Recensione: Darksiders II Deathinitive Edition

STORIA

Uno dei 4 “Cavalieri dell’Apocalisse”, Morte, consapevole dell’animo incorruttibile di suo fratello Guerra, accusato di aver scatenato l’Apocalisse sulla Terra, decide di portare al Consiglio le prove della sua innocenza svelando il complotto ordito ai danni del fratello.

Darksiders II quindi si svolge in parallelo alla storia vista nel primo capitolo. Qui però ci si focalizza maggiormente sulla natura e storia dei “Cavalieri” e del mondo nel quale sono stati forgiati. Dunque Morte oltre a combattere contro il tempo dovrà anche affrontare i demoni del proprio passato e attraversare interi mondi pur di conoscere la verità.

Una storia piacevole e ben scritta, funzionale alle meccaniche di gioco.

Questa nuova edizione include tutti i DLC: Morte Galoppa, La Tomba di Argul, La Forgia Abissale, Il Signore dei Demoni Belial. Escluso il primo negli altri avremo il piacere di combattere un nuovo mostro gigante ed entrare in contatto con altri mondi fantastici e orrifici.

MECCANICHE DI GIOCO

Rispetto al primo capitolo, questo Darksiders II sceglie la formula “mondo aperto” (Open world) anzichè la vecchia formula del “corridoio a stanze chiuse” (cioè prosegui l’avventura e ad ogni successo ti si apre una porta che ti permette di accedere a stanze chiuse anche ai primordi dell’avventura, così torni indietro apri la stanza e così via).

Per il resto ci troviamo di fronte al caro vecchio (e solidissimo) sistema di combattimento da gioco d’azione puro alla God of War: ampia varietà di combo che mescola armi, incantesimi e scivolate in modo organico e dinamico, lasciando al giocatore piena libertà di personalizzare con armamenti e punti abilità il proprio “Morte” (che rispetto a Guerra può anche arrampicarsi sulle pareti).

La missione principale mescola fasi di arrampicata e piattaforme, con rompicapo ambientali da superare con l’arguzia o una nuova abilità, e orde di nemici e boss di fine livello a cui rifare i connotati, il tutto immerso in scenari mozzafiato sempre diversi.

A ciò si aggiungono un nutrito numero di missioni secondarie, segreti, tesori e modalità aggiuntive: “La Prova del Fuoco”, classica modalità orda dove alla fine dello scontro potremo scegliere se continuare affrontando mostri sempre più tosti e agguerriti oppure agguantare il bottino e andarsene; “Il Labirinto dell’Arbitro” altra modalità arena dove spaccare e squartare orde di nemici per un bottino sempre più ricco.

COMPARTO TECNICO E SONORO

Con Joe Madureira al timone della sezione artistica non si può sbagliare. Il gioco è infatti un gioiello: un fumetto caciarone, epico, con uno stile spaccamascella e travolgente come pochi ma con animazioni perfette, fluide e appaganti.

L’opera dei Gunfire Games (ex Vigil Games), quindi non propone nulla di nuovo e oltre ad una pulizia generale e una risoluzione più elevata questa rimasterizzazione si conferma un pretesto affinchè la THQNordic rimpiguasse le proprie tasche in vista del terzo capitolo.

Le musiche esotiche e oscure ben corrispondono al viaggio di Morte in questi scenari fantasmagorici ricchi di sogni e incubi.

COMMENTO FINALE

La rimasterizzazione è quasi su carta che nei fatti. Tuttavia il gioco era già piacevolissimo e divertente alla sua uscita (2012), quindi recuperatevi questo gioiello e godetevi questa fantastica avventura!

Come detto la serie di Darksiders ha saputo mescolare una ambientazione e storia originali in una cornice avventurosa divenuta celebre con Zelda. Se siete interessati ad altri titoli del genere consiglio: lo strepitoso Okami HD, altra rimasterizzazione, con una direzione artistica davvero unica e delle meccaniche di gioco piuttosto particolari; Devil May Cry, sia gli originali di Capcom che il capitolo di Ninja Theory; Dante’s Inferno, vecchiotto ma tra le più divertenti alternative a God of War; La Terra di Mezzo: L’ombra di Mordor, uno dei migliori titoli ambientati nel mondo de ISDA; e ovviamente tutti gli altri capitoli della serie di Darksiders.

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