Un Resoconto sui Giganti del 1764

Articolo di Gabriele C. Zweilawyer, tratto dal sito Zhistorica.


Le prime leggende sui giganti risalgono a migliaia di anni fa. Ora sono materia per i complottisti di ogni specie, ma per lungo tempo ne rimasero affascinati studiosi, storici e semplici curiosi.

Di seguito, la lettura tenuta da Claude-Nicolas Le Cat davanti all’Accademia di Scienze di Rouen nel 1764:

Claude_Nicolas_Lecat

La Bibbia menziona differenti razze di esseri di dimensioni spropositate. come i Rephaim, gli Anakim, gli Emim, gli Zonzonism e altri.

Anche gli storici profani menzionano i giganti:  hanno attribuito sette piedi di altezza ad Ercole, il primo eroe; e nella nostra epoca abbiamo visto uomini alti otto piedi.

Il gigante che fu mostrato a Rouen nel 1735 misurava otto piedi e alcuni pollici. L’imperatore Massimino era delle stesse dimensioni. Skenkius e Platerus, medici del secolo scorso, videro diversi uomini di tale statura; e Goropius vide una ragazza alta dieci piedi. Il corpo di Oreste era, a detta dei Greci, lungo undici piedi e mezzo; il gigante Galbara, portato dall’ Arabia a Roma, sotto l’imperatore Claudio, era vicino ai dieci piedi; e le ossa di Secondilla e Pusio, custodi dei giardini di Sallustio, erano solo sei pollici più corte.

Funnam, uno scozzese che visse all’epoca di Eugenio II di Scozia, misurava undici piedi e mezzo; e Jacob Le Maire, riferisce che il 17 dicembre 1615, nel suo viaggio verso lo Stretto di Magellano, trovarono a Port Desire diverse tombe ricoperte di pietre; rimosse le pietre per la curiosità, scoprirono scheletri umani lunghi dieci e undici piedi.

 PAESE CHE VAI, MISURE CHE TROVI
Ancora oggi la differenza fra il sistema metrico-decimale e le unità di misura anglosassoni provocano qualche problema a livello internazionale; immaginate quindi quale potesse essere la situazione prima dell’introduzione del Sistema Metrico (fine XVIII-inizio XIX) e del  Weights and Measures Act del 1824. Il piede (foot), che nell’articolo viene citato più volte, veniva utilizzato da millenni, ma la sua lunghezza cambiava a seconda del luogo e del periodo storico (in Italia potevano esserci differenze significative anche fra due comuni vicini.  Per facilitarvi la lettura, consiglio di prendere come riferimento l’attuale “International Foot“, pari a 30,48 cm (meno di un centimetro in più del piede romano).

Il cavaliere Scory, nel suo viaggio verso il picco di Tenerife, dice di aver trovato, in una delle caverne sepolcrali di quella montagna, la testa di un Guanci dotata di ottanta denti, e che il corpo dello stesso non misurava meno di quindici piedi.

Il gigante Ferragus, ucciso da Orlando, nipote di Carlo Magno, era alto diciotto piedi.

giganti
Rappresentazione di un gigante

Jean Riolan, celebre anatomista, nel 1614 scrisse che alcuni anni prima si poteva vedere, nella periferia di St. Germain, la tomba del gigante Isoret, che era alto venti piedi. A Rouen, nel 1509, scavando nei fossi vicino ai Domenicani, fu trovata una tomba di pietra contenente uno scheletro il cui cranio poteva contenere un bushel di grano (27 kg!), e la cui tibia arrivava alla cintura del più alto uomo del posto, essendo circa quattro piedi di lunghezza; di conseguenza, il corpo deve essere alto diciassette o diciotto piedi. Sulla tomba c’era una piastra di rame con sopra inciso, “In questa tomba giace il nobile e possente signore, il cavaliere Ricon De Vallemont, e le sue ossa.”

Platerus, un famoso medico, dichiara di aver visto a Lucerna le ossa umane di un soggetto che doveva essere alto almeno diciannove piedi.

Valence, nel Delfinato, si vanta di possedere le ossa del gigante Bucart, tiranno della Vivarias, che fu ucciso con una freccia dal conte De Cabillon, suo vassallo. I Domenicani avevano una parte della tibia, con l’articolazione del ginocchio, e la sua immagine dipinta in un affresco con una scritta in cui si diceva che questo gigante era ventidue piedi e mezzo di altezza, e che le sue ossa furono trovate nel 1705, vicino alle sponde del Morderi, un piccolo fiume, ai piedi della montagna di Crussol, su cui (la tradizione dice) il gigante venne ad abitare.

