Ha ragione Davide Mana, il fantasy è morto e proprio ora ne ho avuto conferma.
Vado in una libreria della mia città e il destino crudele e beffardo mi concede l’opportunità di incontrare una delle più famose scrittrici di fantasy italiano, la quale è intenta a fare promozione delle sue pubblicazioni.
Inizialmente vengo catturato dalla sua fisicità. Alta, flessuosa come una gazzella e di bella presenza: di certo non passa inosservata!
Poi, quando leggo il suo nome sui libri, una folgore mi cade sulla testa.
Faccio finta di nulla, ma come ogni altro avventore, vengo fermato da lei e mi presenta la sua trilogia di romanzi, che peraltro conosco, come tutti gli appassionati del genere.
Dal canto mio, ascolto con attenzione, pazienza e rispetto, senza proferire verbo ma ad un certo punto comincio a chiederle quali siano i suoi autori preferiti.
La risposta è lapidaria in quanto mi vengono elencate pochissime opere e i soliti nomi (Tolkien, Jordan, Sanderson, King).
Io mi permetto di dirle che ci sono stati diversi autori che hanno scritto fantasy prima di Tolkien, come William Morris, Lord Dunsany e Eric Rücker Eddison.
La scrittrice afferma di non conoscerli.
Allora le cito: REH, CAS, C.L. Moore, Fritz Leiber, John Jakes, De Camp, Lin Carter, Michael Moorcock, Jack Vance, Tanith Lee, Poul Anderson, Roger Zelazny.
Lei mi risponde allo stesso modo. Non paga di ciò, si giustifica dicendomi che i predetti, avendo scritto il secolo scorso e quindi prima della sua nascita, possono essere tralasciati tranquillamente!
Io replico in maniera asciutta, affermando che esistono parecchi studiosi in Italia come Gianfranco de Turris, Sebastiano Fusco, Gianni Pilo, Riccardo Valla, Sandro Pergameno, Alex Voglino, Giuseppe Lippi che ci hanno aiutato a conoscere questi autori.
Anche in questo caso, mi riferisce di non aver mai sentito parlare di nessuno di questi saggisti.
Stanco della discussione sterile, mi rivolgo al libraio chiedendo de Le meraviglie dell’impossibile, volume che ho acquistato.
L’autrice, ovviamente per compiacermi e attirare la mia attenzione, afferma che quel saggio è meraviglioso e che lo conosce.
A quel punto, irritato dalla suo atteggiamento subdolo e falso, le rispondo ironicamente che Le meraviglie dell’impossibile è stato scritto proprio dai fantomatici Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco, saggisti che lei poco prima aveva affermato di non conoscere.
Questa è la cultura fantastica di una delle autrici più importanti del panorama italiano di fantasy.
A voi le conclusioni.