
Non seguo molto le serie televisive, ho anche dimenticato di vedere la prima puntata dell’ultima stagione di Game of Thrones*. Per questo quando ho visto il cumulo di tomi in libreria all’inizio non ho collegato, poi ho capito il colpo di genio della Mondadori. Ho sorvolato sul marketing e ho sollevato il libro: Terry Pratchett, recentemente scomparso, e Neil Gaiman… assieme… Due mostri sacri uniti nel romanzo “Buona Apocalisse a Tutti – Le Belle e Accurate Profezie di Agnes Nutter, Strega”, sulla mia to read list da tempo**, con un nuovo titolo per aumentare le vendite. L’ho pagato 5 euro tra sconti e punti accumulati.
Sono arrivato a casa soddisfatto, tenendo il libro come fosse un testo sacro, un tesoro in unica copia. Avrei pagato il doppio per una copertina che non celebrasse la serie tv: dà all’opera un tocco di mondano che i miei occhi non gradiscono.
Le prime pagine sono all’altezza delle aspettative. Lo humor inglese, veloce e pungente, di Pratchett va sempre a segno e i due protagonisti sovrannaturali risultano ben definiti. Pare di vederli come in una vignetta. Vengono dunque velocemente elencati i vari personaggi, in effetti numerosi, e anticipata la presenza di note educative e precetti di saggezza***. Quindi si comincia davvero.

Pare quasi che le due anime degli autori non abbiano trovato il loro equilibrio, come invece hanno fatto i loro due principali protagonisti.
Pratchett prevale, e fin qui niente di male: si fanno sincere risate e la lettura è gradevole, condita da episodi e scenette assurde in uno scenario fantastico-comico-apocalittico. La “pecca”, la sfida forse volutamente non colta, è nella mancanza di tinte drammatiche: il soggetto, ambizioso, richiedeva più Gaiman, di cui si riconoscono solo pochi colpi di pennello.
Passando ai personaggi, quelli sovrannaturali risultano ben integrati nella trama, oltre che ottimamente tratteggiati (già detto delle descrizioni): alcune scenette vi resteranno impresse per tutta la vita. Così anche tutte le comparse, terrene o meno: memorabili. I protagonisti mortali invece, forse non tutti necessari, sono più deboli e, sebbene intelligentemente stereotipati, rendono in alcuni punti l’intreccio artificioso.
Ma la storia scorre e si giunge al termine. Con un finale che non poteva essere diverso, equilibrato, che lascia in larga parte insoddisfatta la voglia d’Armageddon provocata nel lettore, nonostante l’indubbia personalità dei Cavalieri dell’Apocalisse. Subito dopo avere terminato la lettura ho ordinato su Amazon un altro libro sulla mia to read list da tempo: “Il Paradiso Perduto” di Milton, con testo originale a fronte, per rimettere in paro.
In conclusione: è una lettura certamente consigliata per chi non conosce Pratchett e per chi non abbia ancora avuto l’ultima necessaria spinta per l’acquisto de “Il Paradiso Perduto” di Milton. Per tutti gli altri sarà una lettura molto divertente, anche se dai due autori forse ci saremmo aspettati di più. Non è però facile far convivere stili e personalità tanto forti e il risultato è infine, se non il capolavoro unico che speravo, un buon libro.
NOTE:
*e devo dire che la serie mi piace, anche se forse le ultime puntate della settima stagione mi hanno un po’ deluso, ma questo solo perché se voglio guardare gli Avengers guardo gli Avengers
**da dieci anni, ma poi, come spesso accade la vita si è interposta. Ci si può dimenticare di tutto, soprattutto se la to read list continui a non scrivertela da qualche parte
*** e siamo già a tre
**** …non ho capito a quante ristampe è arrivata la Mondadori dal 2007… ma un controllino?