Speciale Spada, Stregoneria e Arte – Intervista a Cristiana Leone

Cristiana Leone è una illustratrice italiana che collabora con case editrici italiane e straniere dal 2012 con all’attivo un fumetto Sunken e ha partecipato con la propria arte al film animato Malevolent. Anche lei come Antonello Venditti, Andrea Piparo e Fabio Porfidia è tra i soci di un collettivo di artisti fantastici tutto italiano, che ormai dovreste conoscere bene: Imaginaria.

Per conoscere meglio Cristiana vi rimando alla sua pagina ufficiale su Facebook Cristiana Leone Fantasy Art e già che ci sono anche al suo profilo Instagram.

1 Perché e quando hai cominciato a disegnare?

Credo che l’impulso a disegnare sia nato con me. Già manifestavo la passione alle scuole materne. E’ un istinto che si ha dentro, un bisogno innato di trasporre su carta quello che si ha in testa, senza una vera ragione precisa.

2 Quali sono gli autori ai quali ti sei ispirata e che hanno contribuito alla tua formazione artistica?

Non è facile fare un elenco, perchè ho sempre subito il fascino dell’arte illustrata e mi lascio incantare facilmente dalle meraviglie dei grandi maestri. Ricordo che da bambina sfogliavo con ammirazione e meraviglia i libri illustrati di Gustave Dorè e Arthur Rackham, o andavo a sbirciare gli albi a fumetti di Milo Manara dei miei genitori, non troppo ben nascosti. Durante le scuole ho scoperto la storia dell’arte e mi sono innamorata perdutamente dei grandi maestri, ed in particolare delle matite e degli schizzi di Leonardo Da Vinci e della sua Gioconda, dei capolavori di Michelangelo, Caravaggio, Rembrandt e poi della potenza espressiva di Van Gogh e Munch. Studiando Archeologia e Storia dell’arte Giapponese all’università, ho potuto approfondire il lavoro di maestri dell”Ukiyo-e quali Hokusai, Hiroshige e Yoshitoshi, che mi hanno colpito dritta al cuore. Intanto, da amante della letteratura fantasy, appendevo sulle pareti della mia camera capolavori di Ciruelo, Elmore, Lockwood, Frances e Royo. Dopo gli studi, avvicinandomi sempre di più al mondo dell’illustrazione, ho scoperto maestri come Giancola, Hayes, Dos Santos, Kormack e naturalmente i maestri dell’illustrazione fantasy italiana come Paolo Barbieri e Antonio De Luca.

3 Raccontaci una tua giornata tipo come illustratrice/disegnatrice.

La mia “utopica” giornata di lavoro come illustratrice (ovvero quando non devo dividere il disegno con il secondo lavoro o non succedono mille imprevisti come al solito) inizia intorno alle 7:30. Ho bisogno di circa un quarto d’ora/venti minuti per capire chi sono, cosa sono e perchè sono… Dopodichè mi metto sul tapis roulant per una camminata veloce di 40 minuti. Doccia, colazione e poi mi occupo delle faccende domestiche. Durante la colazione butto giù una To-Do-List delle cose importanti da fare in giornata. Lavorando sempre a più progetti contemporaneamente, mi aiuta a tenere traccia di tutto. Se tutto va bene, tra le 11 e le 11 e 30 riesco ad essere al pc con la mia tisana fumante. Comincio con lo smaltire mail e messaggi e poi comincio a lavorare. Il momento in cui di solito sono più produttiva nell’arco della giornata è la seconda parte del pomeriggio. Di solito, a meno che non sia sotto deadline, evito di lavorare dopo cena. E’ l’unico momento della giornata che posso condividere con mio marito, guardando un film o una serie tv, o giocando alla playstation.

4 Quali sono i tuoi strumenti da lavoro preferiti e cosa ne pensi della deriva digitale del disegno? Per te è un supporto o un ostacolo?

E’ uno strumento di grande supporto. Il digitale ci permette di essere più veloci, di poter correggere e fare modifiche agevolmente. Amo la pittura digitale, è uno delle mie tecniche preferite, che cerco costantemente di approfondire e migliorare. Nonostante ciò, appena mi è possibile, torno alle matite (il mio media tradizionale preferito) o agli acquerelli. Amo il contatto con la carta, amo sporcarmi le dita di grafite, amo il “rischio” di non poter correggere tutto e l’idea che quello che stai producendo sarà un pezzo unico.

