
Dettagli
Titolo: Mastro delle pietre
Autore: Donato Altomare
Editore: Delos Digital
Collana: Heroic Fantasy Italia
Genere: fantasy
Pagine: 89
Data di pubblicazione: 10 settembre 2019
Prezzo: € 3,00
Sinossi
Tutte le pietre hanno il loro potere, bisogna però conoscerne il segreto e sapere come e quando usarlo. Soltanto un uomo sa farlo. Per questo lo chiamano: Mastro delle pietre
Tutto inizia con un agguato.
La tecnica è quella giusta. L’uomo da derubare però è quello sbagliato.
Quattro banditi da strada hanno la sventura di tentare di rapinare il Mastro delle Pietre. Rimangono sbalorditi dal contenuto di una anonima cassetta che l’uomo porta con sé. È colma di ogni genere di pietra, da quelle che sembrano normali ciottoli, a quelle dure sino alle preziosissime. Purtroppo per loro non conoscono il potere di ogni singola pietra.
Eterno è il nostro eroe, ma davvero insolito. È un Mastro delle Pietre. Conosce i poteri di tutte le pietre della Terra e sa come e quando usarli. Quindi è intuitivo che si libera facilmente dei masnadieri. Ha un appuntamento importante e non vuole avere intralci. Mentre i quattro che l’hanno assalito brancolano nel buio per effetto della Adularia, raggiunge il castello di Lagopesole che è sotto il giogo di un demone. La situazione è terribile e il duca Grifone ha bisogno del suo aiuto. Non è stato però lui a chiamare il Mastro, ma la duchessa. Eterno vuole salutarla, ma non può.
La duchessa è morta. Almeno così sembra.
Grazie al potere di una pietra, Eterno scopre che la duchessa non è morta, ma la sua anima è stata rubata da un demone e portata allo Scoglio delle Sirene. Soltanto pronunciare quel nome dà i brividi. I naviganti temono quella roccia in mezzo al mare più che la peste e se ne tengono molto lontani. Il Mastro non ha però alternative, deve raggiungere lo Scoglio se vuole riprendersi l’anima della duchessa che, tra l’altro, aspetta un bambino. Il duca Grifone è disperato e mette tutte le sue risorse a sua disposizione. Ma nessuno vuole aiutarlo nell’impresa. Eterno però incontra i suoi quattro sfortunati aggressori. Li costringe ad accompagnarlo sino allo Scoglio, nonostante loro siano terrorizzati.
Lo raggiungono e lì il Mastro delle Pietre trova le Sirene. Bellissime e, ovviamente, infide.
Nessun uomo è mai tornato indietro da quello Scoglio. La ragione sembrerebbe la più banale, le sirene sono bellissime, stupenda la loro signora, e si mettono a ‘disposizione’ di Eterno che, nonostante la non più giovane età, viene fortemente attratto. Ma le Sirene sono altro. E quando si svelano, per l’uomo sembra tardi. Eppure, anche loro hanno fatto i conti senza l’oste… pardon, senza il Mastro delle Pietre che ha sempre una pietra adatta alla bisogna.
C’è una battaglia nella quale intervengono a dar man forte a Eterno i quattro banditi. Grazie a una tremenda pietra la battaglia viene vinta.
E la strada per rintracciare e recuperare l’anima della duchessa è libera.
Qui però l’aspetta il vero terribile incubo.
Riuscirà il nostro eroe a trovare… opps, scusate, vecchie reminiscenze.
Se pensate di conoscere ormai tutta la storia vi sbagliate.
Quando si scrive un racconto o un romanzo, è importante l’inizio per catturare il lettore, e, forse, più importante la fine per lasciargli il sapore di una bella storia nella mente, come quando metti da parte la ciliegina sulla torta per mangiarla alla fine.
Bene, per voi ho serbato la ciliegina.
Leggere per credere.
