Recensioni: “The Heroes” (2011) di Joe Abercrombie

the-heroes-abercrombie-gargoyle-280x405Scheda:

Titolo: The heroes

Autore: Joe Abercrombie

Editore: Gargoyle

Collana: Pocket

Genere: fantasy/grimdark fantasy

Data di pubblicazione: 2011

Data di pubblicazione italiana: 2012

Pagine: 716

Traduttore: Costantini C.; Vischi S.

Prezzo: € 10,20


Il mondo de La Prima Legge

Trilogia La Prima Legge

Altri romanzi

Antologie

  • Tredici lame (Sharp Ends, 2016) (Mondadori, 2017).

Trama: Bremer dan Gorst, maestro di spade caduto in disgrazia, ha giurato di reclamare sul campo di battaglia l’onore perduto. È ossessionato dalla redenzione e assetato di violenza, dunque non gli importa molto di quanto sangue scorrerà, anche se si trattasse del proprio. Il Principe Calder non ha alcun interesse per l’onore e di certo non ha intenzione di finire ammazzato. Tutto quello che vuole è il potere, e si servirà di qualsiasi bugia ed espediente, tradirà tutti gli amici per raggiungerlo. Almeno sino a quando non sarà lui a dover combattere. Curden lo Strozzato, l’ultimo uomo onesto rimasto al Nord, ha dedicato la sua vita all’arte della guerra, ricavandone solo ginocchia gonfie e nervi logori. Non gli importa nemmeno più chi sia a vincere, vuole soltanto fare la cosa giusta. Ma è possibile individuarla nel mondo che gli sta crollando intorno? Il destino del Nord sarà deciso da tre sanguinosi giorni di battaglia. Ma con entrambi gli schieramenti corrotti da intrighi, debolezze, ostilità e meschine gelosie, è improbabile che siano i cuori più nobili o anche le armi più potenti a prevalere.

 

 

Commento:

the-heroes-us-pbThe heroes è un libro fantasy autoconclusivo di Joe Abercrombie, ambientato nello stesso mondo immaginario descritto nella trilogia La Prima Legge e che riprende le vicende di alcuni dei personaggi apparsi in quel Ciclo.

Abercrombie ci proietta in mondo simile al nostro Medioevo nel quale si affrontano in guerra l’Alleanza e il Nord. Le vicende si svolgono in un arco temporale di tre giorni e vedono come campo di battaglia la città di Osrung.

A dispetto del titolo del libro, non vi è alcun eroe che prende parte alla storia. Al contrario, ogni personaggio presenta caratteristiche negative come la viltà, l’ipocrisia e la cupidigia. Questo è il vero punto di forza del libro, posto che tali requisiti rappresentano le debolezze tipiche dell’uomo e consentono di rendere credibili i personaggi di The heroes.

Nella vicenda Abercrombie utilizza la tecnica narrativa del punto di vista di ogni singolo personaggio, che rende maggiormente godibile la lettura e riesce a scandagliare in profondità la psicologia umana.

Abbiamo Bremer dan Gorst, poderoso combattente dell’Alleanza, ma dotato di una voce stridula e decaduto dal rango di Primo Cavaliere per aver recato offesa al Re, che cerca di redimere le proprie colpe nel campo di battaglia. Poi vi è il Principe Calder, uomo del Nord scaltro ma codardo, senza alcuno scrupolo per raggiungere i propri obiettivi, anche se ciò comporti la morte di un suo famigliare. E che dire del Lord Maresciallo Kroy, comandante in capo dell’esercito del Re dell’Alleanza nei territori del Nord, ma totalmente incompetente in fatto di strategia militare. Tra tutti questi personaggi cinici vi è anche Curden lo Strozzato, soldato Nominato, che appare l’unico uomo onesto rimasto nel Nord, ma piuttosto attempato e con svariati acciacchi che ne limitano le doti di guerriero.

Come ho già detto dianzi, le battaglie giocano un ruolo chiave in questo libro e Abercrombie le descrive con dovizia di particolari. Tuttavia l’Autore più che soffermarsi sulla strategia militare (come ad esempio fa David Gemmell), si focalizza sui singoli combattimenti, evidenziandone con maestria i risvolti più truculenti.

Fin qui tutto bene.

Il punto dolente del romanzo è dato dal fatto che Abercrombie adotta il medesimo approccio hard fantasy di Martin, ovvero elimina quasi totalmente la magia dal proprio libro, relegandola a mera superstizione e facendone alcuni limitati cenni durante la vicenda.

Siamo arrivati al punto in cui molti lettori si sentono indignati a leggere romanzi fantasy nei quali è presente la magia e ciò mi sembra un assurdo, posto che il fantasy è quel genere letterario:

“i cui elementi dominanti sono il mito, il soprannaturale, l’immaginazione, l’allegoria, la metafora, il simbolo e il surreale.”(Wikipedia)

Una delle finalità del fantasy inoltre è proprio quella di consentire al lettore di evadere dalla routine quotidiana, grazie al soprannaturale e alla narrazione di elementi fantastici. Atteso che nella fattispecie essi mancano, mi chiedo se effettivamente questo libro possa definirsi in tal modo.

Pertanto mi spiace per i molti fans di Joe Abercrombie, ma non considero The heroes un romanzo imprescindibile.

 

Joe-Abercrombie-768x1097Autore: Joe Abercrombie (Lancaster, 31 dicembre 1974) è laureato in psicologia, e ha lavorato per il cinema e la televisione inglesi. Ha scritto la trilogia fantasy “The First Law- La Prima Legge”, pubblicata in Italia da Gargoyle, tra il 2013 e il 2014: Il richiamo delle spade (candidato al Campbell Award nel 2008), Non prima che siano impiccati e L’ultima ragione dei re.Ultima ratio regum. Oltre alla trilogia, ha scritto anche alcuni romani autoconclusivi, tra cui The Heroes e Il sapore della vendetta (2012 e 2014, Gargoyle). Del 2014 è il primo volume della trilogia fantasy “Del mare infranto”, edito in Italia per Mondadori, dal titolo Il mezzo re. Nel 2015 sono usciti gli altri due titoli della trilogia, Mezzo mondo e La mezza guerra.

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