LA MITOLOGIA EBRAICA

La premessa è doverosa, considerando l’argomento che andrò a trattare in questo articolo.

La mitologia ebraica è strettamente connessa alla Bibbia, anche perché è l’unico testo che non sia stato, casualmente o volontariamente distrutto.

Ma esisteva una mitologia pre-biblica, alla quale la Bibbia ha attinto.

Nella mia analisi non c’è alcuna intenzione di offendere alcuna coscienza religiosa, tantomeno di sminuire un testo sacro, che peraltro adoro, soprattutto nel Vecchio Testamento, definendolo un testo di ispirazione fantasy. Moderno per i suoi tempi e ancora oggi (al di là della valenza religiosa) ispirazione per innumerevoli autori.

Quindi nessuno ritenga blasfemo se spiegherò le connessioni con la mitologia pre-biblica, perché la mia attività, in questo caso, non ha niente a che fare con il sacro e il religioso.

Ciò premesso …

Come già detto, è nota una mitologia pre-biblica, della quale non abbiamo, purtroppo documentazione, se non citazioni e memorie olografe. Erano comunque testi di chiara ispirazione religiosa, come la letteratura e la mitologia caratteristica dell’epoca.

Si rammentano “Il libro delle guerre di Yahweh” e “Il libro di Yashar”. Entrambe sono narrazioni epiche sulle peregrinazioni degli ebrei nel deserto e sulla invasione di Canaan. Altri testi erano “Il libro della posterità di Abramo” e “Il libro di Yahweh”. Alcuni di questi testi sono stati volontariamente distrutti, proprio per i riferimenti mitologici che contrastavano con i principi biblici. Lo stesso “Libro di Yahweh” si ritiene fosse un trattato sugli animali mitologici.

I libri dovevano avere caratteristiche che giustificassero l’Ispirazione Divina che li aveva ispirati, ma per essere tali non dovevano avere traccia di elementi politeisti. Maggiore tolleranza (fai diverso!) c’era per i libri apocrifi ed è stato proprio grazie alla loro tradizione che molti miti soppressi in ragione della religione, sopravvissero per riemergere nei contesti ortodossi del Midrash post biblico.

Alcuni di questi testi perduti, sono ricordati nella Bibbia stessa, come “Gli Atti di Salomone”, il “Libro della Genealogia”, “Cronache dei Re di Giuda”, “Dei Re d’Israele” e “Dei figli di Levi”. È solo un’opinione, ma molti studiosi ritengono che questi libri contenessero molti riferimenti mitici.

Risulta evidente che per parlare della mitologia Ebraica, devo giocoforza parlare della Bibbia!

Non che non lo voglia fare, tutt’altro, ma spero che quanto premesso all’inizio di questo articolo sia stato correttamente recepito.

Se avete letto i precedenti articoli (se non l’avete fatto potete recuperarli nell’archivio di Hyperborea) caratteristica pressoché costante della antica mitologia è l’interazione tra divino e umano. Gli dei (o le dee… non accusatemi di sessismo!) prendono a cuore le vicende degli uomini, spesso favorendo eroi rivali tra loro (leggi l’Iliade), ma nella Bibbia questo non è possibile. Esiste un unico onnipotente ed universale Dio.

Eppure la mitologia ha ispirato tantissimo dell’Antico Testamento.

Giudici III.31

“Dopo di lui venne Shamgar, figlio di Anath, che sconfisse seicento filistei con un pungolo dei buoi e liberò Israele.”

Il mito di Shamgar è andato perduto ma si ritiene che fosse il figlio del dio toro El. Il che giustificherebbe l’uso del Pungolo. Ma di Anath si ha memoria come la dea Ugarica dell’amore e della battaglia: la vergine (?) Anath, assetata di sangue.

Altri riferimenti mitologici, come traccia di antiche divinità sotto la specie di uomini/donne, Angeli, mostri o demoni, sono conservati tra le righe della Genesi.

Eva viene associata alla dea greca Ebe, su ispirazione della dea Ittita Heba. Lilith, citata da Isaia, nei Midrash sembra sia stata la dea della Fecondità e appare come Lillake nel sumerico “Gilgamesh e i Salici”

Potrei citare centinaia di riferimenti, come quello di Samael (Satana) o di Baal-Zebub (Indovinate!) ma in ogni caso devo ammettere che nei testi che ho letto a volte certi accostamenti alla mitologia possono sembrare piuttosto forzati: come dire che alcuni studiosi volessero a tutti i costi trovare accostamenti mitologici. Non ho la preparazione necessaria per affrontare questo argomento, per cui penso sia corretto proseguire attenendomi agli elementi più certi.

Queste mitologie Pre-bibliche erano caratterizzate dalle lotte tra le divinità per la supremazia. Un tema, questo, frequentemente usato in molta letteratura Fantasy, ma non perduta, come si potrebbe ritenere, nella Bibbia. Esiste un unico onnipotente Dio, ma esiste Samael (l’Angelo Caduto) che lo osteggia e lo combatte, finanche a tentare il Cristo.

Nei miti biblici gli eroi sono rappresentati prevalentemente da Re, talvolta da dinastie o anche dalle tribù, come i dodici “figli” di Giacobbe!

Anche qua ritroviamo elementi molto Fantasy, pensando ai re (Aragorn), alle dinastie (Shannara) o alle tribù, che nel Fantasy tradizionale diventano le razze (Elfi, nani orchi ecc.ecc.)

Anche le figure femminili sono importanti e non comprimarie: protagoniste di una società che in molti aspetti assume caratteristiche prettamente matriarcali.

Sono tantissime le similitudini e i riferimenti alla mitologia greca come anche all’Enuma Elis, ma come già detto, spesso ho la sensazione che si cada nella forzatura.

Una cosa che si può verificare con certezza è che le azioni eroiche degli eroi greci erano fini a se stesse, senza insegnamenti morali, se non la fede, l’eroismo e l’imprevedibilità della sorte, espressa nel volere degli Dei.

Altrettanto evidente il valore delle virtù. Nella mitologia greca il premio aveva caratteristiche dinastiche: ne godeva l’eroe e i suoi discendenti e consisteva in una tranquilla esistenza ultraterrena. Nell’ ebraismo, per i giudei della Sinagoga, se si ubbidiva alle leggi di Mosè, tutti potevano ambire al regno celeste, qualsiasi fosse la loro origine o condizione.

E’ comunque importante che anche la mitologia ebraica, finanche la Bibbia, sono spesso utilizzate per giustificare azioni con chiare connotazioni politiche.

Sicuramente l’eroe dei miti ebraici crea una profonda ispirazione per l’eroe Fantasy.

“l’eroe dei miti ebraici non è soltanto influenzato dalle azioni, dalle parole e dai pensieri degli avi e conscio della propria profonda influenza sul destino dei discendenti. È ugualmente influenzato dal comportamento dei suoi antenati e influenza quello dei suoi discendenti.”

Prima di concludere, ricordo i tributi maggiori lasciati dalla mitologia ebraica al fantasy, come il Leviathan, il Behemoth ed il Golem, fino a giungere alla figura che ha influenzato enormemente il più recente urban fantasy, il Nephilim!

Concludo con una specifica. Ho citato i Midrash, ed è giusto spiegare che si tratta dell’attività e metodo di interpretazione delle Scritture.

 

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