“I consider myself to be a creative artist… Not just a fantasy illustrator. I work purely from my imagination. No swipes. No photographs. I stress good composition that borders on the abstract in spite of the subject matter.” Frank Frazetta 15 Gennaio 1996
Frank Frazetta nasce a Brooklyn (New York), il 9 Febbraio 1928, e sin dalla più tenera età disegna con estrema facilità qualsiasi cosa gli capiti sott’occhio. All’età di 8 anni, i genitori, spronati dai suoi insegnanti, lo iscrivono alla Brooklyn Academy of Fine Arts, una piccola scuola diretta dall’italiano Michele Falanga.
–Primo aneddoto/leggenda sul talento di Frank Frazetta: Falanga era ormai vecchio, aveva superato la 50ina e per più di 20 anni aveva visto disegnare bambini “talentuosi” di ogni estrazione sociale e ogni età, ma alla fine non aveva trovato nessuno di realmente valido. Inutile dire che le aspettative sul piccolo Frazetta, erano pari a zero, così si mise l’anima in pace e diede al piccolo Frank carta, matita e una fotografia di una papera da ritrarre. Tornato dall’immancabile pausa caffè Falanga controlla l’operato del piccolo e rimane così impressionato che prese il disegno di Frazetta e uscendo dall’aula iniziò ad urlare “MAMMA MIA! WE HAVE A GENIUS!!!!!!”.
Come disse sempre Frank, Michele Falanga non fu mai suo insegnante ma solo un timido consigliere, che ammirava ogni suo singolo lavoro, spronandolo a liberare ancora di più quel suo immenso talento creativo che aveva sin dalla nascita.
Pur non avendo un maestro a cui appoggiarsi, Frazetta adorava quella scuola d’arte e non ebbe difficoltà a costruirsi solide amicizie con altri suoi coetanei: Nick Meglin, Angelo Torres e Al Williamson, coi quali diede vita alla “Fleagle Gang”, un gruppo di giovani artisti che nel tempo libero si divertivano a giocare all’aria aperta e a baseball, e in futuro sarebbero diventati pilastri del fumetto e dell’illustrazione americana. A questa banda di giovanissimi, è doveroso aggiungere anche Roy G. Krenkel di 10 anni più vecchio di tutti e 4, ma già inserito nel mercato e per questo il primo vero contatto con il mondo dell’illustrazione e del fumetto per la “Fleagle Gang”.
Infatti non è difficile trovare nei loro primi lavori anche la firma di uno dei “Fleagle”.
Il primo lavoro professionale arriva a 16 anni su Snowman, e ben presto il giovane Frazetta inizia a lavorare su più storie contemporaneamente e di generi diversi (western, fantasy, fantascienza, polizieschi, drammi romantici, horror ecc…), adattandosi senza difficoltà ad ogni genere di trama.
Così alla fine degli anni ’40 e la prima metà degli anni ’50 lo troviamo su decine di storie della EC Comics, della National Comics (futura DC Comics), della Avon Comics e anche sui “Funny Animals”, fumetti di stampo ironico con protagonisti degli animali più o meno antropomorfi. Frazetta si rivelò talmente bravo e capace da attirare l’attenzione dei due colossi dell’animazione U.S.A. (Disney e Warner Bros). Ma Frank rifiutò per fiondarsi su Buck Rogers dove, grazie alle sue copertine mozzafiato, affascina anche Al Capp, creatore di Lil’Abner, su cui Frank poi lavorò come “disegnatore fantasma”.
Un “disegnatore fantasma” ha il compito di comporre ogni singola vignetta secondo le indicazioni del creatore, mimandone il più possibile lo stile. Questo genere di lavori erano una necessità per una striscia giornaliera popolare come Li’l Abner, Frazetta però non si ferma un’istante realizzando un suo personaggio, Johnny Comet, e collaborando al Flash Gordon di Dan Barry, con il suo buon amico Al Williamson.