11 gennaio 1613, alcuni operai, scavando nei pressi delle rovine di un castello nel Delfinato, in un campo che, secondo la tradizione, è stato chiamato a lungo “Il Campo dei Giganti”, alla profondità di diciotto piedi scoprirono una tomba di mattoni lunga trenta piedi, larga dodici e alta otto; su questa c’era una pietra grigia con incise le parole “Theutobochus Rex“.

IL RE DEI TEUTONI
Inutile dire quelle ossa avevano poco a che fare con Theutobochus, leggendario e gigantesco sovrano dei Teutoni. Una trentina di anni fa, un paleontologo francese le ha identificate come appartenenti a un Deinotherium (fino a un paio di secoli fa, non era insolito confondere ossa di animali preistorici con quelle di presunti giganti). Nella pagina wikipedia dedicata a Theutobochus, viene riportata come originale la citazione di W.A. Seaver, che però  è un palese plagio di quanto scritto un secolo prima da Le Cat:In 1869 W.A. Seaver wrote: “In times more modern (1613), some masons digging near the ruins of a castle in Dauphiné, in a field which by tradition had long been called ‘The Giant’s Field,’ at a depth of 18 feet discovered a brick tomb 30 feet long, 12 feet wide, and 8 feet high, on which was a gray stone with the words ‘Theutobochus Rex’ cut thereon. When the tomb was opened they found a human skeleton entire, 25-1/2 feet long, 10 feet wide across the shoulders, and 5 feet deep from the breast to the back. His teeth were about the size of an ox’s foot, and his shin-bone measured 4 feet in length.”

Quando aprirono la tomba, vi trovarono uno scheletro umano intero, lungo venticinque piedi e mezzo, largo dieci alle spalle e spesso cinque dallo sterno alla schiena. I suoi denti avevano ciascuno le dimensioni del piede di un bue e la sua tibia misurava quattro piedi.

Nel 1516, vicino a Mazzarino, in Sicilia, fu trovato un gigante alto trenta piedi. La sua testa aveva le dimensioni di quella di un maiale e ciascun dente pesava cinque once.

Sempre in Sicilia, vicino a Palermo, nella valle di Mazara, nel 1548 fu scoperto lo scheletro di un gigante alto trenta piedi; un altro, di trentatre piedi, nel 1550; e molti curiosi hanno conservato diverse di queste ossa gigantesche.

Gli Ateniesi ritrovarono vicino alla loro città due scheletri di trentaquattro e trentasei piedi.

scheletri giganti
Alcuni degli scheletri di cui abbiamo parlato sono riportati qui sopra

Nel 758 a Totie, in Boemia, fu trovato uno scheletro la cui testa poteva essere chiusa a malapena in un cerchio formato dalle braccia di due persone; e le cui gambe, che sono ancora conservate nel castello della città, erano lunghe ventisei piedi.

Il teschio di un gigante trovato in Macedonia nel settembre 1691 poteva contenere 210 libbre di grano.

Il celebre Sir Hans Sloane, che trattò questa materia in modo erudito, non dubita di questi fatti, ma reputa che quelle ossa appartengano a elefanti, balene o ad altri animali enormi.

Le ossa degli elefanti potrebbero essere scambiate per quelle di giganti, ma non possono ingannare gli esperti. Le balene che, in ragione della loro immensa stazza, sono più adatte ad essere scambiate per i giganti più grandi, non hanno né braccia né gambe. E la testa di questi animali non assomiglia per niente a quella di un uomo.

Se, pertanto, è vero che moltissime delle ossa gigantesche che abbiamo menzionato sono state analizzate da anatomisti e da questi ultimi reputate essere vere ossa umane, l’esistenza dei giganti è da considerarsi provata. 

 GIGANTI, NON BESTIE PREISTORICHE!
E’ interessante vedere come Le Cat, pur conoscendo e apprezzando i lavori di Sir Sloane, non riesca ad accettare che quest’ultimo possa liquidare così facilmente la discussione sui giganti. In quel periodo, la paleontologia era una passione privata, l’hobby di collezionare fossili, quindi la precisione scientifica di Sir Sloane poteva apparire eccessiva (e parzialmente in disaccordo con quanto contenuto nel Vecchio Testamento).

Gabriele C. Zweilawyer

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