5 Raccontaci il processo creativo dietro una qualsiasi delle tue opere.

Se lavoro su commissione, ho bisogno di sapere quanto più possibile sulla scena e i personaggi che devo rappresentare. In particolare mi aiutano molto le references fotografiche. Ritengo che il processo di ricerca sia importantissimo e che gli vada dedicato del tempo. Mi capita spesso infatti di perdermi nello sfogliare foto su foto, di ogni genere. Ritratti, pose, paesaggi, scene di vita. Salvo tutto ciò che mi può servire in termini di riferimenti (per l’outfit, gli accessori, la posa) o che mi ispira in termini di emozione/mood, finchè non scatta qualcosa nella mia mente e l’idea comincia a prendere forma. A questo punto butto giù uno o più bozzetti, cercando di concretizzare l’idea. Di solito faccio i bozzetti in digitale, anche per le commissioni in tradizionale. Questo perchè mi permette di fare tutte le modifiche che voglio, tagliare e attaccare i vari pezzi e produrre più versioni dello stesso schizzo. Scelgo poi lo schizzo che preferisco (talvolta ne scelgo anche 2 o 3) e applico molto velocemente luci e ombre in scala di grigio, tanto per dare l’idea dei volumi, o un abbozzo di colori. Sottopongo questo (o questi, dipende) schizzo al cliente e lo modifico, se necessario, secondo le sue richieste. Quando anche il cliente è soddisfatto del bozzetto e ho il via libera, procedo fino a terminare il lavoro. Se è in tradizionale, stampo il bozzetto e poi, con il tavolo retroilluminato, lo porto sulla carta giusta, altrimenti, se è un lavoro digitale procedo direttamente con Photoshop. Durante il lavoro, poiché tendo a distrarmi molto facilmente, spesso ascolto musica in cuffia, che mi aiuta tantissimo a mantenere la concentrazione e ad isolarmi da tutto. Gli unici a cui permetto di disturbarmi quando indosso le cuffie sono i miei due gatti… Del resto ai gatti non si può dire di no. Pena occupazione abusiva della tavoletta grafica.

6 Cosa pensi dell’attuale situazione artistica italiana? Come illustratrice di arte fantastica sei disprezzata, ignorata o rispettata e riconosciuta al pari di qualunque altra illustratrice? Quanto spazio c’è per l’illustrazione fantastica in Italia?

Non mi sono mai sentita disprezzata, questo no. Certo, magari mi rendo conto che quello dell’illustratore, come ruolo lavorativo in Italia non è ancora molto… chiaro. Siamo visti un po’ come delle strane creature che non si capisce bene cosa facciano, probabilmente “cazzeggiano”. Per fortuna però ci sono anche tante persone che amano l’arte e seguono gli illustratori, sostenendoli e riconoscendoli come dei veri e propri professionisti. Tuttavia, il divario con l’estero, a mio avviso c’è ed è ancora netto. Avendo lavorato sia con realtà editoriali che clienti privati esteri ho potuto verificare come il mercato e l’approccio sia diverso, come l’illustratore, inteso come figura professionale, sia più “rispettato” e tenuto in considerazione. Credo che anche in Italia, specialmente negli ultimi anni, ci si stia muovendo in tal senso, per fortuna.
Per quanto riguarda l’illustrazione fantastica nello specifico, credo di poter dire che sia un po’ di nicchia rispetto magari ad altri tipi di illustrazioni, ma, sempre negli ultimi anni, con la divulgazione sempre più frequente al grande pubblico di opere fantasy come libri, film, serie tv e videogiochi, questa nicchia sta crescendo e anche velocemente!

7 Oltre ad essere una disegnatrice, sei anche una consumatrice di opere fantastiche a tutto tondo (fantascienza, fantastico, orrore)? Se sì quali sono le opere (libri, fumetti, film videogiochi) che più ti sono rimaste impresse e ancora oggi ti ispirano o ti angosciano?

Sono un’amante del genere fantastico in tutte le sue sfaccettature e tra le opere che più mi hanno condizionata ci sono Il Signore degli Anelli (lo lessi nel lontano 1996, e fu il mio battesimo del fantasy classico), Lo Hobbit, la saga di DragonLance, Dracula di Stoker, i racconti di Poe e molti altri. Ho sempre amato anche i giochi da tavolo e i videogiochi (Final Fantasy, Skyrim, God of War, The last of Us) ma anche fumetti (Berserk – anche se mi sono fermata poco dopo la fine del lungo flashback –, Monster Collection, RG Vega, Trigun), film e serie TV (Matrix, Interstellar, Mad Max, Stranger Things, Game of Thrones, Black Sails). Purtroppo non ho più tutto il tempo che avevo prima da dedicare all’intrattenimento, e ora mi ritrovo davvero a faticare molto per ritagliarmi un paio d’ore di lettura o di playstation e devo anche recuperare tantissime serie tv.