–Secondo aneddoto/leggenda sul talento di Frank Frazetta: Frank, non era solo bravo a disegnare ma anche a giocare a baseball, tanto da essere chiamato più volte dai New York Gothams per entrare nella lega dei professionisti, ma quando questi si trasferirono a San Francisco, lui rifiutò e proseguì la sua carriera da artista.
Nel 1954 lo psicologo americano Fredric Wertham pubblica Seduction of the Innocent, definendo i fumetti il grande male del ‘900, secondo solo al nazismo per aver corrotto intere generazioni con immagini che incitavano alla violenza. Per questo motivo nacque il Comics Code Authority che imponeva quali contenuti “deviassero l’infante, indirizzandolo verso la peggiore delle vite possibili” e quali contenuti erano adatti ad un pubblico di giovanissimi.
Pur ritrovandosi senza lavoro, nel 1956, all’età di 28 anni, Frank Frazetta sposa Eleanor Kelly, con la quale rimarrà legato per tutta la vita.
Passano diversi anni, e pochi altri lavori nel fumetto, l’unico degno di nota e altrettanto breve è per Little Annie Fannie su Playboy nel 1961.
Ma nel 1964 avviene la svolta, perché Frank realizza un’illustrazione parodistica di Ringo Starr per la celebre Mad di Harvey Kurtzman (sempre sia lodato), catturando l’attenzione della United Artists che lo ingaggia come illustratore di poster cinematografici; solo con la sua prima illustrazione, per What’s New Pussycat (Ciao Pussycat), in un pomeriggio Frazetta guadagnò più di quanto avesse mai realizzato in 10 anni con i fumetti.
Realizzerà diversi poster cinematografici sino al 1971 per poi abbandonare del tutto nel 1983.
Ma è dal 1963 al 1983 che Frazetta esplode definitivamente. Infatti che si parli dei suoi lavori per la Warren Publishing (Creepy, Eerie, Blazing Combat, Vampirella ecc…), o dei suoi contributi per la Lancer/ACE editions, è in questo ventennio che Frazetta ispirerà generazioni di illustratori e disegnatori, diventando immortale.
–Terzo aneddotto/leggenda sul talento di Frank Frazetta: la ACE, visto l’enorme successo dei libri con le copertine di Frazetta (Conan, Kull, Bran Mak Morn, Tarzan, John Carter di Marte ecc…) chiese al grande disegnatore di inviargli comunque altre illustrazioni, ritagliando intere storie o collezioni di racconti su quelle strepitose opere d’arte, che furono determinanti per la diffusione e la definitiva riscoperta di vecchi capolavori pulp.
–Quarto aneddoto/leggenda sul talento di Frank Frazetta: nonostante gli editori imponessero scadenze piuttosto generose per un nuovo dipinto di Frank, il maestro aspettava l’ultimo giorno per realizzarlo, completandolo in una notte. Il segreto? Musica classica e una tazza di caffè bollente.
Non dobbiamo poi dimenticare che alcune delle personalità più importanti dell’industria del cinema americano (Eastwood, Spielberg, Lucas, Stallone, Derek, Schwarzenegger, Milius, ecc… ), visitarono casa Frazetta per salutare il loro maestro, e assistere alla sua “magia”. A detta di Frazetta “Tutti tesi e nervosi, neanche fossi il presidente degli Stati Uniti!”.
Diversi gruppi Rock poi si approprieranno delle illustrazioni di Frazetta (Nazareth, Molly Hatchett e Yngwie Malmsteen su tutti), diffondendo i suoi capolavori in tutto il mondo.
–Quinto aneddoto sul talento di Frank Frazetta: oltre ad essere un grande illustratore, fumettista e giocatore di baseball era anche un grande fotografo, con centinaia di macchine e obiettivi con cui ritrarre ogni singola cosa che racchiudesse quel dinamismo, quella bellezza e quell’istante che poi avremmo ritrovato nelle sue opere.
Ma presto la vita di Frazetta verrà sconvolta per sempre.
