Recensioni: “Alla Ricerca del Santo Graal” (The Grail Quest) di Bernard Cornwell

LArciere-del-Re-1La  SAGA DI THE GRAIL QUEST (Alla Ricerca del Santo Graal) comprende:

L’Arciere del Re, (Harlequin, 2000 oppure The Archer’s Tale)

Titolo: L’Arciere del Re | Titolo originale: Harlequin, 2000 oppure The Archer’s Tale | Autore: Bernard Cornwell | Anno pubblicazione in Italia: 2001 | Collana: La Gaja Scienza |  Editore: Longanesi | Pagine: 490 | Formato: Cartonato, Sovracoperta | Copertina: Bill Gregory

E’ la vigilia di Pasqua del 1342. Una banda di mercanti bretoni, capeggiati da Guillame d’Evecque e sotto l’egida del perfido Harlequin, dopo aver razziato il villaggio di Hookton, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, penetra nella chiesa locale e si impadronisce di una preziosissima reliquia: la lancia con cui, secondo la leggenda, San Giorgio uccise il drago. Soddisfatti del saccheggio, i predoni fanno ritorno alle loro navi e a nulla vale il coraggio dimostrato dal giovane Thomas, che si è battuto strenuamente. Ma Thomas giura vendetta e promette a padre Ralph, rimasto mortalmente ferito nel tentativo di difendere la reliquia, di riportare la lancia nel luogo in cui per tanto tempo è stata amorevolmente custodita.

Il-Cavaliere-NeroIl Cavaliere Nero, (Vagabond, 2002)

Titolo: Il Cavaliere Nero | Titolo originale: Vagabond, 2002 | Autore: Bernard Cornwell | Anno pubblicazione in Italia: 2003 | Collana: La Gaja Scienza |  Editore: Longanesi | Pagine: 484 | Formato: Cartonato, Sovracoperta | Copertina: Bill Gregory

Thomas di Hookton, valoroso arciere inglese, sopravvissuto alla battaglia di Crécy, intraprende per il suo re la ricerca del Santo Graal, che forse in passato è stato custodito dal padre di Thomas. Le tracce di questo ambìto segreto lo portano prima nell’Inghilterra del nord, devastata dal conflitto con gli scozzesi, e poi nel suo villaggio natale, tra le rovine della casa in cui è cresciuto. Ma quando il velo di mistero che avvolge la reliquia comincia a sollevarsi, Thomas si ritrova in gravissimo pericolo, perché nella sua ricerca incontra degli spietati rivali pronti a uccidere e torturare.

La-Spada-e-il-CaliceLa Spada e il Calice, (Heretic, 2003)

Titolo: La Spada e il Calice | Titolo originale: Heretic, 2003 | Autore: Bernard Cornwell | Anno pubblicazione in Italia: 2004 | Collana: La Gaja Scienza |  Editore: Longanesi | Pagine: 423 | Formato: Cartonato, Sovracoperta | Copertina: Bill Gregory

L’episodio conclusivo della ricerca del Sacro Graal ambientato al tempo della Guerra dei Cent’anni, che sconvolse l’Europa tra il 1300 e il 1400. Le avventure di Thomas di Hookton si avviano alla conclusione. Un dettaglio nel libro che gli ha lasciato il padre gli indicherà la giusta via per il ritrovamento della coppa tanto contesa. Dopo aver fatto credere al suo signore che la reliquia causa di tante lotte è andata perduta, torna nel suo paese natale, in Inghilterra, perché è proprio lì dove tutto è cominciato che il cerchio si chiude…

Bernard Cornwell è un autore piuttosto famoso nei paesi anglosassoni per i suoi cicli di romanzi storici: il più famoso è certamente quello dei “Fucilieri di Sharpe”, ambientato nel periodo napoleonico, e trasformato anche in un serial televisivo di successo, con protagonista Sean Bean (adesso più famoso come Boromir del “Signore degli Anelli” di Peter Jackson e Eddard Stark ne “Il Trono di Spade”).