8 La cultura di internet è cannibale, prende ciò che gli serve senza riconoscere il lavoro dell’artista. Qual è la tua posizione in merito e come ti tuteli nei confronti di questo atteggiamento?

Purtroppo questa è una vera piaga. Molti si sentono leggittimati a usare qualsiasi foto/disegno/illustrazione/grafica trovino sul web senza doversi preoccupare di riconoscere quanto meno i crediti e la proprietà intellettuale di chi l’ha creata. Mi è capitato più volte, in passato, di trovare i miei disegni in vendita su siti che prendevano immagini a caso su internet per lucrarci, senza che io ne sapessi nulla o avessi mai dato il consenso. Per fortuna in quei casi, mi è bastato contattare il sito e chiedere di rimuovere le immagini, senza dover adire le vie legali, ma è comunque molto frustrante. Ora cerco di pubblicare le immagini solo con un bel watermark in trasparenza al centro che riporta il mio nome. Non so se funzioni al 100% ma almeno è una piccola tutela, o un modo per rendere più difficile l’”art theft”.

9 Sfata il più stupido dei miti/luoghi comuni sulla tua professione.

“Dai, mi fai un disegno, tanto ci metti 5 minuti”. NO. Non ci metto 5 minuti nemmeno per fare uno schizzo veloce a matita. E poi, anche se ci mettessi così poco, perchè dovrei sentirmi obbligata a farlo? “Ah, ma sono fatti in digitale? Allora è facile, fa tutto il computer”. NO. Non fa tutto il computer… Ci avvantaggia moltissimo in alcuni aspetti, è vero, ma c’è anche la mano e tante ore di lavoro dietro. “Vabbè dai, il tuo lavoro è un hobby in realtà”. NO. E’ vero, mi considero una privilegiata perchè sto facendo della mia passione una professione, ma ciò non significa che non sia faticoso, che non ci siano momenti difficili, che non ci siano situazioni o clienti difficili da gestire. Ogni lavoro ha le sue difficoltà. Anche quello dell’illustratore.

10 Essendo il tuo segno molto versatile in quale altro campo dell’intrattenimento ti piacerebbe lavorare? Cinema? Serie animate? Videogiochi? Carte collezionabili?

Sicuramente le carte collezionabili, ma sono anche molto affascinata dal mondo dei videogiochi e dei libri illustrati.

11 L’illustrazione alla quale sei più affezionata o di cui sei più orgogliosa?

Non è facile rispondere a questa domanda, perchè tendo ad essere ipercritica con me stessa e ad un certo punto vedo solo i difetti in ogni cosa che abbia mai fatto. Tuttavia, una delle illustrazioni per me più significative è Loki, che realizzai per il calendario Gods of Asgard di Imaginaria. Diciamo che considero questa illustrazione un po’ il momento di svolta del mio cammino verso uno stile di pittura più “maturo”. Questa illustrazione mi ha dato anche tante soddisfazioni e, nonostante i difetti, rimane una delle mie preferite di sempre.

12 Che cosa rappresenta per te l’arte fantastica in questo mondo contemporaneo, liquido e iperconnesso?

E’ il mio rifugio. Il mio nascondiglio sicuro, il posto dove mi sento veramente libera. Dove non mi devo vergognare del mio amore a sognare, fantasticare o creare personaggi e storie strampalate. Il posto dove mi sento veramente a casa e posso tirare un sospiro di sollievo quando stacco la spina dalla frenesia e dallo stress della quotidianità.

13 Il consiglio più prezioso per tutti/e coloro che intendono trasformare la passione del disegno in un lavoro.

Esercitarsi il più possibile, disegnare il più possibile, studiare il più possibile e fare tesoro degli errori e delle critiche costruttive perchè ci possono aiutare davvero molto. E, soprattutto, non abbattersi o demordere all’inizio, ma perseverare. Gli sforzi ripagano sempre. E poi, tenere a mente che il cammino di apprendimento e di miglioramento, per un illustratore, non finisce mai.

Ringrazio Cristiana per il suo entusiasmo e la dedizione pressochè totale all’arte in tutte le sue forme; noi ci becchiamo al prossimo giro spadaccini!

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