“La scure e i sepolcri” di Alessandro Forlani – Ciclo di Crypt Marauders Chronicles

Dettagli

Titolo: La scure e i sepolcri

Serie: Crypt Marauders Chronicles

Autore: Alessandro Forlani

Curatori: Giorgio Smojver, Alessandro Iascy

Editore: Delos Digital

Collana: Heroic Fantasy Italia

Genere: sword and sorcery

Pagine: 81

Data di pubblicazione: 19 marzo 2019

Prezzo: € 2,99


Sinossi

Non ci sono tenebre tanto fitte che un’ascia ben affilata non possa tagliare in due.

Thanatolia: il continente-necropoli dove la negromanzia è legge e i cui sepolcri custodiscono favolosi tesori. Malqvist, valoroso guerriero ridotto a tombarolo, leale, sfortunato, diffidente di qualsiasi forma di magia, si trova a misurarsi con entità aliene, demoni, mostri antropofagi e subdoli stregoni. Attorno a lui una folla di personaggi, mercanti senza scrupoli, cinici avventurieri, fanciulle in pericolo ma soprattutto pericolose, combattenti abbrutiti e prostitute generose, che Alessandro Forlani ritrae, vividi e indimenticabili, con la sua prosa fantasiosa e inventiva.

La Scure e i Sepolcri fa parte delle Crypt Marauders Chronicles: un progetto di narrativa sword & sorcery ideato da Alessandro Forlani e Lorenzo Davia cui hanno aderito molti autori italiani.


Autore

Alessando Forlani (Pesaro, 1972), Premio Urania 2011 e Premio Kipple 2012 con il romanzo I Senza-Tempo; Premio Urania – Stella Doppia 2013 con il racconto Materia Prima, pubblica per Delos Digital, Acheron Books e Watson Edizioni. Fra i suoi titoli principali: Eleanor Cole delle Galassie Orientali; Clara Horbiger e l’Invasione dei Seleniti; Il Mondo nel Tramonto; Xpo Ferens e Arabrab di Anubi (finalista al Premio Italia 2018 come miglior romanzo fantasy). I suoi prontuari di scrittura creativa Com’è facile scrivere difficile; Com’è facile diventare un eroe e Com’è facile vivere in Atlantide sono ormai dal 2014 fra i più venduti su Amazon.


Recensione di La scure e i sepolcri di Alessandro Forlani

di Fabrizio Gianelli

Thanatolia è un continente morto, ove coloro che periscono non trovano la pace. I vivi sopravvivono asserragliati in due grandi città, Handelbab e Tjaratur, dalle quali, nottetempo, ciclicamente spedizioni di tombaroli si avventurano nelle distese di tombe e tumuli alla ricerca di ricchezze. Il saccheggio tuttavia non è sempre redditizio né tantomeno facile: indicibili orrori vivono nell’oscurità dei campi santi, pronti a straziare e divorare i malcapitati che oseranno affrontarli. Alessandro Forlani e Lorenzo Davia hanno creato questa realtà nel 2017, fondando il progetto di narrativa condivisa Crypt Marauders Chronicles. Una prima antologia di racconti, che prende il nome dal continente stesso, Thanatolia ha visto la luce nel 2018, pubblicata da Watson Edizioni. Lo stesso Forlani, che contribuisce alla raccolta con alcuni racconti, riprende nuovamente nella sua riuscitissima ultima fatica, pubblicata nel 2018 e intitolata T, i temi legati alla terra dei morti.

Nei racconti contenuti in La scure e i sepolcri, Delos Digital 2019, l’autore presenta le avventure, o disavventure, di uno dei coraggiosi, o folli, tombaroli che si guadagnano da vivere spogliando i defunti dei loro beni. Il protagonista delle cinque narrazioni è Malqvist, personaggio già presentato nel volume Thanatolia e adorato dai lettori. Il guerriero, fisico possente, folta barba nera e ascia bipenne sempre alla mano è un uomo facile alla violenza ma dotato di un proprio codice morale; un credo che non gli impedisce, però, di cogliere le opportunità quando gli si presentano. L’avventuriero disprezza, e al contempo teme, una sola cosa: la magia. Egli non crede minimamente alla stregoneria: dopotutto sono solo meri trucchi e imbrogli.

Non ci resta altro che augurare buona fortuna al possente guerriero e lasciarci guidare da Forlani nella lettura delle sue avventurose gesta.

L’esplorazione delle chiese e dei mausolei del continente è pratica comune per i tombaroli. Fare da scorta a studiosi un po’ meno, tanto più se la scienza viene percepita alla stregua della magia, come una buffonata a cui credono solo gli allocchi. Malqvist sa bene che solo la forza bruta può salvarti dagli esseri che vivono all’ombra delle tombe, il resto sono favole che si raccontano gli illusi. O forse no? Quando le convinzioni del protagonista crollano, in maniera piuttosto brusca quando l’ascia fende l’ectoplasma, Forlani ci regala un personaggio coerente con se stesso. Una morale che, nonostante tutto, viene rispettata e ci porta a continuare a leggere per capire come un ottuso guerriero potrà mai rapportarsi a rivelazioni molto più grandi di lui e che, soprattutto, vanno contro a tutti i suoi ideali. Un’etica che porterà l’uomo a porsi al servizio anche di dodici padroni, poco importa se spettri. Dopotutto quello che conta veramente è che la paga sia buona.

