Speciale Spada, Stregoneria e Arte – Intervista ad Antonello Venditti

Antonello Venditti è un illustratore italiano che collabora con diverse case editrici italiane e straniere, ed è parte integrante di un collettivo di artisti fantastici tutto italiano che mi avrete già sentito nominare: Imaginaria.

Per conoscere meglio Antonello Venditti vi rimando alla sua pagina ufficiale su Facebook Antonello Venditti Art e al suo sito ufficiale.

1 Perché e quando hai cominciato a disegnare?

Ho cominciato da piccolissimo ero all’asilo, circa 5 – 6 anni, il perché non lo so, mi piace, è parte di me. Disegno perché… come se mi stessi chiedendo perché mangio.

2 Quali sono gli autori ai quali ti sei ispirato e che hanno contribuito alla tua formazione artistica?

Nasco da una pittura classica deviata spesso dall’iperrealismo. Ho sempre avuto la passione per il surrealismo e il mondo fantastico. I grandi maestri del passato sono mia fonte d’ispirazione, sempre, in primis Caravaggio, a seguire i surrealisti Magritte, Dalì e Max Ernst. Per ciò che riguarda gli illustratori, parto da Frazetta, poi tutto il resto è ispirazione per cercare di fare di meglio e anche qualcosa di originale. Boris Vallejo e Ciruelo sono tra i miei primi preferiti.

3 Raccontaci una tua giornata tipo come illustratore/disegnatore.

Inizio a schizzare qualcosa su un foglio da cui poi prenderò l’idea più convincente e la elaboro in un bozzetto, il più delle volte la trasporto sul pc per elaborarla in digitale, colorandola, altre volte finisco tutto in tradizionale, di norma pastello o pittura acrilica. In alcuni giorni, quando mi si chiede di chiudere per esempio una copertina, mi metto a lavoro sulla grafica e sul lettering.

4 Quali sono i tuoi strumenti da lavoro preferiti e cosa ne pensi della deriva digitale del disegno? Per te è un supporto o un ostacolo?

Da sempre ho preferito e continuo a preferire le tecniche tradizionali, la pittura acrilica fa da padrona tra le mie tecniche, ma da quando ho deciso di fare l’illustratore a tempo pieno, da circa tre anni, ho cominciato a imparare la pittura digitale, così si è aperto un mondo. La pittura digitale non è affatto un ostacolo, anzi ti aiuta a superarli, soprattutto in un mondo in cui tutti vanno di fretta e le offerte di lavoro sono meno. La tavola grafica ti consente di abbattere i tempi di consegna e i costi di materiale. Quindi, per chi non sapesse di cosa sto parlando posso aggiungere che la pittura digitale non è mancanza di manualità, ma piuttosto una trasformazione delle arti visive. Cambia il metodo e il supporto su cui lavori, ma la tua tecnica e la tua espressione possono anche migliorare. Certo che gli svantaggi ci sono, per esempio: nel tradizionale resta sempre un originale, nel digitale bisogna accontentarsi della stampa. Comunque non credo sia una deriva, perché il tradizionale è la base e questo si sta riscoprendo in molti giovani illustratori; sanno che bisogna saper fare anche quello. Non perdere ciò è come restare legati agli insegnamenti dei grandi del passato.

5 Raccontaci il processo creativo dietro una qualsiasi delle tue opere.

Nella pittura tradizionale parto da un bozzetto, che il più delle volte realizzo anche con dei modelli viventi. Poi preparo la tela con un fondo colorato, ci tengo affinché le pennellate di colore si vedano il meno possibile, e successivamente procedo con i passaggi, di norma con l’acrilico lavoro prima il negativo. Con il digitale invece lavoro in modo diverso rispetto a molti illustratori. Uso photoshop e lì carico la foto del bozzetto e vado a colorarci sopra, ma altre volte lavoro anche con il fondo separato.

6 Cosa pensi dell’attuale situazione artistica italiana? Come illustratore di arte fantastica sei disprezzato, deriso, ignorato o rispettato e riconosciuto al pari di qualunque altro illustratore? Quanto spazio c’è per l’illustrazione fantastica in Italia?

Credo di essere tra gli illustratori fantasy apprezzati, non sono stato mai deriso, anzi, ho vinto anche qualche premio. In passato lavoravo esclusivamente come pittore e tutt’oggi sono orgoglioso dei risultati raggiunti, ho esposto in molte gallerie e anche a fiere d’arte internazionali. Ma in Italia c’è poca meritocrazia, siamo esterofili e guardiamo più cosa fanno all’estero e l’arte contemporanea ne è l’esempio, ma non ci si accorge dei grandi talenti che fuggono e fanno successo in altri paesi per poi tornare in Italia ed essere finalmente apprezzati. Il mondo dell’illustrazione fantastica è molto vivo in Italia e credo che ci siano anche molti spazi per farsi notare, spazi che ai miei tempi non c’erano, come i social. Comunque l’artista in Italia è ancora considerato un nullafacente, un perditempo, uno che “non ha lavoro”. Mi capita spesso di sentirmi dire: “cosa fai nella vita?” e rispondendo: “pittore – illustratore”, mi chiedono ancora: “Ma come lavoro?”

