TRAMA: Ponte Spaccato è un villaggio sperduto di quattrocentocinquanta abitanti, un paese di fabbri, muratori, contadini, falegnami e artigiani, gente semplice che conduce una vita tranquilla. L’arrivo del mezz’elfo Lacero e la sua unione con Violata, una spietata assassina, sconvolgerà la cittadina con una serie di macabri e sanguinosi avvenimenti. Il Male stesso, nelle vesti di alcuni personaggi diabolici e perversi si abbatte su Ponte Spaccato. L’ago della bilancia in questo scontro è il Trono d’ossa, un antico artefatto che dà, a chi vi siede, il dominio sui morti.
L’AUTORE
Nato a Roma nel gennaio del 1974, Daniele Picciuti si appassiona all’horror grazie ai romanzi di Stephen King prima, Peter Straub e Dean R. Koontz poi, fino a scoprire uno dei fondatori del genere: H.P. Lovecraft. Finalista a molti concorsi letterari di genere, tra cui Il Sentiero dei Draghi e Short Kipple, vincitore del Premio NASF 6 (2010), terzo classificato al Premio Algernon Blackwood (2011).
È Presidente dell’Associazione Culturale Nero Caffè, co-responsabile del magazine Knife e del marchio editoriale Nero Press. È ideatore di diversi premi letterari, come Minuti Contati, Nero Labe il Premio John W. Polidori di Letteratura Horror (per Nero Cafè).
È autore de I Racconti del Sangue e dell’Acqua con Bel-Ami Edizioni; Ritorno alla Mary Celeste, con Dunwich Edizioni; Terraluna, con Runa Editrice; La polvere del tempo con Nero Press; R’Lyeh – Dal profondo sempre per Dunwich; Clowns Vs Zombies per Nero Press.
RECENSIONE
Opera eccentrica, caotica, irriverente. Ci vorrebbero altri cento aggettivi per inquadrare questo scritto e, alla fine, non sarebbero abbastanza esaustivi da rendere giustizia alla sua complessità, non tanto di trama quanto di contenuti, bizzarri e fin troppo espliciti.
All’apparenza sembrerebbe appartenere a un filone letterario che strizza l’occhio ai classici di Sword and Sorcery, con personaggi crudeli, antieroi disinteressati ed egoisti, negromanti malvagi e tanta violenza. Presto, però, ci si rende conto che il romanzo indossa questa, e forse ogni altra definizione, come una camicia troppo stretta, pronta a scoppiare sul ventre gonfio di parodie e citazioni. E con irruenza e sorpresa, i bottoni saltano, ferendo all’occhio il lettore in alcuni punti, e mostrando la pelle nuda di questo romanzo, a tratti ipertrofico e con picchi sul demenziale.
Il protagonista, Lacero, un mezz’elfo che uccide senza rimorsi e raggira il prossimo senza ritegno, non sarebbe una novità nel modo in cui oggi sono caratterizzati molti personaggi, sia di carta sia di celluloide, eppure, sin dalle prime pagine si nota una ventata di freschezza e originalità. La sua compagna e amante Violata non è da meno, anzi: spietata oltre che ninfomane, a volte fa sembrare Lacero quasi un dilettante allo sbaraglio.
Picciuti sembra voler giocare con i generi, mischiando Fantasy, Noir, Thriller e persino Fantascienza. Trascurando l’ambientazione, forse un po’ minimalista ma ricca di spunti interessanti, preferisce concentrarsi sui personaggi, sulle loro azioni e le relative conseguenze.
Il ritmo è serrato, senza fronzoli, ma con una buona scrittura, semplice ed efficace.
Non tutto splende di luce propria in questo libro – dove gore e sesso si mischiano in una danza frenetica da bollino rosso – che sfrutta a pieno gli archetipi del Fantasy classico, facendo brillare le pagine di un riflesso, un déjà vu, che gli appassionati del genere troveranno confortante.
Forse lo stesso appeal nostalgico sarà difficilmente colto da chi con il Fantasy non ha particolare sintonia.
Nello scorrere delle pagine, però, si perde un po’ lo sfavillio iniziale, si nota un po’ di stanchezza narrativa e le idee interessanti, scoppiettanti, che ci hanno fatto apprezzare la storia e i personaggi, sembrano mutare o evolversi in espedienti utili solo a stupire ulteriormente il lettore.
La carrellata di antagonisti, spalle e comprimari, ognuno caratterizzato da un nome che lo identifica nel mestiere o nell’animo, aggiunge spessore all’intreccio, forse un po’ debole, senza le performance della contessa Bianca, del mago Grimorio, del demone Scribacchio o il nano Toro-Dai.
Una nota in particolare va spesa per Melmone, l’energumeno scemo di Ponte Spaccato, sia per l’evoluzione che non ti aspetti del personaggio, sia per il punto di vista espresso dal “Caro Diaio”.
Forse troppe spezie in un’unica zuppa, di certo piccante al punto da lasciarci a volte a bocca aperta. D’altra parte, senza tutti questi eccessi il romanzo non avrebbe lo stesso sapore.
E Picciuti non fa mistero che Nero Elfico non sia propriamente un romanzo e neppure una raccolta di racconti. Lo definisce un Serial Book Tutto-in-uno, qualunque cosa voglia dire.
In fondo, nel genio c’è sempre un pizzico di follia.
Classificatosi al primo posto al Trofeo Cittadella 2016 in quel di Fiuggi, Nero Elfico è tutto e il contrario di tutto. E forse proprio per questo ha spiccato su gli altri titoli in gara.
Di certo, nel bene o nel male, non passerà inosservato.
NERO ELFICO Autore: Daniele Picciuti. Romanzo pubblicato da Watson Edizioni nel dicembre 2015. Pagine: 278 – ISBN: 9788898036424