Autore
Donato Altomare nasce a Molfetta nel 1951 e vi risiede. E’ laureato in Ingegneria Civile presso l’Università di Bari ed esercita la libera professione. Ha pubblicato con vari editori: Perseo Libri, Bologna – Solfanelli, Chieti – Fanucci, Roma – La Vallisa, Bari – Pulp, Torino – Ucronia, Milano – Ambra, Vercelli – Comic Art, Milano – Milella, Bari – Tabula Fati, Chieti, – Mondadori , Milano – Delos Books, Milano, Vallecchi, Firenze e altri. E’ tradotto nella Rep. Ceka, Rep. Slovacca, Serbia, Montenegro, Albania, Ungheria, Finlandia e Slovenia. Ha vinto molti primi premi in concorsi di narrativa (tra cui due Premi Italia a San Marino e Courmayeur). Ha vinto anche il primo premio in un concorso per video (con una originale idea sul Castel del Monte presso Andria). Il suo migliore risultato è stato il Premio Urania, col romanzo Mater Maxima, quale migliore romanzo inedito di autore italiano del 2000, pubblicato della Mondadori nel novembre 2001 nella collana Urania. Nel 2005 ha vinto il premio Le Ali della Fantasia, Ortona, per l’inedito. Ha collaborato con emittenti televisive (Telemare, Telesveva, ecc.) e radiofoniche (radio Galassia di Molfetta e radio Stereo di Firenze). Ha scritto testi teatrali. E’ stata invitato a rappresentare l’Italia in convegni internazionali nella ex Cecoslovacchia, Serbia e Montenegro. Ha tenuto conferenze e interventi sulla fantascienza in tutt’Italia. Suoi racconti sono stati pubblicati su quotidiani (La Gazzetta del Mezzogiorno, il Corriere del Giorno di Taranto, ecc.) e periodici (L’Eternauta, Microcomputer, PCWorld, ecc.). Ha scritto saggi pubblicati su mensili (Cronache Italiane, Rotary, Mystero, ecc.) e riviste di letteratura (La Vallisa, altre straniere). Tra le varie pubblicazioni da ricordare in Italia i volumi Cuore di ghiaccio, La Vallisa, Bari 1989, La risata di Dio, Solfanelli, Chieti 1993, L’albero delle conchiglie, Milella, Bari 1994 e Prodigia, Tabula Fati, Chieti 2001, Mater Maxima, Mondadori, Milano, 2001, Uno spettro, probabilmente, Mondo Ignoto, Roma, 2004. E la padella disse…, Delos Books, Milano, 2004, Il fuoco e il silenzio, Perseo Libri, Bologna, 2005. All’estero: Cas je spiràla, (tit. orig. Dolcissima Roberta), romanzo breve, Svet Fantastiky n°1, 1990, Praga, Cecoslovacchia, Il popolo del cielo (testo in cirillico), Biblioteca Talisman, 1993, ed Gradina, Belgrado, La casa degli scheletri (testo in cirillico), Biblioteca Talisman 1996 ed Gradina, Belgrado. Sono in corso di stampa una antologia di racconti presso l’editrice BESA di Lecce (Il tesoro della Grancia) e un romanzo presso l’editrice Tabula Fati, di Chieti (Surgeforas). Il romanzo Mater Maxima è in corso di traduzione a Belgrado. Ha pubblicato poesie in antologie personali e collettive. Fa parte dei poeti LA VALLISA ed è componente della redazione dell’omonima rivista di letteratura, la più longeva in Italia essendo pubblicata da ventiquattro anni.
“L’alba stava irridendo chi era stato terrorizzato dalla notte, chi aveva temuto che, una volta calato il sole, il buio avrebbe regnato per sempre sulla Terra”. È l’incipit di uno dei capitoli del racconto “Mastro delle pietre” di Donato Altomare, che condurrà il lettore attraverso luci e buio, terrore e speranza, che si alternano intorno alla dogmatica figura del mastro protagonista, sicuro di sé e delle pietre da cui trae straordinari poteri, che lo rendono quasi divino, ma che conserva la sua umanità e, con essa, una parte di vulnerabilità.
Il racconto ha sullo sfondo valori di generosità e cavalleria, che appartengono anche alle figure meno nobili della storia e si snoda attraverso i sentieri della fantasia, dove tutto diviene possibile e dove ogni particolare viene descritto attraverso vivide immagini e splendenti colori. Luci e colori sono una delle caratteristiche del narrato ed hanno tale intensità da dare l’impressione che l’Autore adoperi pennello e tavolozza invece che la tastiera di un pc ed un grigio programma di videoscrittura.
Donato Altomare non merita solo la definizione di artista del dipinto, ma riesce a creare una storia che, dall’inizio, cattura l’attenzione del lettore, rispondendo al primo requisito di ogni buon racconto, consistente nel suscitare la curiosità di vedere come andrà a finire, così spingendo a voltare la pagina successiva e poi quell’altra ancora, dimenticando per un attimo l’orologio e la sveglia che la mattina dopo lo troverà con qualche tempo di sonno in meno, ma con un’iniezione di spirito di avventura in più.
Si segnala:
Vorresti vivere in un mondo tecnologicamente perfetto, dove esistono telecomandi virtuali per ogni desiderio o esigenza, nel quale la religione non è nemica della scienza, anzi ne costituisce supporto, dove non vi è discriminazione per nessun tipo di diversità, poiché si pensa che la varietà sia una grande ricchezza, che rende l’insieme più bello, come in un arcobaleno?
Se sì, vieni a Cheronea. Cheronea ed Anchorage, che ne costituisce il seguito, sono pubblicati in Italia da Lastarìa editore, autore Bruno de Filippis