7 Oltre ad essere un disegnatore, sei anche un consumatore di opere fantastiche a tutto tondo(fantascienza, fantastico, orrore)? Se sì quali sono le opere (libri, fumetti, film videogiochi) che più ti sono rimaste impresse e ancora oggi ti ispirano o ti angosciano?

Oltre al mio lavoro di illustratore o chiamiamolo anche disegnatore, va benissimo, sono un accanito lettore di libri fantasy e da questo è nata anche la passione per la scrittura. Ho già pubblicato un romanzo fantasy in passato e il mio primo libro di una saga fantasy scritta e illustrata da me è uscito da un mesetto. Parlo di libri quindi, e tra i miei preferiti non può mancare Il Signore degli Anelli del maestro Tolkien, Il Nome del Vento e La Paura del Saggio di Patrick Rothfuss, la saga di Terramare della Le Guin e Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di Martin. Tutto ciò mi ispira in mille fronti e spero di continuare a leggere con lo stesso ritmo di una volta.

8 La cultura di internet è cannibale, prende ciò che gli serve senza riconoscere il lavoro dell’autore. Qual è la tua posizione in merito e come ti tuteli nei confronti di questo atteggiamento?

Purtroppo ho avuto spiacevoli esperienze per ciò che riguarda il proprio diritto d’autore su internet. Una volta che la tua creazione viaggia e viene “spammata” ovunque è difficile risalire a chi se ne è appropriata. Con il tempo ho imparato a coglierne il lato positivo. Chi ruba ha vita breve su internet, ma ha fatto girare la tua opera e in qualche modo quel furto ha portato i veri cultori e i veri interessati a capire e conoscerti. Tutto quello che faccio oggi è coperto da copyright, non mi è più capitato. Ma molti ancora condividono opere altrui senza neanche menzionare l’autore, anche solo per scriverci qualcosa sopra, sui social. Non lo trovo giusto e dovrebbero imparare a capire tutti quelli che si comportano così. Come se io condividessi il pensiero scritto da qualcun altro e non citerei l’autore o la fonte. Chiunque si scalderebbe.

9 Sfata il più stupido dei miti/luoghi comuni sulla tua professione.

L’artista non è uno senza lavoro, anzi lavora più degli altri, perché quando molti altri riposano dopo una lunga giornata passata a lavorare fuori, l’artista sta ancora lì, a fare le ore piccole, con la sua passione, sempre, anche quando è pagato poco o non è pagato per niente. Siamo dei fortunati, ma soltanto perché abbiamo scelto di fare ciò che ci piace, perché è difficoltoso, faticoso e pieno di sacrifici, ma pieno di sogni.

10 Essendo il tuo segno molto versatile in quale altro campo dell’intrattenimento ti piacerebbe lavorare? Cinema? Serie animate? Videogiochi? Carte collezionabili?

Mi piacerebbe lavorare in tutto ciò che hai citato e forse altro ancora. Mi piace la creatività e sono molto curioso, perché voglio migliorare e dove non posso preferisco evolvermi.

11 L’illustrazione alla quale sei più affezionato o di cui vai più fiero?

Lux Vincta Est, un dipinto nato per essere opera d’arte. Ne vado fiero perché ha vinto qualche premio ed è ricca di significato, oltre ad avere una lunga lavorazione.(QUI trovate il video in time-lapse dell’opera che segue[ndr])

12 Che cosa rappresenta per te l’arte fantastica in questo mondo contemporaneo, liquido e iperconnesso?

L’arte fantastica è l’evasione da una società asciutta di sogni, una finestra aperta per volare davvero, un paio d’ali a chi sta sprofondando in un futuro secco, desertico di emozioni.

13 Quale consiglio daresti a un giovane disegnatore/illustratore desideroso di trasformare questo passatempo in un lavoro?

Tanto sacrificio, tanto allenamento, tanti sogni e soprattutto tanta umiltà. Quando l’inverno finisce, un piccolo seme può germogliare in qualsiasi momento.

Un doveroso ringraziamento al grande Antonello per questa intervista e per il suo strepitoso lavoro come illustratore dell’immaginario. Alla prossima cultori del fantastico!

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