La Romagna post-apocalittica di Sensolini e Mazza

Dettagli

Titolo: Riviera Napalm

Autori: Luca Mazza e Jack Sensolini

Collana: Hardmony

Edizioni: Lethal Books

Pagine: 238

Prezzo: 12,99 euro

Disponibile su Amazon


Sinossi

Dopo il Crollo, l’estate dura sei mesi e in Emilia Romagna vigono i decreti anti-mutagene. Gli inquisitori di Bonificato I, papa morto tre volte e risorto due, premono sulla Linea Gotica, difesa da falangi di culturisti ultrà. Albanesi bionici pirateggiano l’Adriatico, brodo di scorie e orrori radioattivi che gli intrepidi Vigili del Fuoco irrorano di Napalm. I cellulari non prendono quasi mai, le cedrate costano un rene e il luppolo è uno dei monopoli a marchio Koop. Dalle Due Torri al Cocoricò, dall’autodromo di Santa Monica alle Valli di Comacchio, tra Bagnini-sceriffi, robo-cassiere e predoni della VR46, l’ultimo dei Bolognesi e il mutante più sborone di Riccione battono gli asfalti e le sabbie della Riviera al ritmo snuff-glamour dell’unico network, Radio Attiva.
Il Cinno e il Gasato picchiano duro e non accettano compromessi: nemmeno di fronte all’Apocalisse.

 

“Dove di liscio c’è solo il tuo teschio”.

Copertina stesa (by Spugna) del romanzo che inaugura la collana “Hardmony” di Lethal Books.

«Mad Max incontra Baywatch e Fantozzi
in un’Emilia-Romagna radioattiva»
(Spugna)

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Autori

22886076_10213727346805305_8002897930262485216_nLuca Mazza è nato a Bologna il 1980, diplomato al classico e laureato in Scienze Motorie.

Appassionato di sword&sorcery, giochi di ruolo, rievocazioni storiche e cultura fisica.

Autore nell’antologia Zappa&Spada edita da Acheron Books, due racconti all’attivo nelle ultime edizioni 2017 di Letteratura Horror, membro della ciurma letteraria di Crypt Marauders Chronicles ideata da Alessandro Forlani e Lorenzo Davia.

Collaboratore di HFI e Caponata Meccanica.

Co-creatore del movimento Ignoranza Eroica e organizzatore del Primo Torneo Schiaffantasi di Menare (www.ignoranzaeroica.it).

 

33040770_1883956291625871_1630186748803809280_nJack Sensolini  (Cattolica, 1988) si è laureato in filosofia a Urbino con una tesi sull’evoluzionismo in psicologia. Vive a Riccione e lavora come designer freelance. Gli artisti che lo hanno influenzato maggiormente sono J.L. Borges, Alan Moore e Joe Abercrombie. Il ballo degli Infami è il suo romanzo d’esordio.

 

 

La Romagna post-apocalittica di Sensolini e Mazza

Francesco La Manno

 

1. Fine o inizio della storia?

Dopo la caduta del Muro di Berlino, Francis Fukuyama ha preconizzato la fine della storia asserendo che la democrazia liberale di stampo americano e il capitalismo si sarebbero diffusi in ogni angolo della Terra, creando una sorta di governo mondiale. Tutto ciò, a suo dire, poiché questo sistema ha sconfitto sia il fascismo che il comunismo ed è risultato la forma di stato più desiderabile dall’umanità[1].

Samuel P. Huntington ha respinto recisamente la tesi avanzata dal suo collega/allievo Fukuyama, adducendo che:

“La cultura e le identità culturali – che al livello più ampio corrispondono a quelle delle rispettive civiltà – sono alla base dei processi di coesione, disintegrazione e conflittualità che caratterizzano il mondo post-Guerra fredda[2]

e le ha suddivise in: occidentale, cristiana orientale (ortodossa), latino-americana, islamica, indù, cinese, giapponese, buddista, africana.

Recentemente Aleksandr Dugin, muovendo dall’analisi di Alain de Benoist[3], ha criticato entrambi gli orientamenti sino a ora illustrati, propugnando la nascita di una quarta teoria politica volta a effettuare una sintesi tra comunismo, fascismo e liberalismo, al fine di cogliere il meglio di ognuno di essi per combattere il pensiero unico e il globalismo[4].

Ebbene, in Riviera Napalm, Jack Sensolini e Luca Mazza ci presentano la Romagna del futuro (in un periodo non meglio precisato) in una situazione politica che non corrisponde a nessuno dei modelli elencati dianzi, ma che pare configurare in parte ciò di cui parla Thomas Hobbes, ovvero:

“Quella miserabile condizione di guerra che è un effetto necessario […] delle passioni naturali degli uomini, quando non ci sia alcun potere visibile che li tenga in soggezione e li vincoli con la paura di punizioni all’adempimento dei loro patti e all’osservanza delle leggi di natura[5].”

