STORIA

Chris Pasetto e Chris Cantamessa scrivono una storia banale, che vive sulle spalle di grandi capolavori del cinema quali Alien, Predator e La Cosa per la caratterizzazione della trama e del mostro (che per chi ha giocato a DOOM ricorda i Pinky), con degli ambienti altrettanto banali (qualche accenno lovecraftiano giusto per essere “alla moda”), ma niente supera quell’ammasso di stereotipi che sono i personaggi (il parallelismo Han Solo-Leia Organa : Teseo-Arianna è piuttosto fastidioso, così come la banale lotta tra i sopravvissuti, ognuno con la propria idea per uscire vivi dal labirinto).
In una parola Kill The Minotaur è un’americanata pronta per Hollywood, non a caso il fumetto viene pubblicizzato come “presto diventerà un film”, come se fosse un pregio.
Questa rivisitazione dell’impresa di Teseo contro il minotauro è un’occasione sprecata vista la miriade di strade possibili i due Chris scelgono la via più semplice, e a farne le spese sono i lettori più esigenti.
Insomma gli americani non dovrebbero toccare la fantasia eroica mediterranea se tanto tutto viene ridotto al caro vecchio canovaccio cinematografico ormai trito e ritrito.
DISEGNI

Lukas Ketner disegna col suo tratto spigoloso e aguzzo, facendo il minimo sindacale per gli ambienti (che siano all’aperto o nel labirinto vero e proprio che finisce per essere un lungo cunicolo di stanze, scale e pareti), e i personaggi. Si salva nella narrazione per immagini e nella costruzione di diverse gabbie, fantasiose ma mai confusionarie.
Jean-Francois Beaulieu colora senza infamia e senza lode.
COMMENTO FINALE
Non è un fumetto brutto o fatto male, è soltanto banale, nel senso di prevedibilissimo, e quindi non avendo dalla sua una forte sceneggiatura o qualità grafica rimane un lavoro nella media.
Recuperatelo solo se ve lo tirano dietro.
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