Molti amici, che come noi amano lo sword and sorcery, ci chiedono in continuazione se siano disponibili sul mercato nuove pubblicazioni di spada e stregoneria, atteso che la gran parte dei classici non sono stati più ristampati dalle case editrici.
A questa domanda, vi rispondiamo costantemente, consigliandovi titoli di molti bravi autori italiani e stranieri.
Oggi, vogliamo proporvi un articolo di Davide Mana, pubblicato tempo fa su Strategie Evolutive, dove parla di Bone & Gaunt, nuova serie di romanzi di sword and sorcery scritta Chris Willrich e al momento inedita in Italia.
Buona lettura.
Imago Bone è un ladro e un avventuriero, un uomo che crede che solo chi è preparato a tutto sia in grado di improvvisare al meglio.
Persimmon Gaunt appartiene ad una potente famiglia, ma ha abbandonato tutto per una vita da poetessa e autrice di ballate.
Bone e Gaunt sono complici, amici, amanti, compagni d’avventure. Gaunt è incinta di Bone.
E c’è chi pare disposto a tutto per ucciderli.
E forse per fare qualcosa di molto peggio al bambino.
Ma è molto più complicato di così.
The Scroll of Years, uscito nel 2013, è il primo romanzo di Chris Willrich, e segna l’avvio della serie di Bone & Gaunt.
Il fatto che ci siano due volumi successivi ci assicura che chiunque voglia accoppare i protagonisti per questa volta non ci riuscirà, ma a parte questo, c’è fortunatamente ben poco di prevedibile in questo romanzo.
The Scroll of Years è uno sword & sorcery/heroic fantasy moderno e intelligente, con una strutturta interessante, che parte col botto e che sovverte dalla prima pagina una bella serie di cliché.
Se il fantasy, specie nella sua declinazione eroica è stato frequentemente accusato di dare corpo al desiderio dei lettori adolescenti di sfuggire alla responsabilità (famiglia, matrimonio, figli…), Bone e Gaunt rappresentano l’esatto opposto: hanno vissuto le loro avventure, e ora desidererebbero solo la pace, la tranquillità, la possibilità di infrangere occasionalmente la legge, e comporre opere letterarie al di fuori dei canoni tradizionali.
Peccato che debbano morire.
O che così qualcuno abbia deciso – e scoprire chi, perché, e in che modo, è parte della polpa di questo volume di neanche trecento pagine, scorrevole, complesso ma soddisfacente. Il lettore viene abbandonato nel bel mezzo dell’azione, e dovrà mettere assieme i pezzi del mosaico mentre l’azione si dipana senza sosta, da deserti desolati a oceani sconosciuti, fino all’Impero delle Mura.
Willrich scrive benissimo – e riesce ad essere “letterario” senza sbrodolarsi con false espressioni auliche e termini desueti. Bone & Gaunt sono avventurieri, ma sono anche persone decenti, e hanno un approccio quasi estetico all’avventura (ricordano, per certi versi, i personaggi di Fritz Leiber e Jack vance, più interessati a chiacchierare che a battersi).
Ambientato in un mondo secondario che ci è familiare per assonanza, il romanzo non include né una mappa né un glossario, e questa è una vera liberazione.
La magia non viene spiegata o razionalizzata e non ci sono manuali di regole.
È divertente, si legge in fretta, e poi ci si mette in caccia di volumi successivi.
Difetti?
L’unico che mi venga in mente è dato dal fatto che il volume, pubblicato da PYR, è un trade paperback piuttosto costoso, e non esiste in formato digitale.
Certo, questo ci permette di apprezzare la copertina (che è meravigliosa), ma avere il romanzo in fretta, per poco prezzo e tascabilissimo varrebbe la perdita.
L’esordio (ed il successo) del giovane Willrich lascia ben sperare per il fantasy al di là delle mode passeggere.
Credo sia anche interessante notare che proprio l’atteggiamento verso la responsabilità (tanto dell’autore quanto dei personaggi) pone Gaunt & Bone nel campo opposto dell’attualmente molto popolare grimdark– che sarebbe poi semplicemente una anti-heroic fantasy che col suo cinismo deresponsabilizza tanto i personaggi quanto i lettori.
In questo, le storie di Gaunt & Bone sono fantasy per adulti. Ne sentivamo la mancanza.
Insomma, la sword & sorcery sta bene e vi saluta tutti.
Davide Mana