Le notti di Villjamur, di Mark Charan Newton

Articolo di Stefano Sacchini, tratto dal sito Cronache di un Sole Lontano.


“All’improvviso guardarono tutti in alto e l’azione si fermò.

Un globo infuocato squarciò il cielo dalla profondità della foresta e si abbatté sulla nave superstite lanciando in aria grandi pezzi di legno…

La Guarnigionedella Notte si ritirò velocemente dalla sponda.

«Andiamo nella foresta!»

Il fuoco si diffuse rapidamente, quindi un altro globo raggiunse l’acqua. Brynd contò i secondi impiegati dalle fiamme per raggiungere la nave.

Un bagliore chiaro illuminò il cielo quando esplose la terza nave, tanto intenso che dovette coprirsi gli occhi con il mantello, finendo a terra. Il frastuono impregnava l’aria, mentre i rottami sbattevano sulle rocce intorno a lui, colpivano a raffica l’acqua, scuotevano gli alberi.

Gli uomini colpiti dalle schegge roventi gridavano.”

Presentazione della Gargoyle:

Rischiarata dalla fioca luce di un rosso sole morente, si erge fiera l’antica città di Villjamur, capitale di un impero ormai inerme di fronte alla minaccia di un’incombente era glaciale. L’antica profezia si sta avverando: mentre migliaia di profughi si mettono in viaggio lungo il Cammino dei Rifugiati per cercare riparo dal Gelo, le strade della città si riempiono di violenza, stupri e disperazione. Nuove, inquietanti ombre sconvolgono la già precaria situazione a palazzo reale: l’Imperatore si suicida, costringendo sua figlia, Jamur Rika, a fare ritorno dai Fiordi del Sud per fronteggiare la crisi, e il Consigliere Ghuda viene assassinato. Sullo sfondo di complotti, misteriose sparizioni e riti iniziatici, tre personaggi vedranno incrociarsi i loro destini: il valoroso capitano Brynd del Secondo Dragoni di Jamur; il giovane Randur, convocato a Villjamur per insegnare l’arte della danza alla sorella dell’Imperatrice e il rumelide Jeryd, a cui spetta il compito di indagare sul macabro omicidio del Consigliere. Sarà proprio questo caso a svelare un’intricata rete di corruzioni e di cospirazioni che minaccerà non solo la vita di Rika e di sua sorella Eir, ma anche il futuro della stessa città di Villjamur. Intanto dal lontano Nord, dove il lungo inverno è già iniziato, sta per giungere un pericolo ancora più grande; un’insidia proveniente da un altro mondo, contro cui qualunque potere, militare o magico, potrebbe rivelarsi inutile.”

Ottimo debutto, questo dell’inglese Mark Charan Newton (classe 1981). In LE NOTTI DI VILLJAMUR (Nights of Villjamur, 2009), primo capitolo della quadrilogia delle Leggende del Sole Rosso, lo stile è deliberatamente conciso, tirato e senza fronzoli, e poco spazio lascia al lirismo.

L’autorerende omaggio ai suoi idoli, fra cui si riconoscono Jack Vance, Gene Wolfe, Michael Moorcock. Soprattutto forte è l’influenza del connazionale China Miéville: in termini di paesaggio urbano e di popolazione variopinta Villjamur ricorda molto New Crobuzon, la metropoli partorita dalla vulcanica mente di Miéville in Perdido Street Station. Ecco quindi una città antica e corrotta, dove i livelli si sovrappongono l’uno l’altro per terminare in una selva di guglie, torri e pinnacoli che s’innalzano in un cielo illuminato da un sole morente. In questo ambiente, tra fantasy tradizionale e new weird, si muovono umani e umanoidi come i rumelidi, le sinistre banshee oppure esseri volanti metà uomini-metà uccelli come i garuda, omaggio esplicito all’opera di Miéville. E non mancano meccanismi astrusi e bizzarre creature superstiti di epoche remote o provenienti addirittura da altri universi.

La narrazione segue le vicende dei quattro personaggi principali. Il comandante Brynd Lathraea è un guerriero impavido, albino e omosessuale. L’ispettore dell’Inquisizione Rumex Jeryd invece è un rumelide coinvolto in una difficile indagine e contemporaneamente alle prese con una crisi coniugale. Infine il damerino Randur Estevu, nonostante le iniziali ambiguità, si ritrova a lottare per salvare il trono di Villjamur e, con esso, la ragazza che ama, la principessa Jamur Eir. Jamur Eir, da aristocratica altera e viziata, prende progressivamente coscienza delle miserie della sua città e decide di opporsi a un futuro di morte e ignominia. La sostanziale onestà di fondo e il coraggio sono le qualità che tutti i protagonisti condividono.

Contro di loro si erge la figura subdola e traditrice del consigliere Urtica il quale, approfittando del caos scatenato dall’imminente era glaciale, vuole rovesciare la dinastia Jamur e instaurare una teocrazia sanguinaria e schiavista.

Nei capitoli conclusivi del romanzo le atmosfere, lugubri e crepuscolari – da imminente fine del mondo – ricordano quelle della meravigliosa trilogia di Philip Pullman, specialmente del volume conclusivo “Il cannocchiale d’ambra” (The Amber Spyglass, 2000).

Ma, al di là degli omaggi e dei riferimenti, comuni in molte opere prime, Mark Charan Newton riesce a costruire un universo credibile e complesso al tempo stesso, dove il confine tra magia e tecnologia è quanto mai ambiguo. A tale proposito un elemento interessante del libro è quello delle “reliquie”. Meccanismi misteriosi e antichissimi, residui di civiltà scomparse da millenni, permettono ai loro possessori di manipolare la materia e sono la principale fonte di potere degli “iniziati”. Costoro, maghi divisi in ordini sottoposti al potere di Villjamur ma in conflitto tra loro, si muovono sullo sfondo delle vicende principali, preparando il terreno ai capitoli successivi della saga.

In definitiva LE NOTTI DI VILLJAMUR è un libro difficile da abbandonare, dopo che si è cominciato. A poco a poco, con l’avanzare dei capitoli, i vari pezziiniziano a combaciare, le storie si collegano fra loro. Niente è casuale, e la traduzione italiana aiuta ad apprezzare la complessità della struttura e l’eleganza del romanzo.

Un libroda gustare in ogni suo aspetto, per le macchinazioni politiche, le mille sfaccettature dei protagonisti e l’intrigante ambientazione.

La casa editrice Gargoyle non poteva fare scelta migliore.

Per conoscere meglio questo giovane scrittore si può visitare il suo blog http://marknewton.com.

Mark Charam NEWTON, LE NOTTI DI VILLJAMUR (Nights of Villjamur, 2009), trad. di Stefania Minacapelli, Gargoyle, collana Gargoyle Extra, 512 pp., 2013, fantasy.

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