Recensione: Conan 10 – Il Canto dei Morti

Conan è il personaggio simbolo del sotto-genere sword and sorcery (spada e stregoneria) nato dalla fervida immaginazione di Robert E. Howard che dal 1932 al 1936 regalò ai lettori della celebre rivista americana Weird Tales uno degli eroi più originali e sconvolgenti del Novecento.

STORIA

Nel deserto della Stygia un uomo è imprigionato sotto la sabbia sino al mento. Quell’uomo è Alvazar, così punito per aver rubato la “Radice del Demone”. In suo soccorso arriva Conan, che requisisce il manufatto e ben presto capisce come il suo nuovo amico sia stato incaricato di recuperare tale gingillo da un potente stregone…

Joe R. Lansdale, che spero conosciate già, è uno scrittore texano, pulp sino al midollo, maestro di arti marziali e fanatico folle dei fumetti, su cui ha imparato a leggere da giovanissimo. Era solo questione di tempo prima che Lansdale incontrasse Howard e per questo occorre ringraziare Dark Horse Comics.

La sceneggiatura è al fulmicotone. I dialoghi tra Conan e Alvazar sono degni di una storia di Hap e Leonard (fortunata serie di Lansdale), sempre precisi, a effetto e carichi di sarcasmo, conferendo al cimmero quell’aurea di guerriero capace di ogni cosa, anche scherzare con la morte che gli accarezza il viso, mentre ad Alvazar la nomea di pirata sboccato e logorroico.

Il soggetto costruito da Lansdale mescola il classico canovaccio pulp, iniettandolo però con un moderno senso dell’avventura e del fantastico che coinvolge il lettore sin dalle prime vignette.

Senza ombra di dubbio uno dei migliori volumi a fumetti targato Dark Horse Comics sul personaggio di Conan, di cui costituisce una perfetta sintesi di tutti gli orrori e le fantasie che abbiamo amato nell’opera di Robert E. Howard.

DISEGNI

Timothy Truman col suo stile grezzo e sporco si aggiudica la nomea di artista pulp, straordinario sia quando si parla di riversare su pagina orrori e fantasie di altre dimensioni, sia per quanto riguarda la narrazione per immagini. I suoi personaggi sono la schiuma della civiltà, sempre sporchi, con visi distorti, cicatrici e denti marci (Sergio Leone docet).

Il lettore si cala così in un mondo dove sopravvivono solo i più forti, ovvero coloro che non si immolano per un ideale vacuo e civile, ma spesso fuggono o pensano esclusivamente a se stessi come animali con bisogni naturali da soddisfare.

Nessun giudizio, nessuna responsabilità, nessun piano per il futuro. Qui e ora e niente altro.

Dave Stewart ai colori si riconferma essere un artista eccezionale, capace di intingere ogni suo lavoro di quell’atmosfera e di quelle emozioni che il segno accenna ma solo il colore può raggiungere.

Che si tratti di un cielo stellato, di una cripta chiusa da millenni, del sorgere dell’alba nel deserto o di un orrore lovecraftiano capace di distorcere la nostra dimensione, Dave Stewart riesce là dove quasi tutti avrebbero fallito, e non è un caso che nella sua carriera abbia vinto 9 Eisner Award.

COMMENTO FINALE

Un acquisto obbligato per tutti i fan di Robert E. Howard e del suo personaggio. Una storia spettacolare, con dialoghi frizzanti, tanta azione e ottimi disegni capaci di trasmettere quell’atmosfera mitica e oscura che pervade l’opera di R.E.H.

L’unica edizione disponibile è quella targata Panini Comics: brossurato, 128 pagine a colori, formato 17x26cm, al prezzo di 12€.

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