LA GUERRA DEGLI DEI di Poul Anderson

TRAMA

L’epica saga del leggendario re vichingo Hadding, una delle più oscure e violente fra quelle che ci sono giunte dall’antica tradizione nordica, è stata ammantata per secoli da un alone enigmatico e misterioso, perché scarse e frammentarie sono le fonti che narrano di questo grande re dei danesi, paragonato da molti alla figura di Artù. Ora l’appassionata ricerca di Poul Anderson fra le antiche cronache e leggende, ci restituisce con tratti vividi e autentici non solo un personaggio in carne e ossa, ma anche le vicende di un intero popolo, in guerra come in pace, nella vita quotidiana come nella sfera del sacro. In un’epoca dove i re erano ritenuti discendenti diretti degli dèi, Hadding viene allevato lontano dal suo trono legittimo da una stirpe di giganti, fino al giorno in cui partirà alla riconquista del potere. Le sue imprese sfiorano i confini del mito e della leggenda, ma sono destinate a lasciare un segno indelebile nella storia e a trasformarla in una magnifica, romanzesca avventura.


L’AUTORE

Poul Anderson è nato nel 1926 in Pennsylvania da genitori scandinavi. Cresciuto nel Texas e in una fattoria del Minnesota, è vissuto poi per un breve periodo in Danimarca. Tornato negli Stati Uniti allo scoppio della guerra, nel 1939, si è laureato in fisica nel 1948, all’Università del Minnesota. Da molti anni risiede ormai nella baia di San Francisco con la moglie Karen e la figlia Astrid. Poul AndersonLa sua carriera di scrittore ha avuto inizio nel 1947 con il romanzo Tomorrow Children. Da allora non ha più smesso di produrre a ritmo continuo opere di fantasy, fantascienza, libri gialli, libri per ragazzi, saggi di divulgazione scientifica, articoli critici, poesie e traduzioni, trasformando subito quello che era in origine un semplice hobby in una vera carriera di scrittore professionista. Nel campo della narrativa fantastica Anderson ha ricevuto numerosi importanti riconoscimenti per la sua opera, tra cui sette premi Hugo e due Nebula.


RECENSIONE

Anderson è un autore poliedrico, capace di spaziare nei generi con grande maestria e creatività.

Questo romanzo ne è un fulgido esempio perché, sebbene sia anche un tipico “Spada e Stregoneria”, è anche un accurato Fantasy Storico. Infatti, come ci spiega nella postfazione l’autore, sono state molte le ricerche e le fonti sulle saghe nordiche che lo hanno portato a creare questo incredibile mix di realtà, leggenda e fantasia. Una su tutte le Geste Danorum di Saxo.

Anderson si è divertito, per farci svagare, a riempire i vuoti o ad arricchire molte delle cronache su Hadding, rimanendo però connesso a un percorso di veridicità su usi e costumi dei vichinghi.

Non si è quindi lasciato andare alla sfrenata fantasia cui ci ha abituato in altre sue opere, ha scritto il romanzo studiando i miti, sfruttando una correlazione narrativa utile per chi legge, non solo a comprendere un periodo storico ma anche ad approfondire un’epica dalle molteplici sfaccettature.

Odin-Sleipnir-caccia-selvaggia

Il romanzo inizia raccontando degli Aesir e dei Vanir, degli Jotun e di Midgard.

Odino, Thor, Loki, Njord, Freya e Asgard sono dèi e luoghi fin troppo sfruttati in letteratura, scritta o disegnata, e in cinematografia. Eppure qui si assapora un ritorno alle origini del mito, ai racconti orali primigeni. E Anderson li usa per introdurci il protagonista indiscusso di questa storia: Hadding. E, alla fine, si capirà perché quello che sembra un pretesto per farci immergere nell’ambientazione, sia invece parte intrinseca della narrazione stessa.

Il racconto di Hadding parte dall’omicidio di suo padre, legittimo re vichingo e da come il piccolo viene nascosto e allevato dai giganti per sfuggire a una medesima triste sorte. Il destino del giovane pare quindi già segnato e, sebbene la storia sia ben delineata fin da subito – non lasciando molti dubbi sull’esito del suo ritorno sul trono-, la trama si snoda tra azione e meraviglia.

Ci sono battaglie e maledizioni, creature sconosciute e streghe, duelli e tradimenti.

Il percorso di Hadding prosegue anche dopo la sua vittoria fino allo strepitoso colpo di scena finale.

Hadding

La prosa di Anderson è ricca e suggestiva, lirica e raffinata (e un merito va attribuito anche al traduttore che ha saputo di certo mantenere i toni e gli stilemi dell’autore). Alterna combattimenti a canzoni, ampie descrizioni a dialoghi serrati in un perfetto stile dal fascino forse un po’ antico ma di sicuro impatto letterario.

Alcuni passaggi del romanzo potrebbero sembrare un po’ slegati, causa il lungo tempo che passa durante la narrazione, eppure l’architettura dell’opera regge il flusso degli eventi, che risulta sempre scorrevole e avvincente.

La guerra degli dèi è un romanzo che non sorprende per novità o situazioni, in fondo si rifà ai classici norreni, ma sa stupire per come viene raccontato. In un qualche modo si rinnova.

Tra le pagine traspare la notevole cultura di Anderson che, forse, con un pizzico di nostalgia ritorna alle sue origini.

L’arte è bellezza. Questo romanzo è arte. Leggerlo non è solo un tuffo nel passato alla riscoperta dell’epopea vichinga e nemmeno si limita al mero intrattenimento, scava nelle radici del Fantasy, tanto in profondità da esserne diventato nel tempo una pietra miliare.

Vichinghi

 


LA GUERRA DEGLI DEI

Autore: Poul Anderson.

Romanzo pubblicato da Casa Editrice Nord nella Collana “Narrativa Nord” 1999. Pagine: 335

Traduzione di Alessandro Zabini

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