Speciale Spada, Stregoneria e Arte – Intervista ad Andrea Piparo

Andrea Piparo è un illustratore italiano che oltre a collaborare con diverse case editrici italiane e straniere, ricopre il ruolo di Direttore Artistico per la nostra associazione culturale Italian Sword and Sorcery e recentemente è entrato a far parte di un collettivo di artisti fantastici tutto italiano: Imaginaria.

Per conoscere meglio Andrea Piparo vi rimando alla sua pagina ufficiale su Facebook Andrea Piparo Art e già che ci sono anche al suo sito ufficiale.

1 Perchè e quando hai cominciato a disegnare?

In realtà si potrebbe tranquillamente dire che io disegni “da sempre” cioè da quando effettivamente ho iniziato a tenere una matita in mano. La passione c’è sempre stata. In maniera professionale però, dal 2012-2013.

2 Quali sono gli autori ai quali ti sei ispirato e che hanno contribuito alla tua formazione artistica?

Sono moltissimi. In primis Donato Giancola, artista straordinaro e mio primo “Maestro” che mi ha fatto avvicinare alla tecnica dell’olio; ma poi tanti altri per moltissimi motivi diversi, come Ted Nasmith, Michael Komarck, Karl Kopinski, Paul Bonner ecc…

3 Raccontaci una tua giornata tipo come illustratore/disegnatore.

Penso che la mia giornata tipo sia un po’ la giornata tipo di tante persone che hanno fatto dell’arte il proprio mestiere, ovvero disegno, disegno, disegno (o dipingo, o inchiostro, o coloro) praticamente tutto il giorno. Alcuni si sentono più ispirati e lavorano meglio durante la notte, facendo le ore piccole. Io invece preferisco andare a dormire ad un’ora non troppo tarda per svegliarmi poi abbastanza presto. Il più della mia giornata lavorativa si svolge la mattina.

4 Quali sono i tuoi strumenti da lavoro preferiti e cosa ne pensi della deriva digitale del disegno? Per te è un supporto o un ostacolo?

E’ un mezzo. Un paio di anni fa, prima di iniziare ad usarlo abitualmente, io ed il digitale non andavamo molto d’accordo: credevo fosse il modo migliore per nascondere dietro qualche effetto le reali capacità, lo studio e la tecnica di un autore. Quando poi ho iniziato ad usarlo, sperimentando ed approcciandomi in maniera intuitiva, cominciando a comprendere i primi meccanismi, ho anche iniziato a capire di come invece sia funzionale al mestiere di illustratore, dando la possibilità di risolvere velocemente una grande quantità di problemi. Non parlerei di “deriva” ma di “necessità”. Il digitale risolve molti problemi legati al lavoro di illustratore, come tempistiche strette e possibilità di cambiare (talvolta anche radicalmente) il lavoro fatto fino al momento prima, senza disfare tutto. Provenendo però da una passione legata alle tecniche tradizionali, io continuo ad usarle nel lavoro, in parallelo al digitale.

5 Raccontaci il processo creativo dietro una qualsiasi delle tue opere.

Per le illustrazioni digitali in sostanza per me è sempre lo stesso: ricevute le indicazioni necessarie, inizio buttando giù qualche idea, qualche bozzetto, di posa e composizione, a matita su carta. Una volta deciso con il cliente quella che potrebbe essere l’impostazione migliore, inizio la ricerca e la raccolta di materiale di riferimento; talvolta reperisco su internet quello di cui ho bisogno, talvolta scatto io stesso delle foto a modelli o ad oggetti a mia disposizione. Questo lo trovo un passaggio molto stimolante, perchè mi permette di trovare soluzioni fantasiose che mi aiutano nel processo creativo. Il passo successivo è il disegno preliminare, ovvero un disegno che mostri l’impostazione generale e diversi dettagli. Come ultimo passaggio, aiutato dalle foto di riferimento, importo il disegno ed inizio la colorazione.

6 Cosa pensi dell’attuale situazione artistica italiana? Come illustratore di arte fantastica sei disprezzato, deriso, ignorato o rispettato e riconosciuto al pari di qualunque altro illustratore? Quanto spazio c’è per l’illustrazione fantastica in Italia?

