TRAMA
Lynn Abbey e Robert Asprin, hanno creato un mondo meraviglioso violento e magico, nel quale si muovono una miriade di personaggi che costituiscono la saga di Heroic Fantasy più apprezzata ed amata dagli appassionati di tutto il mondo: basti pensare che il gioco di ruolo più venduto negli Stati Uniti – ed ora anche in Italia – è proprio quello che si rifà al Mondo dei Ladri. La gente che abita Santuario è veramente caratteristica. Si va dal singolare oste del Vulgar Unicorn a Enas Yorl, un Mago che, a seguito di una sfida persa, deve continuamente cambiare forma; da Jubal, un ex-gladiatore e schiavo diventato ora un pilastro della comunità, a Lythande e a Cappen Varra, il Menestrello, l’unico uomo onesto in tutto Santuario. Ma questi sono solo alcuni dei tanti indimenticabili personaggi che danno vita al Mondo dei Ladri, un mondo nel quale l’assassinio, il furto, l’avventura e la magia sono cose all’ordine del giorno.
L’AUTORE
Robert Lynn Asprin è nato nel 1946. Mentre ha scritto alcuni romanzi a se stanti come Cold Cash War, Tambu e The Bug Wars e anche le storie illustrate di Duncan e Mallory, Asprin è meglio conosciuto per le sue serie fantasy, come the Myth, le avventure di Aahz e Skeeve, i romanzi di Phule’s Company e i romanzi di Time Scout scritti con Linda Evans. Ha anche curato la rivoluzionaria serie antologica di Thieves ‘ World con Lynn Abbey. Altre collaborazioni includono License Invoked (ambientato nel quartiere francese di New Orleans) e diversi romanzi di Myth Adventures, tutti scritti con Jody Lynn Nye.
RECENSIONE
Un libro diventato leggenda. La saga del mondo dei ladri non è stata solo innovativa – uscita in America nel 1979 e solamente nel 1987 da noi grazie a Fanucci -, ha saputo creare un immaginario condiviso e popolare da diventare un archetipo, così come nei moderni Franchise. Niente film, purtroppo, ma libri e un gioco di ruolo diventato subito molto conosciuto, insomma quello che “andava” negli anni ottanta e che attirava giovani lettori e apriva la mente a futuri scrittori.
L’idea alla base è notevole: unire grandi scrittori (come già lo erano Marion Zimmer Bradley, Poul Anderson e John Haldeman) a giovani emergenti, di cui faceva parte lo stesso Asprin. Idea nata dopo una convention di fantascienza dove Robert, da semplice fan, è riuscito a ritagliarsi una fetta di popolarità proprio grazie a questa saga. Aveva solo un libro all’attivo, eppure autori importanti o desiderosi di diventarlo non solo gli hanno dato ascolto ma hanno creduto in lui e in quel progetto. Il libro inizia con un’esilarante prefazione, scritta dallo stesso Asprin, che descrive le fasi del “reclutamento”, del processo creativo, fino alle problematiche con l’editore. Un brano che da solo varrebbe l’acquisto dell’antologia, anche se al momento risulta fuori catalogo.
Sono rimasto molto colpito dalle dinamiche e dell’entusiasmo suscitato nell’ambiente fantastico americano di quel periodo, forse perché oggi non sarebbe altrettanto semplice arruolare autori e scrittori importanti in un progetto simile. A onor del vero sono sorte nel tempo molte antologie come questa – la stessa saga del mondo dei ladri ha visto la pubblicazione di altri sette volumi – e altri autori già si cimentavano in racconti su personaggi di altri scrittori famosi; come Linn Carter e L. Sprague de Camp (solo per citarne un paio) con Kull e Conan, personaggi iconici di Robert H. Howard, già scomparso da tempo. O come fece anni dopo George R.R. Martin con le antologie di Wild Cards, prima di essere celebrato per le cronache del ghiaccio e del fuoco.
Alcuni tentativi sono stati fatti anche da noi. Ricordo la compianta Asengard Edizioni quando portò alla luce Sanctuary, una raccolta di racconti che riuniva molti scrittori italiani di talento nel genere fantastico. Fu chiamata così quasi sicuramente in onore al luogo dell’ambientazione di questo libro, da noi tradotto in Rifugio. E così ha fatto di recente Mala Spina, creando il suo Altro Evo e, fresca fresca di stampa, Crypt Marauders Chronicles ideata da Alessandro Forlani e Lorenzo Davia nel continente di Thanatolia e uscita da pochissimo per Watson Edizioni.
Ma dopo questo lungo prologo, veniamo alla recensione del libro.
