Dettagli
Titolo: I guerrieri di Wyld
Titolo originale: Kings of the Wyld
Serie: The Band #1
Autore: Nicholas Eames
Collana: NARRATIVA NORD
Casa Editrice: NORD
Dettagli: 484 pagine, Cartonato
Prezzo di questa edizione cartacea: 18,60€
In libreria l’8/2/2018
Sinossi
«La trama è ricca di eventi e regala mille emozioni. È evidente che l’autore voleva scrivere un romanzo che fosse il più divertente possibile: missione compiuta.» – Publishers Weekly
Il pacifico regno di Castia è stato invaso dall’orda di HeartWyld, un devastante esercito di orchi e mostri. Un tempo, Clay Cooper sarebbe stato in prima fla per combatterlo: lui e la sua banda di mercenari erano guerrieri straordinari e le loro imprese sono leggendarie. Ormai però sono passati vent’anni e i giorni di gloria sono fniti. La Castia è lontana e Clay deve pensare a proteggere la sua famiglia. Ma tutto cambia quando alla sua porta bussa Gabe, il loro vecchio comandante: la fglia è scappata di casa per unirsi alla resistenza castiana e Gabe deve salvarla. Anche perché l’unico modo per raggiungere la Castia è superare il Wyld, un luogo selvaggio e pericoloso, infestato da più orrori di quanti si possano immaginare. E Clay è costretto a rendersi conto della minaccia che incombe su di loro: senza rinforzi, la Castia è condannata e sarà solo questione di tempo prima che l’orda continui la sua marcia di morte. Ma nessuno è in grado di affrontare il Wyld. Tranne loro, gli unici ad averlo attraversato ed essere sopravvissuti per raccontarlo. Clay e Gabe non hanno dubbi: devono rimettere insieme la banda. Insieme, potrebbero diventare l’ultima speranza per l’intera stirpe degli uomini…
Commento
Immaginate: un vecchio soldato, stanco della guerra e di una vita dissipata, che cerca un po’ di pace sul fondo di un bicchiere; un vecchio commilitone che torna dal passato, e gli chiede aiuto per salvare la figlia scomparsa; la vecchia squadra che si rimette insieme, e sgomina uno per uno i cattivi.
Quante copie e fotocopie di film del genere avete visto fra gli anni ’80 e ’90, con protagonisti i soliti veterani del Vietnam logorati da flashback fatti di giungla e napalm?
Ve lo dico io, una marea, e il motivo è semplice: certe storie funzionano, ti acchiappano a due mani, e con i giusti contenuti possono lasciare il segno, diventando pietre miliari. In fondo, la vicenda del primo Rambo non è forse quella dell’ennesimo reduce di una sporca guerra?
Esiste però anche l’altra faccia della medaglia, la via un po’ ruffiana che porta il prospettato colossal a divenire il remake singaporegno di un grande successo.
Se vi parlo di una simile palude di storie di cui avremmo fatto a meno, il motivo è perché anche fra i libri esistono casi del genere. E se pensate che “I Guerrieri di Wyld” sia da inserire proprio in questo ribollente calderone, ebbene, non avete mancato poi di molto il bersaglio: pur trattandosi di un romanzo fantasy, ha esattamente lo stesso incipit e movimento narrativo tratteggiato poche righe più sopra. Semplicemente, al posto di un mesto locale notturno del MidWest statunitense, abbiamo qui la consueta locanda simil medievale, dove Clay Cooper (anche il nome andrebbe bene per un reduce del delta del Mekong) si ritrova a fronteggiare ogni sera i suoi demoni. Niente di più, niente di meno, anche in relazione allo svolgimento della trama.
Normalmente, un’uscita del genere è di quelle che non rientrano nel mio personale radar librario, quell’insieme di gusto, curiosità e piacere della scoperta che suppongo guidi molti noi nelle nostre esplorazioni fra gli scaffali. Quello che mi ha spinto a leggere “I Guerrieri di Wyld” è stata la mole di commenti entusiasti di cui ho percepito il brusio: impressioni e recensioni che addirittura indicavano il libro di Nicholas Eames come l’atteso punto di svolta nell’ambito della sempre più polverosa, noiosa e paludata narrativa fantastica.
Afferrata la mia copia, e giunto non poche pagine dopo alla parola fine, posso dire sinceramente che mi pare che la polvere possa ritenersi al sicuro da qualsivoglia colpo di ramazza.
Il romanzo in questione di rappresenta infatti a mio giudizio il furbo tentativo di fondere in un unico lavoro gli aspetti più superficiali dell’immaginario fantasy contemporaneo, quelli di più facile presa sui lettori meno esperti o magari quelli più avvezzi ad una partita a Diablo che ai classici del Fantastico.
Sotto la superficie classica e rassicurante di un “high fantasy” di maniera, troviamo artatamente riunito tutto ciò che in ambito mainstream è considerato cool: uno scenario neanche troppo velatamente ispirato al gioco di ruolo, un retrogusto “western” mutuato dal grimdark di ultimissima generazione e come ultimo tocco alcuni accenni urban nella costruzione di personaggi che, per impostazione e carattere, si adatterebbero meglio a un contesto realistico (realistico, badiamo bene, non plausibile!) che non fantastico.
Diciamoci la verità: non c’è niente di male nel puntare ad una specifica fascia di lettori, e tanto meno nello sperare (e probabilmente riuscire) a vendere carrellate di copie. E non ha senso neanche voler per forza stilare graduatorie di dignità fra gli ingredienti della ricetta di cui sopra.
Semplicemente, è doveroso indicare come simili prodotti – per quanto godibili nell’immediato – siano tutto meno che innovativi, e tanto meno in grado di portare linfa nuova all’albero del Fantastico. Dov’è il meraviglioso? Dove la vera emozione dell’incontro col Terribile? Non certo nell’incongruo utilizzo di stilemi tratti da film e videogiochi d’azione, trasposti tout court in un mondo fantasy medievale dove non hanno ragion d’essere. E neanche nel turpiloquio che fa tanto “gggiovane” o nella stregoneria pedissequamente ispirata al gioco di ruolo. Si tratta di soluzioni “one shot” che lasciano il tempo che trovano, simili a certi blockbuster ( e il ritornare sul paragone cinematografico non è casuale) fracassoni che però si dimenticano in fretta.
Un destino che credo sarà anche quello de “I Guerrieri di Wyld”.
Autore
Nicholas Eames è nato a Wingham, in Ontario, ed è un grande appassionato di libri, musica e videogiochi. Ha iniziato a scrivere racconti alle superiori, suscitando l’ammirazione di Ed Greenwood, il creatore di Forgotten Realms. Ma ci sono voluti ancora diversi anni e una laurea in Teatro prima che riuscisse a completare la stesura dei Guerrieri di Wyld.
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