Recensione: Conan 25 – I Fantasmi della Costa Nera

Conan è il personaggio simbolo del sottogenere sword and sorcery (spada e stregoneria) nato dalla fervida immaginazione di Robert E. Howard che dal 1932 al 1936 regalò ai lettori della celebre rivista americana Weird Tales uno degli eroi più originali e sconvolgenti del Novecento.

STORIA

Re Conan è tormentato dal fantasma del suo primo e più grande amore e, per liberarsene, dovrà imbarcarsi in una missione in compagnia di una misteriosa strega

Victor Gischler: è lui o non è lui?

Gischler è più uno scrittore che uno sceneggiatore di fumetti, nonostante abbia già dato buona prova di sè in diverse serie Marvel. Eppure qui sviluppa una trama piena di clichè e dialoghi monotoni.

Volume bocciatissimo anche per le premesse: in questa storia Conan avrebbe dovuto superare definitivamente la morte di Belit e andare avanti con la sua vita. Ma è già Re, è bello vecchio. Non l’aveva già chiuso Wood quel capitolo?

DISEGNI

Attila Futaki ahimè è molto sottotono in questi 5 numeri. Riguardando il suo precedente lavoro per Scott Snyder su Severed ci si chiede come è possibile che sia lo stesso autore.

In molti casi i corpi sono abbozzati e al posto di un’inchiostrazione sicura vi è un tratteggio veloce e raffazzonato. Le espressioni facciali rimangono il punto forte di Futaki, ma per quanto riguarda ambienti e strutture siamo molto lontani dai fasti visti in altre opere.

Ai colori Jok Coglitore e J. Blanco che non elevano in alcun modo i disegni del loro collega e rimangono piuttosto piatti, nonostate vi siano diversi buoni momenti (quelli in mezzo alla tempesta).

COMMENTO FINALE

Premesse piuttosto alte rovinate da uno sviluppo della trama piatto e una direzione artistica priva di mordente.

L’unica edizione disponibile è quella targata Panini Comics: brossurato, 128 pagine a colori, formato 17x26cm, al prezzo di 13€. Questo volume contiene la mini-serie omonima in 5 numeri.

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