Cornwell è un inglese orgoglioso, e nei suoi libri gli inglesi sono sempre invitti e vincenti, specialmente nei confronti del “Nemico Storico”, cioè i francesi; questo può certamente essere visto come il suo più grosso difetto. Se però si passa sopra a questo limite (oppure si parteggia per gli inglesi…) Cornwell è davvero un autore sopraffino: il suo stile di scrittura è scorrevole e appassionante, le descrizioni delle battaglie molto realistiche, fonte probabilmente di un’approfondita ricerca storica. “L’Arciere del Re” ed il suo seguito “Il Cavaliere Nero” non sono propriamente romanzi Fantasy (come anche la sua serie su Re Artù), sebbene contengano l’elemento mistico e fantastico per eccellenza, cioè la ricerca del Graal. Sono invece ambientati nel periodo storico turbolento della Guerra dei Cent’anni (1337-1453), durante il quale la dinastia regnante Inglese (di origine Normanna, quindi francese) cercò di affermare il proprio dominio sulla Francia (con eroi famosi da entrambe le parti, da Giovanna d’Arco a Enrico V, solo per citarne solo due fra i più famosi). La storia inizia con un raid di mercenari bretoni e genovesi contro il piccolo villaggio di Hookton, sulle coste inglesi della Manica; sembrerebbe un attacco senza senso ad un paesetto insignificante. Invece, nella piccola chiesa del villaggio, difesa da un prete stranamente battagliero, è custodita quella che è creduta la Lancia di San Giorgio, patrono d’Inghilterra e uccisore del Drago. I feroci mercenari, condotti da un misterioso personaggio chiamato Harlequin, sembrano aver gioco facile: massacrano il prete e gli abitanti, danno alle fiamme le povere case e, dopo aver strappato la lancia dalla sua sede, anche alla chiesa.

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Solo Thomas (che Cornwell descrive per aspetto fisico come il Tom Cruise di “Legend”), il figlio illegittimo del sacerdote (!), oppone resistenza col suo arco lungo: sotto il tiro preciso e potente di quest’arma micidiale sette mercenari perdono la vita, prima che gli altri riescano a fuggire sulle barche che li riporteranno in Francia. All’arrivo del castellano e dei suoi uomini d’armi, Hookton è completamente distrutto, e Thomas l’unico sopravvissuto. Desideroso di vendetta (i mercenari hanno violentato ed ucciso la ragazza che portava in grembo suo figlio, oltre ad aver ucciso suo padre) Thomas di Hookton decide di recarsi in Francia a sua volta, alla ricerca della vendetta sul misterioso Harlequin. Finisce invece per arruolarsi nella Compagnia di William Skeat, una delle tante compagnie di arcieri inglesi impegnate nella guerra d’oltremanica; grazie alla sua abilità istintiva, Thomas si distinguerà presto come uno degli uomini migliori di Skeat, divenendo infine il suo braccio destro.

La guerra condurrà Thomas presso La Roche-Derrien, una piccola città fortificata della Normandia, dove la sua vita si incrocerà con quella della bella Jeannete, detta la Gazza: la donna, figlia di un ricco mercante e sposa per interesse del Conte di Armorica, è da poco rimasta vedova a causa della guerra. Per difendere suo figlio ed i suoi possedimenti, la donna decide di impugnare le armi: con la sua balestra e i lunghi capelli neri, che tiene sciolti ed agita al vento come una bandiera, la Gazza è il simbolo della resistenza di La Roche-Derrien contro l’invasore inglese.

Altri personaggi si aggiungeranno alla narrazione: Padre Hobbe, arciere di Skeat e sant’uomo desideroso di salvare l’anima da peccatore di Thomas, il crudele ed ambizioso Belas, avvocato curatore dei beni di Jeanette, e lo squattrinato ed ambizioso Sir Simon Jeckyll, cavaliere tanto abile con le armi quanto stupido, rozzo e spietato, che desidera conquistare denaro e gloria a qualsiasi costo.

