Siamo secoli e secoli nel futuro, sconvolgimenti della crosta terrestre, cambi di asse del pianeta e una guerra stellare con misteriosi alieni della Chioma di Berenice hanno implacabilmente mutato l’aspetto del nostro mondo.
In quella che un tempo era l’antica Spagna ci imbattiamo nella dodicenne Balthis che dà la caccia ai basilischi stellati per venderli nella vicina città di Dendra. Balthis è un orfana ed è mal vestita con una tunica rattoppata ed ha i capelli spettinati.
La fanciulla senza volerlo finisce rapita dagli adepti di Diva Bambolisa. L’adolescente finirà invischiata in una specie di crepuscolo degli dei, sopratutto cercherà di proteggere la Dea Sabra Gwenaura, finita in una specie di coma catatonico per le torture subito quando era prigioniera degli altri dei.
Questa divinità immortali e con fattore rigenerante hanno un equilibrio mentale istabile che li fa agire come i peggiori numi della Grecia o di Roma.
Ma questi esseri sono davvero divinità o sono altro? Sabra è davvero una marionetta innocente?
Il romanzo è del 1983 scritto nel momento ruggente per l’autore livornese ed è forse superato in certi particolari ma rimane sempre una gradevole avventura al confine fra sci fi e fantasy di razza.
Se riuscite arecuperare questa odissea nel lontano futuro acquistatelo, forse una delle opere più riuscite di Gialuigi Zuddas.