Sortilegi e Stereotipi parte #3 – Homo homini lupus

Ben ritrovati avventurieri!

Chi di voi ci ha seguiti la volta scorsa, e quella ancora prima sicuramente ricorderà che avevamo iniziato a parlare degli “stereotipi” del genere Sword and Sorcery che così tanto ci appassiona.

Se invece siete arrivati solo ora, non preoccupatevi. Soddisferete le vostre curiosità a tempo debito. Ora incamminiamoci, un lungo viaggio attraverso i luoghi comuni dello Sword and Sorcery ci attende!

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Stereotipi ricorrenti – parte #3

  • “Buono” non vuol dire “Gentile”. Per quanto possa sembrare strano, i “buoni” in un mondo Sword and Sorcery in genere non sono campioni di buone maniere. A seconda del contesto e del setting possono essere rudi, scontrosi, taciturni, o esplicitamente violenti. Le motivazioni che possono spingerli a un tale comportamento sono differenti, ma la più iconica è probabilmente la seguente: l’eroe non vuole affezionarsi a nessuno, poiché questo significherebbe esporre i suoi cari a pericoli mortali.
  • Sacrifici Umani. Nei mondi S&S c’è sempre da aspettarseli. Le Arti Oscure (vedi) richiedono molto spesso un tributo di sangue e un sacrificio umano è spesso la via migliore per stringere patti con Demoni o altre creature sovrannaturali. Il topos più frequente è : ragazza vergine, incatenata alla roccia per quietare la rabbia del Dio Vulcano. I sacrifici umani hanno anche prerequisiti strettissimi e necessitano di un’esecuzione perfetta, altrimenti le conseguenze saranno catastrofiche!
  • Homo homini lupus. Nei mondi S&S, non c’è mai da fidarsi troppo. Appena le condizioni generali scendono sotto il livello di “benessere”, tutti si scagliano gli uni contro gli altri pur di sopravvivere. Gli eroi lo sanno bene, e non si fidano neppure dei loro stessi familiari coi quali spesso intraprendono vere e proprie faide per il potere. Anche per questo motivo i “gruppi di avventurieri” non durano a lungo: meglio andare all’avventura da soli piuttosto che postarsi un potenziale nemico appresso.
  • La Magia è il male. Arte Oscura per eccellenza, la magia nei mondi Sword and Sorcery è sempre (e spesso SOLO) nella sua versione “nera”. La magia conferisce enormi poteri, ma inevitabilmente corrompe chi la utilizza, che finisce per manovrare energie “più grandi di lui” fino ad esserne distrutto, trascinando molti altri con lui nell’abisso della perdizione. Per questo motivo, nei mondi S&S è sempre valida l’equazione stregone = malvagio.
  • Orgogliosa Stirpe Guerriera. Nei mondi S&S ce n’è sempre almeno una. Gli appartenenti a questa stirpe credono che combattere sia la forma di realizzazione personale più nobile che esista, pertanto cercano sempre nuove battaglie. Creano spesso una forte dissonanza morale nel lettore, a meno che non si tratti del protagonista (come ad esempio Conan). Se non c’è uno stregone malvagio da abbattere, un appartenente alla orgogliosa stirpe guerriera è un ottimo avversario finale per gli eroi S&S.
  • Guerra è sinonimo di gloria. A differenza dei romanzi realisti (che mettono in risalto il lato triste dei conflitti bellici), nei mondi S&S la guerra è un evento portentoso, portatore di gloria e fama immortale. Gli Eroi S&S bramano la guerra, si eccitano in battaglia e (per dirla alla Nietzsche) diventano più forti dopo ogni scontro. La guerra per loro è la madre degli Eroi. Gli Eroi S&S non sono paladini pronti ad immolarsi per il Bene supremo, ma riconoscono il “valore” della guerra come maestra di vita e preferirebbero morire in battaglia piuttosto che fra mille lussi.

Direi che siamo finalmente giunti alla fine del nostro viaggio. Fate tesoro di questa conoscenza. Rileggete i Maestri dello S&S e divertitevi a ritrovare gli Stereotipi e magari apprezzate come ognuno di loro abbia reinterpretato gli stereotipi in chiave personale.

A presto!


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