Per farla breve, nel corso del romanzo Thomas scoprirà che suo padre, il prete di Hookton, era in realtà un nobile Bretone fedele al Re d’Inghilterra, custode non solo della Lancia di San Giorgio, ma anche forse del Sacro Graal.

Nel terzo capitolo, “La Spada e il Calice” Thomas di Hookton, figlio bastardo di un nobile cataro, scomunicato e fattosi prete, si trova al seguito del Conte di Northampton ei si trova, dopo aver combattuto a Crecy, coinvolto stavolta nell’assedio di Calais; l’ambientazione è sempre quella della sanguinosa guerra dei Cent’anni, combattuta con ferocia fra francesi ed inglesi a cavallo fra il XIV e il XV secolo, ma si accavalla alla più fantastica delle ricerche, quella del Graal, da sempre tema preferito di ogni saga di ambientazione storico-medievale. Al solito, è sempre una gara fra le forze del Bene, incarnate da Thomas ed i suoi alleati, e Guy Vexille, suo cugino, al soldo della Chiesa di Roma. Cornwell ipotizza che la Coppa del Cristo fosse custodita dagli eretici Catari, che l’avrebbero quindi nascosta al momento della Crociata indetta contro di loro dalla Chiesa di Roma; Custodi del Calice Sacro sarebbe stata la famiglia Vexille, di cui Thomas è discendente bastardo, e l’ultimo a conoscere la sorte della Sacra Reliquia sarebbe stato proprio il padre dell’arciere inglese, che fattosi frate l’avrebbe portata poi in Inghilterra, nascondendola nel misero ed umile villaggio di Hookton.

Sir_Galahad_WattsQuesta la premessa di un romanzo d’avventura che, sebbene non sia Fantasy, offre numerosi spunti di riflessione sulla natura umana, ed ha il pregio di risultare estremamente realistico ed avvincente, specialmente quando si tratta di descrivere battaglie ed assedi, oppure la vestizione di un cavaliere o la vita di un villaggio o di un castello.

In realtà, in questo capitolo conclusivo, più che dedicarsi alla descrizione delle battaglie, dell’amicizia virile, dell’onore e dell’eroismo, Cornwell riflette appunto sulla “Natura dell’Uomo”: cosa cioè renda una persona realmente buona ed eroica, rispetto ad altre. La sua amara conclusione è che spesso basta innamorarsi della stessa bella donna (in questo caso la bellissima eretica Genevieve, contesa fra Thomas ed il suo amico scozzese Robbie Douglas) per mettere fine alla migliore delle amicizie, che la Chiesa di Roma è piena di preti ipocriti, che si trasformano in intolleranti fanatici se si innamorano della stessa bella donna e preferiscono torturarla o bruciarla come strega, piuttosto che riconoscere la propria colpa o la natura della propria tentazione. Chi è un Eroe, quindi? E’ chi mantiene la sua parola, che valuta l’Onore più della vita, che considera il benessere altrui più del proprio, chi segue cioè più gli insegnamenti del Cristo, tramandatici dai Vangeli, piuttosto che gli ipocriti e contradditori diktat della chiesa romana, in mano a vescovi corrotti, assetati di potere temporale e senza vocazione religiosa.

Solo questo tipo di Eroi, santi, saggi, pii e coraggiosi, come Thomas, o il caritatevole abate Planchard, vera icona di una Chiesa Santa, Utopistica ed Illuminata, che dovrebbero trovare e custodire il Graal, per il bene dell’Umanità; ma per la maggior parte dell’umanità stessa, il Graal sembra invece essere non una reliquia da venerare, portatrice di santità, guarigione e salvezza, ma piuttosto un oggetto che può donare potere e ricchezza, per cui uccidere o tradire. Insomma, un oggetto che sarebbe meglio non trovare, oppure, se mai trovato, far sparire per sempre, per evitare conseguenze sanguinose e distruttive.

