L’Amore ai Tempi del meNare: N di meNare 2

Dettagli

Titolo: L’Amore ai Tempi del meNare

Serie: N di MeNare #2

Autore: AA. VV.

Curatori: Luca Mazza e Jack Sensolini

Editore: Lethal Books

Collana: HARDmony

Genere: fantasy/fantascienza

Pagine: 233

Data di pubblicazione: 30 marzo 2019

Prezzo: € 12,06

Disponibile anche in formato ebook al prezzo di € 3,99


Sinossi

Guerri, Della Rossa, Recchia, Andruccioli, Nerdheim, Forlani, Sgarbossa, Gonnella, Speroni, Gambarini, Campagnano, Silvestri, Mortellaro, Mazza, Sensolini. Se Catullo odia et ama, l’Ignoranza meNa et ama. Quattordici storie che masticano come rose cannibali. Roba dura. Quattordici racconti che bruciano mucose e papille gustative come bocconcini da 3000° Farheneit. Roba che dura. Tempi che fondono dolce stilnovo e shot don’t tell, che viaggiano dallo sword&socmel all’HARDmony della Riviera e toccano l’horror-fantasi, il weird anabolico e il verismo dark. Nella seconda selezione del fuck-tastico italiano a marchio Lethal Books, troviamo cosplayer gerontofili, maghi che non fatturano, marchettari di menare, droidi romance, frati pulp, vendette da GDR, menestrelli carnivori. E ancora, picchiatori da sideral box, amazzoni burine, bimbiminchia posseduti da Paolo e Francesca, supersoldati vicentini e guerrieri trapper. L’aNtologia, ancora una volta, è dopata dai vostri curAutori di fiducia: Luca Mazza & Jack Sensolini. La Gang del meNare stavolta non vuole un Bang. Meno stereotipi, più steroidi. La Gang del meNare stavolta vuole un Boom. In obbedienza all’unica, eterna regola valevole in guerra e in amore: mai avere regole.


Recensione

di Cristiano Saccoccia

 

Un 2 Vs 2, un incontro di wrestling ucronico e surreale, magari in qualche universo parallelo dove i culturisti sono tutti natural. In un angolo gli esimi einaudisti, poliglotti, saggisti e curatori Urania… Carlo Fruttero e Franco Lucentini, dall’altro i dispensatori di schiaffantasi italici neomoderni, fucktastici curAutori di N di Menare 2… Luca Mazza e Jack Sensolini.

          «Un disco volante non può atterrare a Lucca!» commentano velenosamente i due vegliardi della fantascienza.

          All’unisono arriva la botta-risposta dei fondatori di Ignoranza Eroica «Ah no?! Allora manderemo nello spazio dei reietti del Bel Paese, assisteremo all’apocalittica fine di una Vicenza in preda a catastrofi cosmiche e ribalteremo tutti gli stereotipi legati alla letteratura fantastica italiana»,  i colpi di Mazza-Sensolini mandano al tappeto Fruttero-Lucentini, colpevoli di non aver intravisto in Italia la possibilità di ambientare un certo genere di storie. Forse la colpa era di quei tempi, dove i lettori di tutto il mondo bevevano dal calice del monopolio anglo-americano; snobbando, a volte a buon ragione, le opere nate in casa propria.

         Dalla sentenza di Fruttero-Lucentini, emessa assolutamente con sobrietà intellettuale e senza la presunzione di cristallizzare un dogma letterario, la fantascienza italiana si è evoluta notevolmente, portando al lettore un ventaglio di temi stimolanti sostenuti da prose forbite e di livello. Il fantastico, il weird e lo sword and sorcery  made in italy hanno avuto la medesima difficoltà a imporsi su un palcoscenico calcato esclusivamente da attori anglofoni, ma ultimamente (senza l’appoggio delle grandi case editrici) gli autori italiani, riunitosi sotto il vessillo di associazioni culturali, gruppi facebook e case editrici più piccole, sono riusciti a imporre un nuovo standard qualitativo.

          Potrei impiegare davvero molto tempo per elogiare le antologie e i progetti della Watson Edizioni, della Dunwich Edizioni, della Acheron Books, della stessa Italian Sword and Sorcery, di Delos Books e della Plesio Editore (scusatemi se non cito tutti) ma ruberei spazio all’antologia L’amore ai tempi del meNare, o N di meNare 2 (Lethal Books, 2019).

          Ho tra le mani un Hardmony, evoluzione parodistica e eroica dei romanzi rosa Harmony venduti spesso in edicola. Il tema principale dei romanzi harmony è ovviamente l’amore, spesso declinato in una intricata matassa sentimentale che lascia poco spazio alla qualità e allo spessore intellettuale.  Il collettivo di Ignoranza Eroica pone come leitmotiv proprio l’amore e lo sviscera (letteralmente) in tutti i suoi aspetti. Le storie presenti nel volume offrono al lettore diversi esempi di amore,  come quello “bimbominkioso” di Forlani in una sua pazzesca rivisitazione del dramma di Paolo e Francesca,  quello pulp e tarantiniano di  Recchia in una sanguinolenta taverna, quello pindarico e assurdo  di Guerri,  creatore di Buccinella 25.000 circa, Mortellaro invece offre un’ambientazione inedita nel suo racconto Trovila, ovvero una relazione nata in seno ad ambienti malavitosi e orrori delle Ombre, come non citare Livio Gambarini che racconta le turbe sentimentali di una giovane ragazza che assiste alla fine del mondo e della sua Vicenza, Andruccioli invece mette alla berlina non una persona ma un ventaglio di stereotipi e nasce un affresco cacofonico di elementi fantastici e trash che raccontano una storia divertentissima.

          Per i fan di Zhistorica appare un truculento spin-off di Zodd. Alba di sangue di Campagnano, c’è anche spazio per le “Maschiacce” di Laura Silvestri che compiono mille prodezze a spasso per il tempo, ovviamente come non citare il racconto di Mazza-Sensolini Le leggi della Riviera. Ma gli androidi sognano pecorine elettrice? Un mix esplosivo, letteralmente, di colpi di scena e virtuosismi letterari, versificazioni anaboliche e sparatorie di dichiarazioni d’amore, un amore bionico eppure così reale e tangibile, capace di sfondare qualche cranio. Rivive la fortunata ambientazione di Riviera Napalm e l’amore di un bagnino-drone  è ostacolato dagli algoritmi delle leggi della robotica, soppiantate di sana pianta da quelle della riviera, che conferiscono una stilla di umanità eroica.

          Ma in tutti i racconti, come l’ultimo citato, il vero protagonista è “il senso della frase”, tributo al compianto Andrea G. Pinketts (la G sta per Genio), ovvero la  lingua italiana è così sapientemente manipolata da diventare la star di ogni racconto. Localismi o arcaicismi, dialettalismi contro il turpiloquio interstellare, poesie-canzoni intessute ai bordi di un racconto emo-punk, metriche alte  e colpi bassi. Questa è l’ignoranza eroica.

          Sebbene non tutti i racconti siano all’altezza ci sono davvero delle perle, che vi invito a scoprire, perché rimarrete estasiati non solo dalle storie ma dell’uso “stupefacente” della nostra lingua, che non mi stanco a ripetere, è il frutto di una tracotante ibridazione tra registri bassi e vette auliche.

          Recensire oltre questo libro porterebbe a spoilerare fin troppo i quattordici racconti inseriti, così vi sprono a dare un’opportunità al nostro fantastico, alla nostra terra. Il fantasi non è fatto dai libri che trovate in libreria, ma  da quelli che ancora non vedete.

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