All’età di 54 anni Frank incomincia a sentire strani dolori al petto e un generale senso di spossatezza, stanchezza. Per ben 8 anni i medici indicavano questo malanno come un “semplice” affaticamento mentale, causato, dalle sue immagini orrorifiche e aliene che gli stavano facendo perdere la testa. Frazetta, molto dubbioso, accetta lo stesso una serie di sedute psichiatriche ma le sue condizioni di salute non fecero che peggiorare.
Nel 1983 esce nelle sale di tutto il mondo Fire and Ice, lungometraggio animato diretto da Ralph Bakshi (sempre sia lodato), e prodotto sia da Ralph che dallo stesso Frazetta, che come direttore creativo collaborò con gli animatori per realizzare un film “Frazetta al 100%”. Nonostante l’insuccesso della pellicola al botteghino, Fire and Ice rimane uno dei migliori film fantasy mai realizzati e uno dei capisaldi dell’animazione americana (ne ho parlato ampiamente QUI).
–Sesto aneddoto/leggenda sul talento di Frank Frazetta: quando Frank Frazetta si presentò negli studi di animazione di Ralph, scoppiò il delirio tra i disegnatori e anche i veterani di quel settore tremavano di fronte al maestro, obbligando Bakshi a convincerli di essere in grado di poter creare quel film ricalcando lo stile di Frank.
Le condizioni di salute di Frazetta iniziano a peggiorare sensibilmente a metà degli anni ’80, culminando dieci anni dopo con due ictus, l’ultimo dei quali sembrava averlo condannato definitivamente perché non poteva più muoversi, parlare o anche solo ricordare il nome dei suoi figli. Privato della sua arte, delle sue capacità, delle sue passioni e dei suoi stessi pensieri, Frank cadde in depressione.
Riuscì a risalire da questo abisso solo grazie ai suoi nipoti, coi quali si trovava a suo agio perché non solo gli trasmettevano tutta quell’energia che lui stesso sembrava aver perduto per sempre, ma perché, essendo molto piccoli, parlavano male, come lui, e quindi la comunicazione era molto meno faticosa e tutta incentrata sul sentirsi bene ed essere felici nonostante tutto.
–Settimo aneddoto/leggenda sul talento di Frank Frazetta: Frank si era ripreso a poco a poco da questi ictus, e nel giro di pochi mesi era riuscito di nuovo a camminare, a parlare e a ricordare ma non a disegnare. Il suo braccio destro era ormai carne morta, tanto da non riuscire ad impugnare neppure la matita, ma Frank nell’intervallo di qualche settimana riuscì a disegnare come prima, utilizzando la mano sinistra. Ogni singolo lavoro eseguito dagli anni ’90 in poi, che sia un dipinto ad olio, un acquerello o un pennino ad inchiostro è stato realizzato con il suo braccio sinistro!
Siamo ormai negli anni ’90 e nonostante Frank sia un artista affermato e riconosciuto realizza altre illustrazioni ma appenderà definitivamente il pennello al chiodo nel 1996, vantando ben 5 premi come miglior illustratore: 1 Hugo Award (1966) 3 Chelsey Award (1988, 1995, 1997) e 1 Spectrum Grand Master of Fantastic Art Award (1995). A questi è doveroso ricordare anche il suo inserimento nella Will Eisner Comic Book Hall of Fame (1995) e nella Jack Kirby Hall of Fame (1999).
La morte della moglie nel 2009 destabilizzerà notevolmente la salute di Frazetta che seguirà la sua amata solo un anno dopo a causa di un ictus, lasciandoci all’età di 82 anni il 10 Maggio 2010.
Qua sotto potete ammirare alcune delle sue opere più famose e apprezzate (quasi tutti dipinti ad olio, costruiti secondo la regola del triangolo per enfatizzare e catturare al meglio quell’istante che dona ad ogni sua opera l’aura di eternità).
Fantastiche queste illustrazione