Recensione: “Vangeli di Sangue” di C.Barker (2015)

VANGELI DI SANGUE - Copertina


Dettagli


Sinossi 

Prima edizione Italiana del romanzo The Scarlet Gospels, l’ultimo capitolo della saga di Hellraiser, il sequel di The Hellbound Heart (Schiavi dell’Inferno) col ritorno di Pinhead, personaggio iconico e signore dei cenobiti, insieme a un altro noto personaggio barkeriano, il detective dell’occulto Harry D’Amour. Una discesa nelle viscere dell’Inferno, attraverso la città dei dannati, il monastero dei cenobiti, tribù di demoni, creature abissali e la cattedrale di Lucifero, fino allo scontro finale tra due creature archetipali. Pinhead stavolta troverà un degno avversario. Traduzione di Francesca Noto. Illustrazione di copertina di Giampaolo Frizzi.


Commento

Giusto pochi mesi fa, recensendo Anime torturate avevo segnalato come l’ opera di Clive Barker non avesse bisogno di molte presentazioni, essendo stata input per una saga cinematografica del calibro di Hellraiser. Ebbene, con Vangeli di Sangue (2015), portato in Italia lo scorso anno per opera della meritoria Independent Legions Publishing abbiamo finalmente la conclusione del ciclo apertosi nel 1986 con lo storico Schiavi dell’Inferno, il lavoro che ha consegnato alla storia dell’horror la figura iconica di Pinhead.

scarlet16-brazil2E’ bene sottolineare subito un aspetto ineludibile: di acqua sotto i ponti, nella letteratura de paura, ne è passata tanta. Indipendentemente dalle mode che abbiamo visto stuprare gli scaffali delle librerie con rivisitazioni più o meno riuscite di stilemi addirittura ottocenteschi, è evidente che alcune tematiche come quelle che a suo tempo furono il cardine di scritti innovativi come Schiavi dell’Inferno, non possono oggi essere più considerate nuove. Lo stesso Barker ne ha fatto un personale marchio di fabbrica, unendo una concezione gnostica della carne con un’estetica punk che solo superficialmente si allinea all’immaginario splatter anni ’80.

Aldilà quindi delle capacità dell’autore, è inevitabile che Vangeli di Sangue sconti due limiti: quello di presentarsi come “il seguito di”, e – diretta conseguenza –  il porsi senza volerlo come un prodotto intrinsecamente vintage, al netto del fatto che Barker e i suoi deliri hanno avuto una diffusione pop ormai decenni fa, e per i lettori senza memoria di oggi potrebbe addirittura risultare nuovo.

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Questa considerazioni servono a far risaltare, per contrasto, una caratteristica che emerge preponderante dal libro una volta che la vicenda, ingranate le dinamiche e acquistata velocità, si dipana verso ambientazioni meno conosciute: Vangeli di Sangue è inaspettatamente un horror solo per metà, mostrando via via che scorre sempre più agganci a divagazioni fantasy, che per quanto ricoperte di sangue, non cessano di essere tali.

L’afflato mistico che in passato aveva reso i lavori di Barker non solo lontani da qualunque tentazione gore di bassa lega, ma che lo poneva come pietra di paragone di un certo tipo di narrativa, qui è assente. Di più: il personaggio cardine di Pinhead, il cenobita infernale la cui mente è ricettacolo di orrori inumani e di tormenti eterni, ci viene qui mostrato come preda di ambizioni fin troppo comprensibili, assolutamente lontane dalla sublimazione spirituale del dolore che dovrebbe incarnare dietro la facciata demoniaca.

Sempre in riferimento al fantasy, non è difficile osservare come i personaggi del libro (torna anche il buon vecchio detective Harry D’Amour, una sorta di Chandler dell’occulto), seppur per vie e scopi differenti, appaiano intenti rispettivamente a due diverse “Quest” dagli scopi contrapposti.

