Nel XIX secolo il prete francese Henri Grégoire, pretese di avere individuato un alfabeto segreto utilizzato dai Templari, dal quale pubblicò una tavola comparativa nel suo “Histoire des sectes religieuses”. L’autore scrive che esistevano dei sigilli del Tempio, la cui legenda era scritta con queste lettere particolari composta da linee e punti.
Un altro studioso francese, analizzando un manoscritto della Regola conservato a Parigi, rintracciò sulla seconda pergamena tre lettere (C,G,U) scritte con i caratteri proposti da Grégoire.
Invece secondo Gérard de Sède, il codice di decifrazione sarebbe stato occultato in un oggetto, una croce patente molto particolare che i Templari portavano sulla propria persona.
Tra le croci simboliche annoverate nel gruppo dei simboli templari , ve n’è una che ha un’importanza particolare, la Croce delle Otto Beatitudini, così chiamata perché presenta otto punte, o cuspidi, nella sua periferia esterna. Questa croce, dipinta solitamente nel colore rosso sugli edifici sacri (vedi, ad esempio la Chiesa templare di San Francesco, a Sermoneta, Latina), era comune anche all’Ordine di San Lazzaro ed a quello degli Ospitalieri, ed è rimasta oggi l’emblema ufficiale dei Cavalieri di Malta, eredi degli antichi Ospitalieri di San Giovanni e di Rodi. Questo simbolo deriva direttamente dall’Ottagono, tracciando alcune delle sue diagonali e dei suoi raggi, e pertanto ne eredita tutta la simbologia associata all’Ottonario. Una delle sue caratteristiche fondamentali è che essa si raddoppia in una croce interna più piccola (si veda, in proposito, anche la successiva figura 2, che riporta le linee di costruzione), formata da quattro triangoli isosceli identici, opposti al vertice, che assumono la forma di una croce patente.
È noto che i Templari facessero uso, in alcuni dei loro documenti più delicati, di un alfabeto segreto di 25 lettere (cioè l’alfabeto classico con I = J), ottenute dalla scomposizione degli elementi di questa croce, con l’aggiunta di alcuni punti interni (fig. 1).
Fig. 1 – L’Alfabeto segreto dei Templari
È ovvio che, dal punto di vista puramente crittografico, un sistema di questo tipo costituisce un cifrario a sostituzione del tipo più semplice, in cui a simbolo uguale corrisponde lettera uguale. Cifrari di questo tipo possono essere rotti semplicemente facendo uso delle frequenze relative delle lettere nella lingua di redazione del documento cifrato, se questa è conosciuta. Vediamo, comunque, nel dettaglio come si ottengono le varie lettere.
Fig. 2 – Derivazione dell’alfabeto segreto dalla Croce delle Beatitudini
Angoli retti periferici senza punto interno | A in alto B a destra C in basso D a sinistra |
Angoli retti periferici con punto interno | O in alto P a destra Q in basso R a sinistra |
Triangoli senza punto interno | E a sinistra F a destra G in basso H in alto |
Triangoli con punto interno | S in alto T a destra U in basso V a sinistra |
Considerando allo stesso modo le altre lettere formate con i quadrilateri definiti come è stato detto prima, si nota che le lettere I o J, K, L, M senza punto interno, corrispondono alle lettere X, Y, W, Z con il punto interno. La figura 2 mostra i gruppi di lettere corrispondenti ad ogni braccio della croce. Sembra che l’ordine in cui sono stati scelti gli elementi da abbinare alle lettere abbia un senso esoterico e che, nel suo insieme, la croce templare sia un pentacolo, ossia uno schema che riassume una dottrina. In tal caso sarebbe affine a quelle figure chiamate “ruote pentacolari ” e di cui la croce gammata e la clavicola di Phu-Hi sono un esempio.
L’ottonario, simboleggiato dall’ottagono e dalle otto punte della “croce delle Beatitudini”, evoca il doppio quaternario attivo e passivo, che riassume l’equilibrio costruttivo delle forme, dei temperamenti e delle energie cosmiche. L’enneade, rappresentata probabilmente dalle otto punte della stella e dalla N posta al centro, richiamerebbe, secondo l’esoterismo dei numeri, il concetto che il numero nove è quello dell’armonia del trimundio, quello dell’unione della vita animale, di quella spirituale e di quella emotiva; il 9, inoltre, secondo la cabala ebraica, corrisponde alla lettera “teth” ( ) dell’alfabeto. Il suo nome divino è Tehor, che significa “Prudenza“. Si può ulteriormente sottolineare che la N centrale ricorda un po’ troppo la posizione della stessa in un altro enigmatico simbolo che venne adottato dai Templari, il Quadrato Magico del “SATOR”, e che spesso, nei quadrati di origine templare, questa “N” viene rappresentata rovesciata.
Anche il Sigillo di Salomone, nel simbolismo di questa figura, sarebbe richiamato dal raggruppamento per sei delle lettere di ciascun braccio della croce. D’altra parte c’è chi sostiene che la pianta della chiesa del Tempio era stata concepita ispirandosi alla forma di questo pentacolo, e che nelle piante delle chiese templari di forma ottagonale è facilmente inseribile questa figura, le cui linee andranno a cadere in punti importanti al suo interno. Comunque sia, si può dire che questa croce, insieme all’alfabeto segreto, costituisce un corpo di dottrina segreta di origine orientale.
CURIOSITA’: un numero ed una varietà di immagini magico-simboliche iscrizioni criptiche, emblemi, sigilli sono stati ritrovati nelle sedi dei Templari e sulle loro persone. Gli occultisti hanno cercato di interpretare questo fatto con una singolarissima spiegazione che rende conto anche della particolare e straordinaria rapidità con la quale i Templari riuscivano ad accumulare ricchezza e potere , riuscendo a convincere tutti i potenti d’ Europa a concedere loro favori di qualsiasi genere in a livelli incredibili. Questo era dovuto ” secondo gli occultisti ” ai talismani e i simboli trovati in abbondanza tra le loro cose. Una delle leggende più diffuse circa il segreto che i Templari avrebbero difeso anche sotto le torture più crudeli riguardi la conoscenza delle tecniche della magia sessuale, che i cavalieri del tempio avrebbero appreso grazie ai loro contatti con l’Oriente con sette esoteriche di origine Sufi. Questo tipo di magia prevede fra l’altro riti mediante i quali è possibile ” caricare ” talismani e sigilli in modo tale da favorire la realizzazione dei desideri . La funzione di gran parte delle immagini magico simboliche dei Templari sarebbe stata dunque quella di accumulare ricchezze con mezzi occulti. Altri tipi di talismani erano dedicati ai cavalieri del Tempio forza di convinzione e capacità di piegare chiunque ai propri voleri. Con la magia sessuale è possibile anche ” caricare ” di potere occulto lettere e documenti, in modo di favorire l’accoglimento delle richieste in essi contenuti. Gli occultisti affermano che è per questo motivo che il sesso è così spesso presente nella tragica vicenda templare, e sotto questa luce va interpretato anche il grido di guerra ” Vivat Deus, Sanctus Amor! “.
Lavinia Pinello