I grandi personaggi dello sword and sorcery – Solomon Kane

Solomon Kane[1] è un puritano inglese il cui unico scopo nella vita è quello di estirpare il male dalla Terra. La sua missione lo induce a intraprendere una serie di viaggi che lo porteranno in Europa e in Africa, per vendicare i torti subiti dagli innocenti. A differenza dei precedenti antieroi, le vicende di Solomon Kane si svolgono in un periodo storico e non preistorico o protostorico. Peraltro, lo spadaccino ha modo di interagire anche con personaggi realmente esistiti come Sir Francis Drake.

Solomon Kane non rappresenta il tipico puritano del XVI secolo, ma solo la visione che ne ebbe Howard[2], il quale scrive sedici opere relative all’Asso di Spade del Devon (di cui sette racconti pubblicati quando il maestro di Cross Plains era ancora in vita, due postumi, uno privo di conclusione e tre frammenti). Questa è la sua descrizione: «Si trattava di un uomo di alta statura, alto quanto Le Loup, vestito interamente di nero, con abiti semplici e aderenti che in qualche modo si conciliavano con il suo volto cupo. Le lunghe braccia e le spalle larghe mostravano che era uno spadaccino, così come la lunga sciabola che teneva in mano. I suoi lineamenti erano cupi e tetri. Una specie di oscuro pallore gli dava l’aspetto di un fantasma in quella luce incerta, e l’effetto era sottolineato dall’oscurità demoniaca delle ciglia aggrottate[3]

Già da queste poche righe, abbiamo modo di intuire quelli che sono i tratti caratteristici del profilo psicologico di questo personaggio in cui troviamo «un’incrollabile, ossessionante fede in Dio, veicolata dal suo credo puritano e quindi assoluta, senza sbavature apparenti, un senso di giustizia esasperato, monomaniacale[4]

Solomon Kane, fuggito dall’Inghilterra a causa delle persecuzioni religiose dei Tudor, intraprende una serie di avventure pericolose e di lunghi viaggi, che lo porta a esplorare le giungle insidiose dell’Africa e a conoscere civiltà ormai dimenticate. Benché sia un uomo votato al bene, il nostro è un assassino implacabile, privo di rimorsi e poco incline ad applicare ai delinquenti quello che oggi viene definito un giusto processo. Secondo il suo codice etico, un rapido fendente della sua spada o un preciso colpo di pistola sono il miglior strumento per liberare il mondo dalla malvagità.

Il male assume però molteplici forme e non sono solo gli uomini a minacciare la pace sociale. Infatti Solomon Kane combatterà contro vampiri, arpie, demoni e creature preadamitiche. In tale contesto emerge tutta la sua repulsione nei confronti di ciò che è soprannaturale, stregonesco e pertanto contrario alle leggi cristiane. Nondimeno, lo spadaccino si troverà suo malgrado a fare uso del bastone magico donatogli dallo sciamano N’Longa.

Benché saltuariamente intrecci alcuni rapporti di amicizia, la strada che percorre è «solitaria e crepuscolare[5]», il che ne evidenzia il carattere schivo e ombroso che lo accomuna al suo ideatore.


NOTE:

[1] Cfr. Robert E. Howard, Tutti i cicli fantastici. Il Ciclo di Solomon Kane e di Kirby Buchner, a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton Compton, Roma, 1995.

[2] Cfr. Michele Tetro, Solomon Kane: un eroe in bilico, in Eroica, a cura di Francesco La Manno e Alessandro Iascy, Watson Edizioni, Roma, 2016, p. 260.

[3] Robert E. Howard, Tutti i cicli fantastici. Il Ciclo di Solomon Kane e di Kirby Buchner, a cura di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, Newton Compton, Roma, 1995, cit. p. 40.

[4] Cfr. Michele Tetro, op. cit., p. 253.

[5] Cfr. Michele Tetro, op. cit., cit. p. 259

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