Sebbene descritto con abilità e con un ritmo sicuramente avvincente, questo tipo d’approccio risulta stonato nel contesto Barkeriano, mostrandocelo sotto un aspetto quasi naif mentre maneggia strumenti cui non è abituato.

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Sicuramente Vangeli di Sangue non è un brutto libro. Offre descrizioni magniloquenti, scene paurose e vivide, e strizza in più di una occasione l’occhio ad un humor macabro davvero divertente. Sconta però un difetto iniziale d’ispirazione che taglia le ali alla storia, non consentendole di raggiungere i picchi di orrore e introspezione filosofica che avevano fatto grande Schiavi dell’Inferno.

Sarebbe un peccato relegare il ritorno di Barker al solo ambito degli affezionati, e personalmente non faccio fatica a chiudere un occhio sui nei evidenziati più sopra. L’importante, però, è essere ben consci che la storia è stata fatta diverso tempo fa, e difficilmente questo capitolo finale aggiungerà qualcosa di veramente innovativo.


Autore

clive-barker-and-pinheadClive Barker (Liverpool, 5 ottobre 1952) è uno scrittore, fumettista, illustratore, saggista, sceneggiatore, produttore cinematografico e regista britannico. Fin da bambino nutre una particolare attrazione verso l’arte. Inizia scrivendo per il teatro, poi passa alla letteratura e alla pittura. Successivamente si interessa all’adattamento per il cinema delle sue opere ma ne rimane insoddisfatto a causa dei paletti posti dai produttori durante le riprese, questo è il caso di Rawhead Rex e Underworld. Così si impegna nella direzione diretta degli adattamenti e il suo primo, Hellraiser: Non ci sono limiti, ebbe un notevole successo. Più tardi la Eclipse e la Epic si interessarono per la trasposizione in fumetti dei Libri di sangue creando la serie Tapping the vein e dei Cenobiti di Hellraiser creando una saga apposita chiamandola The harrowing dove hanno partecipato i disegnatori di fumetti americani di più grande successo. Sulla Epic abbiamo anche il seguito di Nightbreed, una saga che descrive l’esodo degli abitanti di Midian. Per la Marvel ha creato quattro nuovi supereroi inediti in Italia: Hyperkind, Ectokid, Hokum & Hex, Saint Sinner. Nel 2015 è uscito nelle librerie statunitensi The Scarlet Gospels, nuovo romanzo di Barker in cui Harry D’Amour (detective del paranormale apparso nel racconto L’ultima illusione contenuto nel sesto volume dei Libri di sangue) si scontra con Pinhead.

Come scrittore lo si può ricordare con I libri di Sangue, The Inhuman Condition, In the flesh, The forbidden, Cabal ed Hellraiser, il suo stile feroce e sanguinario però non lo fa restare uno scrittore di nicchia ma un maestro del brivido amato in tutto il mondo. Gli accostamenti tra lui e Stephen King in brevi frasi ad effetto che agli inizi venivano stampate sulle copertine, erano trovate degli editori per attirare l’attenzione di possibili acquirenti, mai avallate dai rispettivi scrittori.

I film di genere dell’orrore vengono messi in risalto soprattutto da effetti speciali e make-up infallibili. Tra i suoi personaggi più noti possiamo ricordare Pinhead, indiscusso antagonista della saga Hellraiser e Candyman, l’uomo con l’uncino che appare dallo specchio, personaggio dell’omonima trilogia.


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6 commenti

  1. clive barker come stephen king hanno fatto il loro tempo. erano innovativi quando iniziarono a pubblicare libri notevoli come i libri di sangue o it poi sono arrivati stancamente senza nuove idee nel nuovo millennio. senza troppo indagare possiamo dire che pin head e il pagliaccio di it , ad esempio, rimarranno nella storia dell horror come icone. francamente ho sempre trovato difficile capire perchè si è voluto dividere il fantasy dall horror. io non ho mai trovato differenze. ci sono più mostri spaventosi in conan, nel signore degli anelli e in tanti romanzi fantasy che in molti libri horror. poi diciamolo il peggior mostro è e rimane l uomo.

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