Vediamo di comprendere meglio di cosa si tratta.

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2.Riviera Napalm

Gli Autori immaginano che sia avvenuto “il Crollo”, una catastrofe (di cui non si conosce la natura) che ha fatto retrocedere l’Italia a una sorta di Medioevo post-atomico dove la democrazia parlamentare è scomparsa e al suo posto sono sorti molteplici piccoli stati autocratici.

In questo contesto magmatico emerge la Koop, un’organizzazione che domina incontrastata sulla popolazione, adottando una serie misure draconiane e opprimenti come il controllo invasivo e permanente dei cittadini. Taluni si oppongono a questa situazione organizzandosi in vere e proprie cellule sovversive tese a provocare attentati terroristici e scontri paramilitari.

Possiamo affermare che il contesto in cui si svolgono le vicende si presenta come una distopia, termine coniato da John Stuart Mill nel 1868, cioè a dire un modello di società perversa e corrotta da cui rifuggire e che risulta essere l’esatto opposto dell’utopia[6]. Occorre evidenziare che questo filone di narrativa dell’immaginario nasce nel XIX secolo non per timore della presa del potere di un regime dittatoriale, ma dal terrore nei confronti del macchinismo e dall’ottuso materialismo teso a deprivare l’uomo della sua dignità e della sua stessa anima[7].

In questo peculiare settore di speculative fiction nella gran parte dei casi abbiamo un ente che assume il pieno controllo della:

“Società e serve come punto di riferimento per il concetto di lealtà civica[8]”,

che può assumere le fattezze di un essere umano, ovvero di una istituzione politica che non di rado presenta caratteri divini. Paradigmatico al riguardo è il Grande Fratello descritto da George Orwell in 1984[9] in cui i suoi elementi costitutivi sono l’onnipotenza, l’immortalità e l’onniscienza.

La prima caratteristica generalmente viene garantita da uno stato dittatoriale e da un sistema di controlli invasivo, presenti in ogni ambito della società grazie a poliziotti, monitor titanici posti in luoghi pubblici e voci che declamano sermoni altisonanti volti a inoculare nella popolazione la dottrina di regime[10]. Laddove siano posti in essere atti illeciti, i trasgressori subiscono pesanti sanzioni che possono andare dalla tortura alla pena capitale.

Un altro elemento che si palesa in questo genere letterario concerne il fatto che la reale natura dell’ente dominatore non viene mai svelato; e in effetti per tutto il romanzo non comprendiamo quale sia la vera origine della Koop che risulta essere un’istituzione immanente e oppressiva.

Tuttavia possiamo, in maniera più specifica, annoverare l’opera in argomento tra i romanzi post-apocalittici, atteso che il libro è ambientato in un futuro dove l’ordine costituito è andato in frantumi, come di solito avviene negli scenari dell’immaginario in cui si realizza una guerra nucleare, o un cataclisma, oppure una crisi energetica, ovvero una pandemia[11].

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3. La mutazione

A rendere maggiormente terrificante la Romagna descritta da Sensolini e Mazza contribuisce il fatto che un morbo che affligge la popolazione causando delle terrificanti mutazioni atte a generare veri e propri mostri, impiegati sia dalla criminalità organizzata, sia dai terroristi per affrontare i militari.

Gli autori ci descrivono con vivida meticolosità queste creature:

“Il mutante ringhia e sbava e sporca l’ambiente col nero delle iridi. Il collo a squame è squarciato da branchie simili a ferite. Ha le dimensioni di un babbuino, brancola per il set con la goffaggine di uno rinchiuso troppo a lungo in una scatola. Zdora allenta la stretta, il muso sauriano si protende sull’unica cella occupata. La pelle è un campo di cancrene e pustole radioattive[12].”

È evidente che vi sono palesi contaminazioni biopunk, intenso come specifico genere di fantascienza che fonde l’hard boiled, i film noir, gli anime giapponesi e si concentra sui temi attinenti alla biotecnologia dove gli esseri umani, attraverso alcune manipolazioni genetiche, subiscono radicali cambiamenti fisici[13].

E non vengono nemmeno lesinati dettagli grotteschi e lubrichi:

“Il Mutagene regredisce le cellule agli istinti più animali: possesso, morso, copula. A dispetto di Dumbo, l’articolo del mutato si gonfia in un amen. Strani anelli lebbrosi coronano il glande color gelatina.