La trama di questo episodio conclusivo è ben costruita, ricca di motivi di riflessione, e di utili consigli e notizie per ogni Master di gioco di ruolo che voglia descrivere un ambientazione medievale in modo realistico. Non manca la parte romantica ed eroica, compreso un duello finale chiara citazione al “Per un Pugno di Dollari” di Sergio Leone, che evidentemente il britannico deve avere apprezzato. Bernard Cornwell si dimostra ancora abile nel descrivere con abilità e competenza la vita dei guerrieri dell’epoca, ma anche di preti dei villici e dei borghesi medievali; impressionante la sua ricostruzione della terribile pestilenza della “Morte Nera”, la peste che tutti uccide, rendendo nella tomba tutti uguali, nobili e plebei. Degna conclusione per i due libri precedenti, lo consiglio caldamente a tutti coloro che hanno rintracciato e letto i primi due, ed agli amanti di George R. R. Martin, che da Cornwell è debitore per quello che riguarda il realismo storico.

“L’Arciere del Re”, “Il Cavaliere Nero” e “La Spada e il Calice” piaceranno sicuramente a chi ha gradito gli intrecci ed il feroce realismo de “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” di George R.R. Martin: Bernard Cornwell ha uno stile accattivante e scorrevole, con cui riesce a dare un’immagine estremamente realistica della vita medievale, soprattutto in holy-grailoccasione della guerra. E’ nella descrizione delle battaglie (e delle sue conseguenze, cioè i saccheggi) che Cornwell da il meglio di se: la sua ricostruzione della presa di Caen, della famosa Battaglia di Crecy e di quella meno famosa di Neville’s Cross sono migliori di quelle di molti libri di storia che ho letto. Egli ci fa notare, con orgoglio tipicamente inglese, che in quegli anni l’uso preciso dell’arco lungo era decisivo per gli esiti di un combattimento. Un arciere inglese poteva colpire gli avversari più lontano, rapidamente e precisamente di una balestra, difficile da usare e caricare e con una cadenza di tiro decisamente inferiore; l’arco lungo riusciva, con la sua tremenda forza di penetrazione, ad uccidere cavalieri in armatura completa, il fior fiore della potenza d’urto francese. Grazie alla forza di quest’arma ed al numero elevato delle frecce preparate, gli inglesi poterono vincere battaglie in cui erano pesantemente soverchiati dal numero, rovesciando le sorti di scontri che apparivano scontati e disastrosi per i loro colori. Per questo motivo, quando un arciere inglese aveva la sfortuna di rimanere prigioniero dei francesi, i suoi aguzzini prima di eventualmente torturarlo ed ucciderlo gli amputavano l’indice ed il medio della mano destra (le dita che servivano a tendere l’arco ed a scoccare) ed a volte li costringevano a mangiarsele…

Se le parti riguardanti le battaglie sono per certi versi esaltanti, almeno per chi come me ama lo studio della tattica militare, la descrizione dei saccheggi conseguenti alla conquista di una città fa riflettere in modo sufficiente quanto brutale e crudele possa essere la guerra, specialmente per gli inermi ed i non combattenti.

Concludendo i libri di Cornwell sono interessanti, coinvolgenti, approfonditi ed accurati storicamente, in un’unica parola: molto ben scritti; purtroppo la terza parte della saga non è ancora uscita in Italia (ma non manca molto alla traduzione, visto che l’edizione inglese è uscita da poco). Comunque sia “L’Arciere del Re” che “Il Cavaliere Nero” sono godibili anche a se stanti: li consiglio a tutti coloro che amano la letteratura di alto livello, e vogliono cambiare genere dopo aver letto troppe storie di elfi, nani ed orchi, recuperando, se non in originalità, un po’ di realismo e di approfondimento storico. (Voto Finale 90).

Giovanni Luisi

Bernard_cornwell_10_297949kL’AUTORE

Bernard Cornwell (Londra, 23 febbraio 1944) è uno scrittore britannico. Dopo aver lavorato a lungo nella BBC, si è dedicato interamente alla letteratura, specializzandosi in romanzi storici e d’avventura. È noto per la serie di romanzi incentrata sulle avventure di Richard Sharpe, per la quadrilogia dedicata alla ricerca del Sacro Graal e per la saga de Il romanzo di Excalibur.

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