Ogni anno a Denver (Colorado) si tiene la GenghisCon, la più importante convention di Savage Worlds che riunisce migliaia di appassionati da tutti e 50 gli Stati Uniti d’America.
La nascita di Savage Worlds sembra uno dei tanti sogni americani di cui sentiamo parlare: in seguito a dissesti finanziari Shane Hensley fonda una nuova casa editrice di giochi di ruolo e wargame ma non potendo permettersi tutti i titoli in catalogo inventa un nuovo modo di giocare, semplificando il regolamento del wargame tridimensionale Great Rail Wars. Alla convention di Origins del 2004 riceve l’Origins Award per il miglior gioco di ruolo del 2003, e il resto è storia.
Per il secondo anno consecutivo Gilbert Gallo ha mostrato agli americani come noi giochiamo ai giochi di ruolo e non solo…
1 Raccontaci in breve l’atmosfera che hai respirato alla GenghisCon e le differenze che saltano subito all’occhio tra una Convention in America e una in Italia.
Alla GenghisCon si respira un’atmosfera davvero gioiosa e accogliente. Fin dal primo giorno mi sono sentito a casa. Dal punto di vista dell’accoglienza, la community del Colorado è davvero unica: cordiale e amichevole proprio come le nostre conventions qui in Italia. Certo, la differenza che salta di più all’occhio sono le dimensioni. Come sempre, i nostri “cugini” Americani fanno le cose in grande: un intero albergo Hyatt era sold out per ospitare le centinaia di giocatori che si sono divertiti durante l’evento.

2 Vi sono particolari differenze tra il modo di giocare in America e in Italia?
Rispondo subito con un “sì”, e ora spiego il perché. Nello specifico, mi riferisco in particolar modo ai giochi di ruolo. Agli Americani presenti alla Convention (per la maggior parte fans di Savage Worlds, D&D e Pathfinder) piace molto giocare con l’aiuto di miniature e diorami creati apposta. E’ una meraviglia per gli occhi contemplare le riproduzioni 3d di taverne, saloons e astronavi ove si svolgevano le avventure. Ed è incredibilmente divertente prendere parte a tali partite, nelle quali l’occhio e l’aspetto estetico sono determinanti.

Noi Italiani tendiamo a privilegiare l’aspetto “interiore” dei personaggi. Quando giochiamo, ci piace focalizzarci sulle motivazioni che spingono l’eroe ad agire, sui suoi punti di forza e su ciò che desidera ottenere. E mettiamo tutto questo in gioco, creando una fiction accattivante e ogni volta unica.

Sono due stili di gioco molto belli e perfettamente compatibili e complementari. E’ stato bello condividere le nostre visioni ed imparare gli uni dagli altri.
3 Quando hai incontrato per la prima volta i Savage Worlds e cosa giocavi prima di imbatterti nella creatura di Shane Lacy Hensley?
Il mio amico Umberto mi parlò per la prima volta di Savage Worlds nel 2012. Da allora iniziai a frequentare la community online e scoprii che era piena di gente davvero appassionata che trasmise il suo entusiasmo anche a me. Iniziai così, spinto dall’entusiasmo della community, a scrivere manuali per questo sistema di gioco fino a quando nel 2018 fui invitato per la prima volta a Denver dalla community che fino ad allora avevo conosciuto solo in modo virtuale.
Da sempre ho giocato e continuo ancora a giocare a diversi sistemi di gdr, ma soprattutto cerco sempre di creare un sistema “mio” ogni volta migliore del precedente.

4 Quali sono secondo te i punti di forza dei Savage Worlds di Hensley e qual è il tuo preferito?
Come dice Shane stesso, savage Worlds è Fast, Furious and Fun (veloce, rocambolesco e divertente). E infatti mantiene le promesse. Ciò che a me piace è la sua snellezza di base coniugata ad una grande possibilità di personalizzazione dei personaggi. In breve tempo puoi creare molti personaggi sufficientemente diversi fra loro senza apparire “stereotipato”.
5 Savage Worlds oltre ad aver conquistato i paesi di lingua anglofona, nonostante un ritardo di 10 anni, ha rapito anche l’Italia tant’è che sono uscite nuove ambientazioni tutte create e pensate per il Bel Paese, fra le tante vi è anche la tua creatura Warage – L’Alba degli Eroi. Raccontaci la gestazione di quest’opera, le influenze e il riscontro del pubblico.
Warage – L’Alba degli Eroi è un gioco di ruolo ispirato dall’omonimo gioco di carte della District Games. Io e Simone Raspi abbiamo immaginato un mondo fanta-tecnologico in cui avviene uno scontro di civiltà fra le razze tipiche del fantasy ed altre razze aliene provenienti da mondi diversi. In un crossover fra il Signore degli Anelli e Cowboys & Aliens, il mondo è pervaso da due forze che si annullano a vicenda: il mistico Mana e il tecnologico Etere. Il pubblico ha gradito molto questa “orignale” commistione di generi che lascia ampio spazio alla creatività ed alle possibilità di gioco.

6 Ma quindi tra 50 anni troveremo dei vecchietti americani, seduti in circolo a lanciare carte napoletane e giocare a scopa? Come ti senti per aver esportato uno dei giochi-pilastro della società italiana dalla sua unificazione a oggi? Preferiresti una bella scultura in tuo onore vicino alla Statua della Libertà o una più semplice targa commemorativa aulica ed elegante?
Il motto ai tavoli da gioco era: “The harder you smash a card on the table, the cooler” (più forte sbatti la carta sul tavolo, meglio è). Gli Americani sono letteralmente impazziti per il gioco della scopa. Ho portato decine di mazzi di carte Napoletane e Trevisane che ho regalato a tutti. Credo moltissimo nelle potenzialità dei nostri giochi tradizionali e gli Americani hanno apprezzato. Il mio sogno è vedere un gigantesco asso di bastoni accanto alla statua di Lincoln a Washington.

Ringrazio ulteriormente il buon Gilbert per la disponibilità e la sua febbricitante energia contagiosa. Ci si vede alla prossima ciurma di internauti!