RED SONJA/CONAN 29 IL SANGUE DI UN DIO

Arrivano in fumetteria per Panini comics le nuove avventure della diavolessa rossa e del cimmero.

Quando due personaggi del calibro di Conan e Red Sonja tornano insieme, le antenne di ogni fan dello sword and sorcery non possono che rizzarsi istantaneamente. Il loro rapporto è ormai leggenda e può essere facilmente accostato per attrattiva e fascino a quello di altre grandi coppie del fumetto. È naturale dunque nutrire le più sfrenate aspettative ogni volta che si parla di una loro reunion. Dark horse e Dynamite sono riusciti a mantenerle? Non del tutto.

La storia si riallaccia al numero 27, L’età dell’innocenza e ruota ancora attorno alla Sanguinaria, una pianta dalle proprietà arcane che darà più di un seccatura ai protagonisti. Questi li ritroviamo a capo di un esercito e intenti a muovere guerra contro un mago e il suo veggente nelle terre del Kush.

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La trama non gode di particolari guizzi d’ispirazione, ma è forse la cosa meno alienante della storia imbastita da Gischler. I lettori di vecchia data di Conan e Red Sonja si sorprenderanno soprattutto della relazione che tra loro si delineerà nell’avventura. Si stuzzicano, flirtano e sono persino sul punto di concedersi (la cosa è impedita solo dall’intervento di un elemento esterno). Chi ha letto la produzione Marvel ricorderà che tra Conan e Red Sonja c’è sempre stato un forte magnetismo sessuale, destinato, però, a non trovare quasi mai soddisfazione (per lo più per la reticenza di lei, dovuta al voto che aveva fatto a una dea). Erano spesso in disaccordo, talvolta obbligati a combattersi perché al soldo di fazioni opposte, talaltra in competizione per un furto, ma sotto sotto si rispettavano e si sentivano attratti l’uno dall’altra. La bellezza del loro rapporto stava proprio nell’irrisolutezza dello stesso, cosa che ha fatto la fortuna di personaggi come Batman e Catwoman, Daredevil ed Elektra. La sintonia che contraddistingue questa versione di Conan e Sonja ricorda più quella di vecchi amanti piuttosto che quella di belve pronte a saltarsi addosso per passione un attimo prima, ma a puntarsi un pugnale al collo per una taglia, l’attimo dopo.

La parte grafica, affidata a Roberto Castro, fa il suo dovere pur non brillando né sotto il profilo della continuità (il suo tratto  perde di dettaglio in alcune piccole vignette) né sotto quello dell’originalità. L’artista, infatti, dota i protagonisti degli indumenti che si è soliti vedere loro indosso: bikini in lamelle di metallo per Red Sonja e perizoma in pelle per Conan. L’unica novità è un elmo che l’Hyrkaniana equipaggerà in un momento della trama. Stilisticamente Castro ricorda vagamente Claudio Castellini, ma rispetto a lui è meno ricco e barocco.

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Nel complesso la storia è buona, ma Conan e Red Sonja meritano sicuramente di più. Un consiglio per la lettura: se non volete spoiler sul villain che comparirà nell’avventura, leggete soltanto alla fine l’introduzione di Massimiliano Brighel.

 

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