Recensione: Prince of Persia – Il Fumetto

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STORIA

Nella ricca e potente città di Marv, nel IX secolo, il principe layth sta affogando il “fratellastro” Guiv (figlio della precedente famiglia regale decapitata dal nuovo Re che lo ha allevato come un suo erede), ma sua sorella Guilan si mette in mezzo. Guiv si allontana dal palazzo e sulla sua strada incontra un pavone magico Turul che lo trascinerà in una spirale di incubi. Nel frattempo, più precisamente nel XIII secolo, Shirin la figlia del Re, abbandona l’opulenza e la corruzione del suo palazzo e nel suo peregrinare cade in un pozzo, abitato da un misterioso ragazzo che somiglia a Guiv, il quale vive nelle rovine di un antico palazzo, tanto famigliare quanto terribile…

Jordan Mechner ha supervisionato il lavoro di A.B. Sina, che ha sceneggiato mescolando miti e leggende di Persia e i suoi ricordi d’infanzia di quel mondo ormai perduto ma sempre vivo nella cultura medio-orientale.

Sina è un giornalista di origini iraniane, attualmente residente e operante a Montrèal in Canada.

La storia è piuttosto articolata. Lo sceneggiatore continua a rimbalzare tra IX e XIII secolo, causando non poca confusione, con una profezia come filo rosso che collega i due spazio-tempi e i personaggi in gioco.

Per chi si aspettava quindi un mero adattamento del videogioco originale creato da Jordan Mechner si dovrà ricredere, ma potrà godere di una storia di stampo classico, impreziosita dalla fantasia di quei luoghi e popoli, dove si sottolinea il corso circolare della natura, l’importanza dell’amore come sentimento unico e universale e la lotta contro i potenti che sulle spalle dei più deboli fagocitano la natura e le libertà altrui.

Arzigogolato, ma una lettura più che discreta!

DISEGNI

LeUyen Pham e Alex Puvilland optano per un’inchiostrazione leggera e in ogni caso direttamente collegata al segno già di per sé ricco di inchiostro.

Il registro cromatico di Hylary Sicamore è però il vero asso nella manica del volume, poiché non solo differenzia le due linee temporali alla perfezione ma delinea con successo ogni stadio emotivo dei protagonisti giocando tra tonalità tenui e accese, ma in entrambi i casi spingendo al di là la nostra fantasia.

COMMENTO FINALE

Un volume dai significati e simboli universali con un ritmo molto lento, a tratti confusionario, ma in ultima istanza una storia più che discreta, unica nel suo genere (non esistono molti fumetti sulla falsariga delle 1001 Notte o mitologia medio-orientale).

L’unica edizione disponibile è quella targata Magic Press: brossurato, 204 pagine a colori, formato 17x24cm, al prezzo di 15,50€ o cartonato, stesso formato e foliazione al prezzo però di 18€. Alla fine del volume come chicca finale troviamo una lunga postfazione del creatore del videogioco Jordan Mechner, che ci rivela retroscena e influenze nel suo lavoro.

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