“Gli rompe il culo come un bastone.

“Dumbo impazzisce mentre la cosa si adatta dentro di lui.

“Dalla gobba dell’essere frulla una pinna di aculei simile a quella di un pesce spada arrapato.

“La puzza si fa impossibile, il Topo cura le inquadrature. La Zdora entra nella ripresa e si sgrilletta con trasporto fasullo, martoriandosi le quaterna di zinne[14].”

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4. La società dello spettacolo

A dispetto di quanto si possa credere da una sommaria lettura di queste brevi note, gli Autori non si limitano a mettere in scena un romanzo dalle tinte forti solo per causare nel lettore una sensazione di sgomento. Viceversa Sensolini e Mazza rappresentano plasticamente pregi e difetti della modernità liquida di cui ci parla Bauman[15], effettuando un’accurata analisi della società odierna.

Non può passare inoltre inosservata la meticolosa disamina delle sottoculture punk, gay, transgender (o per meglio dire LGBT[16]), delle discoteche, della prostituzione[17], delle pratiche sessuali estreme, dell’abuso di sostanze stupefacenti (pasticche, ketamina, cocaina) e del cinema pornografico, che potrebbe fare invidia a sociologi e antropologi. Gli Autori conoscono a menadito il contesto socio-economico di cui ci parlano perché è evidente lo hanno vissuto in prima persona, a differenza di molti loro colleghi tanto osannati dalla critica che possiamo definire con un eufemismo disadattati, i quali sono rinchiusi nelle loro case e non hanno contezza di quanto accade sotto il loro naso, ma si atteggiano a grandi scrittori!

Anche se il mainstream continua a mantenere il predominio assoluto nel mercato editoriale attraverso i poderosi medium a sua disposizione, vi sono buoni segnali di riscossa da parte della narrativa popolare che giungono da diversi settori e grazie soprattutto alla buona volontà delle piccole case editrici.  

In questo ambito, Riviera Napalm di Jack Sensolini e Luca Mazza costituisce un romanzo che fornisce la lungimirante visione di un immaginario anarchico, avulso dalle pastoie degli stereotipi che tanto affliggono la narrativa contemporanea. Questo libro risulta un modello avanguardista per la narrativa fantastica italiana che riesce con la sua sprezzante satira a mettere alla berlina la politica, la religione, i luoghi comuni, il consumismo, la società dello spettacolo[18] e pertanto la tanta idolatrata modernità.

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NOTE E BIBLIOGRAFIA:

[1] Cfr. Francis Fukuyama, La fine della storia e l’ultimo uomo, BUR, Milano, 2016.

[2] Huntington, Samuel P., Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale, Garzanti, Milano, 2010, cit. edizione digitale.

[3] Cfr. Alain de Benoist, Populismo. La fine della destra e della sinistra, Arianna editrice, Bologna, 2017.

[4] Cfr. Aleksandr Dugin, La quarta teoria politica, Novaeuropa, Milano, 2017.

[5] Thomas Hobbes, Leviatano, Laterza, Bari, 2010, cit. p. 139.

[6] Cfr. AA VV, Utopia e distopia, a cura di Arrigo Colombo, Dedalo, Bari, 1993.

[7] Ibidem.

[8] Gianfranco de Turris, Sebastiano Fusco, Le meraviglie dell’impossibile, a cura di Luca Gallesi, Mimesi, Sesto San Giovanni, 2016, cit. p. 151.

[9] Cfr. George Orwell, 1984, Mondadori, Milano, 2002.

[10] Cfr. Gianfranco de Turris, Sebastiano Fusco, op. cit., p. 153.

[11] Cfr. Roberto Azzara, La fantascienza cinematografica. La seconda età dell’oro, Youcanprint, edizione digitale.

[12] Jack Sensolini, Luca Mazza, Riviera Napalm, Lethal Books, Bologna, 2018, cit. p. 144.

[13] Lars Schmeink, Biopunk Dystopias: Genetic Engineering, Society, and Science Fiction, Liverpool Univ Pr, 2016, edizione digitale.

[14] Jack Sensolini, Luca Mazza, op. cit., cit. p. 146.

[15] Cfr. Zygmunt Bauman, Modernità liquida, Laterza, Bari, 2010.

[16] Cfr. Adriano Scianca, Contro l’eroticamente corretto. Uomini e donne, padri e madri nell’epoca del gender, Bietti, Milano, 2017.

[17] Cfr. Onelio O. Francioso, Meretrix. La prostituzione e case chiuse nell’era di Internet, Aliberti, Correggio, 2009.

[18] Cfr. Guy Debord, La società dello spettacolo, Massari Editore, Bolsena, 2002.

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