In Italia la situazione è innegabilmente difficile e l’ambito dell’Illustrazione, già angusto di suo, risente molto, come è ovvio , della nota crisi dell’Editoria. La creatività di molti autori di immagini c’è ed è sempre vitale e feconda, ma la richiesta è purtroppo limitata. Fortunatamente posso dire di non essere disprezzato, anzi! Il mio lavoro ha riscontri positivi dai suoi fruitori e da chi lo può conoscere e seguire sui social o sul sito, e di questo ringrazio tutti. Infatti, ogni volta che navigo in internet cercando ispirazione, m’ imbatto in molti artisti per me nuovi e in altrettante stupende illustrazioni: questo mi fa riflettere su quanta gente brava, di talento e capace di cose meravigliose ci sia nel mondo, e se si pensa che ognuno di loro cerca giustamente il proprio spazio nel settore si è grati ancor di più dei riconoscimenti che si ricevono.

7 Oltre ad essere un disegnatore, sei anche un consumatore di opere fantastiche a tutto tondo(fantascienza, fantastico, orrore)? Se sì quali sono le opere (libri, fumetti, film videogiochi) che più ti sono rimaste impresse e ancora oggi ti ispirano o ti angosciano?

Ammetto di non essere un divoratore di libri, ma fra quelli che ho letto, gli unici ad essermi rimasti impressi a tal punto da far crescere in me il desiderio di rappresentare i personaggi e le loro storie, sono stati Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, anche se ad attrarmi in realtà è tutto il mondo Tolkieniano e non solo quello raccontato in queste storie. Anche film e videogiochi sono spesso fonte di ispirazione, e sono moltissimi gli esempi che nel tempo mi hanno ispirato per qualche disegno o progetto.

8 La cultura di internet è cannibale, prende ciò che gli serve senza riconoscere il lavoro dell’autore. Qual è la tua posizione in merito e come ti tuteli nei confronti di questo atteggiamento?

Purtroppo c’è molto poco che si può fare per difendersi da situazioni di questo tipo. Nei casi più gravi si può ricorrere alle vie legali, ma ciò non si può sempre fare per vari motivi. Si possono e si devono invece sensibilizzare le persone, quando questo è possibile, cercando di far capire loro quanto lavoro e impegno c’è dietro un ‘immagine. E’ quindi opportuno chiedere con fermezza che venga sempre segnalato il nome dell’ autore, facendo appello al buonsenso comune nei limiti del ragionevole.

9 Sfata il più stupido dei miti/luoghi comuni sulla tua professione.

L’opinione più diffusa e più falsa di tutte, secondo me, è che si lavori per hobby, che non costi fatica, concentrazione, studio e investimento di tempo e denaro. Mi trovo ancora, troppo di frequente, a parlarne.

10 Essendo il tuo segno molto versatile in quale altro campo dell’intrattenimento ti piacerebbe lavorare? Cinema? Serie animate? Videogiochi? Carte collezionabili?

Tranne le serie animate, verso le quali non ho una particolare attrazione, sono interessato e incuriosito da tutti gli altri campi. In particolare le carte hanno sempre esercitato su di me un’ attrazione irresistibile, al punto di averne disegnate diverse come progetto personale.

11 L’illustrazione alla quale sei più affezionato o di cui vai più fiero?

Come un padre con le sue creature io sono affezionato a tutte le illustrazioni che ho fatto, proprio perché in ciascuna ho cercato di dare il meglio di me. Certamente alcune sono più riuscite di altre, non siamo macchine, e le considero migliori, ma chissà, forse andrò fiero della prossima…

12 Che cosa rappresenta per te l’arte fantastica in questo mondo contemporaneo, liquido e iperconnesso?

L’arte fantasy, per me, è la fuga, il luogo dove staccare la spina e rigenerarsi, per coltivare sogni ed ideali che la società in cui viviamo considera obsoleti, non considerando però che senza di essi il mondo contemporaneo sarebbe di un’aridità insopportabile.

13 Quale consiglio daresti a un giovane disegnatore/illustratore desideroso di trasformare questo passatempo in un lavoro?

Non mi sento in grado di dispensare consigli, io stesso ho ancora molto da imparare. Posso solo dire che è una strada difficile da percorrere, con molti sacrifici di ogni genere, e che non bastano una grande passione e talento. Servono anche determinazione e coraggio, tempo e pazienza. E magari anche un po’ di fortuna.

Ringrazio infinitamente il buon Andrea per questa intervista e per il suo lavoro sui titoli di ItalianSword&Sorcery, mentre noi ci si vede alla prossima!

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