Codice Deepgate di Alan Campbell

image_bookE’ una Favola gotica e cupa: scordatevi elfi, orchi e altre creature magiche, qui si va più sul campo biblico, dato che gli esseri soprannaturali della trilogia sono nientemeno che Angeli.
Su un pianeta senza nome, in un lontano passato, la dea del sole Ayen ha scacciato il figlio ribelle Ulcis dalla città paradisiaca di Iril, precipitandolo in un pauroso abisso insieme ai suoi angeli ribelli (lo so, i paralleli Luciferini sono fin troppo evidenti).
Il pianeta, custode di rovine di un lontano e tecnologicamente avanzato passato, è abitato dagli Hechette, adoratori di Ayen, ma anche da umani naufragati misteriosamente.
Fra gli umani e gli angeli caduti, detti Arconti, si instaura un’alleanza: cento Arconti alati, in corazza e armi da corpo a corpo sono in grado di sbaragliare le soverchianti forze degli Hechette e respingerle nel quasi mortale deserto di Sabbiemorte.
Gli umani, in cambio dell’aiuto, fondano la città di Deepgate sull’orlo dell’abisso in cui Ulcis è stato precipitato, stringendo un patto con gli Arconti: tutti i loro morti verranno gettati nell’abisso, le loro anime affidate ad Ulcis, da adesso battezzato appunto il Raccoglitore di Anime. I morti diverranno parte dell’esercito di Ulcis: quando egli ne avrà raccolti abbastanza, risorgerà dall’Abisso sfidando Ayen per il possesso di Iril, che poi affiderà agli uomini.
Questa è la premessa: Deepgate è una città originale e bizzarra, costruita letteralmente sull’abisso, sostenuta da enormi catene, cavi smisurati ed un sistema di reti. Da qui la chiesa di Ulcis organizza le cerimonie di “sepoltura”, affidando i cadaveri all’abisso (ovvero buttandoceli dentro).
nord_-_il_dio_delle_nebbieI secoli sono passati innumerevoli e gli Arconti sono progressivamente scomparsi e morti: nonostante il tentativo di incrociarli con le donne umane (che naturalmente non sopravvivono mai al parto di una creatura sovrannaturale ed alata) l’ultimo fra loro è rimasto Dill, figlio del leggendario guerriero Callis.
Dill è un angelo di soli sedici anni: impacciato, goffo, insicuro, cresciuto nell’ammirazione dei suoi possenti avi. La chiesa gli impedisce di combattere e perfino di volare, perché non vuole in alcun modo rischiare la sua vita, finchè non avrà perpetuato la sua specie. La sua sicurezza personale viene affidata a Rachel Hael, una delle Spine, gli spietati Assassini agli ordini della chiesa stessa: una ragazza attraente, minuta e bionda, ma dal carattere ribelle e dalle capacità di combattimento letali. Rachel ha rifiutato di ricevere il sanzionamento da Spina, che l’avrebbe resa un essere senza emozioni: proprio perchè ribelle e piena di emozioni intense, Rachel si appassiona a Dill, intenerita dalla sua insicurezza.
La storia di Dill e Rachel si intreccia con quella di altri personaggi dalla moralità ambigua: c’è Devon, l’Avvelenatore di Corte, un alchimista egoista e malvagio, capace di concepire letali armi chimiche di distruzione di massa da usare contro gli Hechette, ma il cui vero scopo è distillare il “Vino d’Angelo”, capace di renderlo immortale. C’è Mr. Nettle, uno dei Razziatore di Rifiuti di Deepgate, che sopravvive vendendo scarti di metallo ai fabbri, forzuto e apparentemente insensibile al dolore (moooolto simile al Marv di Sin City) che è alla disperata ricerca dell’assassino di sua figlia, trovata misteriosamente dissanguata. E poi c’è Carnival, Arconte decaduta: un tempo bellissima, adesso è una mostruosità ricoperta di centinaia di cicatrici: una volta al mese, quando la luna è piena, lei si scatena nella “Notte dello Sfregio” (la “Scar Night” del titolo originale) uccidendo e bevendo sangue spietatamente per acquietare la sua sete e per mantenersi immortale, contrastata senza troppo successo dalle Spine della chiesa.
nord_-_il_dio_delle_animeE sullo sfondo c’è appunto la chiesa di Deepgate, contorta e bizantina, che ricorda fin troppo gli eccessi della chiesa cristiana del periodo Inquisitorio: una chiesa che ha terribili segreti, che mantiene un potere temporale basato sull’omicidio di massa degli Hechette, sulla superstizione e l’ignoranza dei cittadini di Deepgate e sul grande inganno riguardante Ulcis il Raccoglitore di Anime….
La trama è complessa, si dipana lentamente e Alan Campbell rischia a volte di perdere il filo e di divagare eccessivamente su episodi poco importanti, ma alla fine il risultato è comunque una serie di romanzi originali, ben costruiti, pieni di spunti interessanti e di approfondimenti non banali. L’ambientazione è cupa, gotica, quasi vittoriana: Deepgate ricorda una Londra inquinata, piena di vicoli fumosi, ciminiere e navi volanti, ma sospesa su un abisso, quasi a sottindendere continuamente il rischio di un rovinoso crollo (citazione forse dalla “Casa degli Usher” di Poe?).
Il personaggio più “forte” è probabilmente Rachel, dato che per una volta il ruolo della damigella in pericolo è invertita, vedendo il povero ed ingenuo Dill nella parte che è tipicamente femminile nei romanzi Fantasy e la giovane spadaccina in quella dell’eroina abile e letale. La linea di demarcazione fra “Buoni” e “Cattivi” rimane comunque molto labile per tutta la Trilogia, sebbene risulterà difficile non odiare Devon, un vero e proprio assassino seriale la cui psicologia viene comunque approfondita e motivata profondamente, alla Hannibal Lecter, per intenderci.
Vale la pena leggere tutta la serie sebbene il finale sia Apolitticamente confuso e non rispetti completamente le buone premesse di partenza.

 

Alan Campbell - credit Kate EshelbyAutore: Alan Campbell è nato a Falkirk, in Scozia, e ha studiato all’università di Edimburgo. Dopo aver lavorato come designer informatico – è stato tra i creatori di uno dei videogame più venduti al mondo, Grand Theft Auto –, ha deciso di dedicarsi alle sue due grandi passioni: la fotografia e la scrittura. 
Il Raccoglitore d’Anime
 è il suo primo romanzo e anche il primo capitolo della Saga di Deepgate, pubblicato in Italia nel 2007 dalla casa editrice Nord.

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