Un patto nelle tenebre ci narra la prima scampagnata di Malqvist tra i tumuli del continente mortifero. L’avventuriero si ritroverà ingaggiato, con altri tombaroli, al soldo del ricco mercante Levias Aurotene, collezionista dei tesori disseminati nei campi santi. L’autore riesce a caratterizzare in maniera eccellente non solo i personaggi che hanno ruoli importanti nel suo scritto, come l’opulento Aurotene o il coraggio Malqvist, ma anche coloro che, innominati, compaiono per poche righe. È così che l’anonima guardia cittadina che introduce all’avventuriero, in poche righe di dialogo, i pericoli di Thanatolia, mostra al lettore il suo pensiero e le sue paure. Allo stesso modo i mercenari, che intraprendono la spedizione tra i tumuli, possiedono singolari peculiarità che li rendono unici e non uno sterile elenco di nomi.  Ma torniamo alla trama. La prima avventura di Malqvist si concluderà in un disastro. Lo sterminio dei suoi compagni obbligherà il guerriero ad allearsi con Comedius, uno stregone, per ottenere vendetta. E il bottino. Perché ogni tombarolo che si rispetti non può tornare dal proprio datore di lavoro a mani vuote.

Malqvist è senza un soldo, nuovamente. Gli rimangono solo la sua forza fisica e la sua fidata bipenne. Per sua fortuna ecco una bisca colma di scommettitori che si accalcano attorno ad un palco. Una enorme ricompensa aspetta chi sconfiggerà il campione. Eppure, qualche cosa non va. Come fa quel Montoja, certamente veloce ma esile e certamente non possente, a sconfiggere tutti i suoi contendenti con un singolo colpo? Una spada stregata? Bazzecole! Non esistono, e non sono mai esistiti, simili artefatti! Ci deve essere un altro trucco. Malqvist unirà le proprie forze con la nobile Camilla, assetata di vendetta per la morte dei fratelli, per scoprire cosa permette a quel moccioso di avere la meglio su navigati guerrieri. Dopotutto, chi di spada ferisce di ascia perisce.

Il nostro tombarolo preferito è tornato da una spedizione ricco. Il suo sogno si è finalmente realizzato. Ora può godersi cibo, alcol e le attenzioni amorose della giovane Irene. Può perfino vantarsi della sua ultima avventura sebbene i suoi ricordi in merito siano confusi e poco chiari. Sceso nelle catacombe con i propri compagni, ha massacrato gli esseri che abitavano quei luoghi. Il negromante che guidava i mangiatori di cadaveri è sopravvissuto e, anzi, ha scagliato una nera cantilena contro Malqvist. Da allora tutto è cambiato. Il tombarolo si sente debole, ha continui mancamenti e compie azioni insolite. È possibile che qualcuno voglia vederlo danzare, proprio come una marionetta? Questo, più di tutti gli altri racconti, farà emergere la vera natura dell’avventuriero di Forlani. Come nella migliore tradizione Sword&Sorcery il protagonista non è l’incarnazione del bene supremo, un essere puro e tendente alla sola rettitudine. Egli piuttosto incarna l’umanità, agendo sia positivamente che negativamente, guadagnando in credibilità e realismo. Malqvist non è un eroe; nessuno può esserlo in Thanatolia.

Malqvist decide infine di lasciare il continente mortifero stanco delle sue peripezie, che costantemente si concludono con un guadagno mancato. Il tombarolo, dopo mesi di navigazione, giunge a Nazareth ove le promesse di grandi avventure e immense ricchezze si rivelano fasulle. Presto il guerriero è costretto alla povertà e a mendicare per sopravvivere. Solo l’incontro con l’affascinante straniero Gavriel gli offrirà un riscatto: in cambio di una cifra spropositata Malqvist dovrà proteggere il proprio datore di lavoro affinché porti un messaggio a una ragazza. Tuttavia, le forze oscure non sono presenti solo in quel di Thanatolia. Il mercenario si troverà a scontrarsi con demoni che cercheranno di sbarrargli il passo. L’abilità di Forlani emerge vistosamente nel saper legare il sacro con il profano, il fantasy con la storia e soprattutto nel riuscire a inserire in un racconto sull’Annunciazione tante, ma tante botte. Se ancora la trama non vi convince, ed è male, lasciate che sia io a farlo: potete leggere di legionari romani che affrontano gli araldi delle tenebre. Oltre a essere il sogno di tutti mi pare sia una motivazione sufficiente.

La scure e i sepolcri è una antologia che possiede tutto quello che una storia Sword&Sorcery dovrebbe avere: avventura, magia, mostri e tanto altro. A rendere eccezionale questa raccolta di racconti è la narrativa di Forlani. Lo stile è privo di fronzoli, come le tombe di Thanatolia, incalzante e coinvolgente. Terminata una pagina fremi per scoprire cosa succede in quella successiva. I personaggi sono ottimamente caratterizzati, anche quelli marginali, e i dialoghi sono ben strutturati e d’effetto. Leggere questi racconti è stato come seguire Malqvist tra tombe e abomini per poi riemergere dall’opera sinceramente convinto dall’elevata qualità del prodotto e pienamente appagato. Non solo di tesori.

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