Recensione:”Alessandro Nero – I canti di Efestione” (2018) di Davide Camparsi

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Dettagli

Titolo: Alessandro Nero. I canti di Efestione
Autore: Davide Camparsi
Collana: Odissea Digital Fantasy
Casa Editrice: Delos Digital
Dettagli: 340 pagine, E-book
Prezzo: 4,99€


Sinossi

La spada di Alessandro
La magia di Filolao
Giganteschi Costrutti divini
E l’Ecumene in fiamme!

Inseguire il proprio sogno oltre ogni limite, essere il migliore tra i migliori a ogni costo. In un Ecumene sferzata dalle magie arcane di Filolao di Crotone, albeggia fulgida la stella di Alessandro, figlio di Olimpiade d’Epiro e Filippo di Macedonia. Efestione narra le imprese del ragazzo sognante, il condottiero, il re e l’uomo tormentato nel suo viaggio verso territori misteriosi e inesplorati, affrontando terribili manifestazioni che non sembrano appartenere a questa realtà. Nessun sacrificio è troppo grande pur di raggiungere i confini del mondo conosciuto e realizzare la propria ossessione e il fato promesso dall’Oracolo di Siva.
Con il saggio breve Il leone di Macedonia, di Francesco La Manno.


Commento

Esistono miti intoccabili, e storie che tuttavia è impossibile non provare la tentazione di raccontare.
I racconti degli eroi e degli dèi, nelle loro multiformi manifestazioni ci comunicano infatti un duplice messaggio: l’ammonizione a non considerarci superbamente voci del tutto indipendenti, libere di fare a meno della loro ispirazione, e al tempo stesso l’invito a ricercare una veste nuova per loro vicende, una via acconcia che le renda comprensibili nel nostro tempo.
E’ questo, in brevissima sintesi, il lavoro compiuto da Davide Camparsi con il suo Alessandro Nero.
Strappata al suo glorioso ma inaccessibile intermundus dove è stata relegata da legioni di storici, mitografi, ammiratori, la figura luminosa del Re dei Macedoni e conquistatore del mondo si coagula di nuovo fra le pagine dei Canti di Efestione, ricreando il profilo dell’uomo che seppe farsi figlio di Zeus, e assieme la sua potenza, la sua energia, il suo slancio verso il sublime.

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Devo dirlo: difficilmente negli ultimi anni ho letto un romanzo di tale impatto: storia, ucronia, Fantastico, di per se stessi sono solo ingredienti: qui, sapientemente miscelati da una scrittura di livello davvero non comune, ci offrono un risultato ottimo.
Camparsi, che si serve della voce narrante e del filo dei pensieri del celebre compagno di Alessandro, Efestione, narra la parabola grandiosa del figlio di Filippo facendole letteralmente riprendere vita davanti ai nostri occhi, scandendola tramite da tappe che solo in apparenza crediamo di conoscere: e così la lancia che sta per trafiggere re Dario ad Isso sibila di nuovo, i colonnati di Persepoli bruciano ancora.
L’antico mondo mediterraneo, le satrapie sterminate dell’impero persiano, e i regni favolosi all’estremità del mondo si dipanano come un proscenio grandioso, mirabilmente risorto dalla polvere dei secoli: eppure, le stesse mura di Babilonia, come le meraviglie orientali e financo la spropositata potenza della magia e del divino, concorrono solo ad accentuare il vitalismo eroico e il bagliore affascinante della figura di Alessandro.
Bello come una statua intagliata nel marmo, audace e insieme puro come le nevi delle lontane vette himalaiane che pure giungerà a lambire, il signore di Macedonia è la fiamma attorno a cui tutti gli altri personaggi – da diadochi celebri come Tolomeo e Perdicca fino all’ultimo doriforo delle armate greche – traggono la loro luce.

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Lo stesso Efestione, che è unito a Alessandro dal doppio vincolo dell’amore e della guerra, non può fare a meno di dedicare alla sua vita a questo incendio che lo consuma; è figlio di Zeus, Alessandro, e tutte le conferme di ciò che pure riceverà da oracoli e da dèi, non faranno altro che accentuare la sua brama di sublime e di infinito, per la quale ogni cosa diventa sacrificabile…Un prezzo, quello della sua hubrys, che ciascuno dei personaggi pagherà in maniera diversa. Il Fato è spesso una bevanda tanto inebriante quanto amara, per gli eroi. Tuttavia, niente è scontato in questo mondo in cui il divino si fa palpabile compagno dell’umano
Difficile dire cosa ci sia, nelle pagine di Alessandro Nero, di più suggestivo: se la riuscita rievocazione delle imprese reali e mirabolanti del Grande, l’uso spregiudicato di un espediente – la narrazione in prima persona – che altre mani avrebbero reso ben presto stucchevole, oppure il fascino delle stregonerie con cui magi, teurgi e dèi intessono la vicenda dell’eroe morto troppo presto a Babilonia. Forse, volendo cercare un difetto, lo si può trovare nel calo di ritmo percepibile nelle pagine che precedono il finale, ma sarebbe ingiusto attribuirgli troppo peso, stante la passione sprigionata da interi capitoli.

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Non si può chiudere la recensione, infine, senza dare merito anche al saggio iniziale scritto da Francesco La Manno, che – come d’abitudine – approfondisce criticamente i significati simbolici di quanto ruota attorno alla vicenda epica del sovrano macedone, andando a evidenziare i punti in cui la vicenda storica si innesta col mito e i suoi archetipi.
E’ proprio grazie a questo continuo sfiorarsi di mondi se, per l’ennesima volta, Alessandro rivive, e nei Canti di Efestione possono risuonare nuovamente note di meraviglia e malinconia.
Romanzo italiano dell’anno.


Autore

CamparsiNEW+c2c 250x300.jpgDavide Camparsi vive a Verona, dove lavora come architetto. Esordisce nel racconto nel 2013 col racconto Perché nulla vada perduto che vince la XIX edizione del Trofeo RILL. Successivamente partecipa con successo a vari concorsi e selezioni per narrativa breve, vincendo anche nuovamente il RiLL nel 2015 con Non di Solo Pane, tradotto in spagnolo per la pubblicazione su Visiones 2016.
Complessivamente, dal 2013 pubblica una trentina fra racconti e novelle in e-book e antologie di genere da Dunwich Edizioni, Edizioni Il Foglio, Nero Press, Hypnos Edizioni, Edizioni Della Vigna, Tabula Fati, dBooks, Edizioni Pendragon, I Doni delle Muse, Esescifi, EF Libri, Letteratura Horror.
Dopo aver esordito con Delos Digital con L’angelo dell’autunno, finalista al premio Odissea, nel 2017 ha pubblicato la novella Tre di nessuno (ed. Il Foglio) ed Edizioni RiLL ha raccolto i suoi racconti nel volume Tra cielo e terra.

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