la furia di un cavaliere ossessionato dalla fede. Tra dune e templi in rovina, un console e un barbaro indagano su una regina rapita, mentre ai confini di una terra morente un ultimo plotone di elf lotta per sopravvivere. Una raccolta di avventure per gli amanti del fantasy, da vivere con un cacciatore di draghi, su navi spettrali o sulle spiagge insanguinate del Nuovo Mondo, attraverso lo sguardo di un soldato spagnolo che non ha nulla da perdere tranne la sua identità. Nove affilatissime schegge conficcate nella storia e nell’immaginario.
Commento:
Schegge è un’antologia di racconti fantasy di Alfonso Zarbo, pubblicata da Watson edizioni nel 2016.
Le storie presenti in questo libro sono autoconclusive, proteiformi e riguardano differenti personaggi.
In Schegge, abbiamo molteplici racconti nei quali di volta in volta veniamo trasportati nella Danimarca del leggendario re Fróði, nella Spagna del 778 d.C., mentre Carlo Magno invade la Spagna accompagnato dal folle Orlando; nella Roma dell’anno 1000 d.C., nel bel mezzo di una guerra tra angeli e demoni; nelle Americhe del 1603 d.C., in viaggio con un galeone ricolmo di conquistadores e in molti altri luoghi esotici e fantastici.
A mio avviso tuttavia è rilevabile una fondamentale serie di storie, concatenate da personaggi e da un’ambientazione storico-geografica comune (che peraltro costituisce la parte preponderante del volume), che sono: “Il cacciatore di draghi”, “Anushiravan”, “Un cuore per abisso”, “Il teschio del demone”. Tra essi, quello che assume maggiore peso nell’economia dell’opera è Il cacciatore di draghi, il quale ha ad oggetto un mondo secondario simile all’Impero romano, nel periodo storico del Principato, in cui Vortighern (cacciatore di draghi) ha perduto la memoria e si rifugia dai Bluadawulf (Lupi del Sangue), mercenari barbari che vivono all’estremo nord. Qui trova ospitalità da parte del loro capo, Walemir, e di sua figlia Arda, che si innamora di lui. Ma Bleda non accetta di buon grado tale circostanza e decide di tradire la propria gente, fuggendo verso l’Empireo (che ricorda per alcuni aspetti l’Urbe).
Occorre evidenziare che è stato realizzato un buon lavoro di world building da parte dell’Autore in quanto, con grande pazienza, vengono effettuate descrizioni accurate dei luoghi, degli edifici, dei personaggi. Come non lasciarsi suggestionare dalle immense cattedrali con cupole d’oro, dalle domus, dalle legioni, dai vessilli color porpora e dalle aste sormontate dalle aquile di Casdarum, che ci riportano alla mente lo splendore della Roma antica.
Volgiamo ora lo sguardo ai personaggi.
La narrazione procede in terza persona seguendo diversi punti di vista.
Il protagonista è Vortighern, un combattente senza eguali munito di due spade costruite con l’avorio dei draghi, che lo rendono invincibile in battaglia. Il suo passato lo tormenta poiché ricorda di aver compiuto un atroce delitto (anche se non è sicuro) e, una volta dato corso alla sua furia, diventa un berserker, mietendo di vittime come grano maturo siano essi nemici o amici. Le vicissitudini della vita lo condurranno a peregrinare dall’estremo nord al sud e nemmeno l’amore per Arda lo farà desistere dal compiere il suo destino.
Walemir è il comandante dei Bluadawulf. Costui ci appare anche in altre storie in cui apprendiamo che ha militato nell’esercito dell’Empireo, occupandosi di perigliose missioni nel sud dove si è distinto per presenza di spirito, sagacia e abilità di assassino; guadagnandosi la fiducia del console Furio. Nonostante Walemir sia un uomo di circa cinquant’anni, la sua abilità di guerriero non è venuta meno e nemmeno la sua voglia di combattere. Il suo profilo psicologico è quello del condottiero giusto e severo che non esita a rischiare la propria pelle per salvare gli innocenti.
Bleda è un personaggio assai importante nell’economia della storia poiché incarna il principale villain. Costui è un combattente ferale che ha parecchi scheletri nell’armadio. Insieme alla sua spada spezzata, da bambino viene accolto da Walemir nel gruppo dei Lupi di Sangue, dove ottiene la possibilità di vivere e di essere addestrato all’arte della guerra. Nondimeno ciò non gli impedisce di mettersi contro la sua stessa gente per soddisfare la propria ambizione. Il suo principale nemico è Vortighern e non esiterà a far uso anche della magia nera, allo scopo di ucciderlo. Peraltro l’odio viscerale è acuito dal fatto che brama di possedere Arda.
La vicenda si dipana con diverse trame e sottotrame che si intrecciano abilmente l’una all’altra fino a creare una perfetta amalgama.
Vengono utilizzati periodi brevi, una prosa asciutta ma efficace, molteplici flashback e cliffhanger, che contribuiscono ad accrescere la suspense e che incollano il lettore alla sedia non permettendogli di alzarsi sino a quando non viene conclusa l’intera vicenda.
Alla luce di ciò, penso che Schegge di Alfonso Zarbo sia un libro ben scritto, originale e divertente che sicuramente non deluderà le vostre aspettative e che mi sento di consigliare a tutti gli amanti del fantasy e del romanzo di avventura.
Autore: Alfonso Zarbo vive a Lenno, sul Lago di Como. Ha cominciato a scrivere fantasy nel 2008 e non ha più smesso, trasformando questa passione nel suo lavoro. Ha scritto per «Fantasy Magazine» e curato collane e antologie per la piccola editoria. Sua la raccolta di racconti fantasy Schegge (Watson edizioni), illustrata da Paolo Barbieri. Ora gestisce i social network della collana Chrysalide ed è consulente sulla saga cult Il trono di spade per Mondadori. A questo affianca il lavoro come doppiatore.