Questi i racconti presi dall’indice:
Robert Asprin: “Come è nato il mondo dei ladri”;
Robert Asprin: “Preludio”;
John Brunner: “Condanne a morte”;
Lynn Abbey: “Il volto del caos”;
Poul Anderson: “Il cancello dei coltelli che volano”;
Andrew J. Offutt: “Figliodombra”;
Robert Asprin: “Il costo di stare in affari”;
Joe Haldeman: “Fratelli di sangue”,
Christine De Wees: “Myrtis”;
Marion Zimmer Bradley: “Il segreto della stella blu”.
Come capita spesso nelle antologie, non tutti i racconti hanno lo stesso spessore narrativo e alcuni soffrono un poco a una lettura odierna, essendo scritti con uno stile che per molti verrebbe considerato un po’ antiquato, eppure ricco di fascino e di mistero.
Le storie sono Sword & Sorcery, prive forse di quella cupezza a audacia da cui è nato il genere, ma con la giusta malizia e lo spirito di avventura che lo caratterizza.
Molti dialoghi e non troppa azione nell’insieme, come andava di moda negli anni settanta, anche se ognuno degli autori ha saputo apportare la propria esperienza negli uni e negli altri. E qualcuno degli scrittori da noi meno conosciuti sorprende per maturità letteraria e creatività.
Le pagine trasudano polvere e argento, contrapponendo i diversi strati sociali che si sfidano a Rifugio, remoto angolo dell’Impero Ranke, con richiami un po’ orientaleggianti per usi e costumi e con chiari riferimenti a vecchi e nuovi déi e alle lotte nell’ombra tra guerrieri, sacerdoti, ladri e veggenti.
Ma al di là del singolo racconto, di cui sarebbe troppo lungo estrapolare situazioni e trame, ciò che spicca in tutti è la cura dell’ambientazione e l’intersecarsi della stessa con personaggi che compaiono a volte come protagonisti o altre volte come semplici comparse. Questo è il grande valore aggiunto da Asprin, a cui va dato il merito di aver ispirato e coadiuvato tutti gli autori su una linea narrativa univoca, riuscendo a trasformare un’antologia in un quasi romanzo. Pregio che diventa anche difetto, nel momento in cui ci si trova in alcune circostanze a comprendere come l’attenzione maniacale sull’ambientazione possa aver costretto gli autori a ridurre o semplificare l’impianto narrativo che, a volte, non raggiunge le alte aspettative di chi approccia un classico la cui fama tende a superare la fantasia.
Man mano che si procede con la lettura, però, i tratti abbozzati nei primi racconti diventano acquerelli ricchi di sfumature e colori.
Rifugio, con il suo Labirinto, Sottovento, la Via delle Lanterne Rosse, il palazzo del Governatore, i Cerberi sono punti focali e imprescindibili dell’ambientazione e delle storie narrate, così come alcuni personaggi che si ergono a colonne portanti di una struttura più complessa di quanto potrebbe apparire a un approccio superficiale.
Lo stesso Gianni Pilo, che ha tradotto e curato l’edizione italiana, invitava nelle ultime pagine del libro autori nostrani e cimentarsi in Rifugio, avendo ottenuto il consenso dello stesso Asprin.
Non ho idea se sia mai nata un’antologia simile, io non ne ho trovato traccia e chiunque ne sappia qualcosa mi faccia un fischio.
In fondo all’edizione della Fanucci, ci sono però un paio di racconti di Adalberto Cersosimo, non ambientati a Rifugio ma propri del suo Ciclo dell’Impero. Pilo evidenzia alcuni punti di contatto tra le due opere. Lessi il libro di Cersosimo diversi anni fa e questa possibilità di connessione mi ha fatto venire voglia di tornare a immergermi in quel mondo, in parte anche per scoprire le somiglianze e le differenze con la saga del mondo dei ladri.
Anche lo spunto di collegare opere diverse, all’interno dello stesso volume, indicava innovazione, conoscenza e maturità nel riconoscere il fantastico e supportava la vena immaginifica che sembra di nuovo esplodere anche nel nostro paese, con meritevoli risultati.
Forse siamo davanti all’inizio di una nuova era per il Fantasy in Italia e lo dobbiamo soprattutto a chi ci crede ancora oggi o non ha mai smesso di crederci, ma anche agli autori e agli addetti ai lavori del passato che continuano a ispirarci e a farci sognare.
La saga del mondo dei ladri
Autore: Robert Lynn Asprin (curatore) e altri autori
Romanzo pubblicato da Fanucci Editore nella collana “Enciclopedia della Fantascienza” a novembre 1987. Pagine: 235