“Bestie d’Italia” #2, di AA.VV. (2019)

Dettagli

Titolo: Bestie d’Italia #2

Autore: AA.VV.

Editore: NPS

Genere: folk fantasy

Data di pubblicazione: settembre 2019

Pagine: 194

Prezzo: € 14,00


Sinossi

Ogni terra ha i suoi segreti, ogni regione le sue leggende. Ogni fiume, monte o borgo ospita le sue creature, nate dalle “paure” della gente, alimentate dalla fantasia, dal bisogno di esorcizzare il male quotidiano, di dargli un volto: animalesco, bestiale. Non poi così diverso da quello degli umani.


Recensione

 

Da qualche tempo, il folklore nostrano è assurto nuovamente a materia di lavoro per gli autori impegnati nel campo del Fantastico. Racconti, romanzi e antologie non temono più di pescare nella tradizione popolare spunti e temi per le loro storie, acquistando così un corroborante sapore di pittoresco, e tra i depositari del merito per questo nuovo indirizzo narrativo, non si può non citare l’iniziativa di NPS Edizioni, Bestie d’Italia.
Giunta ultimamente al suo secondo volume, questa serie antologica, articolata in volumi che seguono una suddivisione geografica arrivata adesso al Nord Italia, si basa infatti sulla riscoperta del sostrato leggendario che anima le credenze delle nostre regioni.

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Folletti, spettri, mostri: sono questi gli abitanti della versione misteriosa e “lunare” del BelPaese offerta ai lettori di Bestie d’Italia. Esseri fantastici, eppure innestati da sempre ai confini del mondo reale, di cui abitano anfratti e ombre…e non solo nel passato. I dieci racconti che compongono l’antologia non sono ambientati esclusivamente fra le pieghe rassicuranti del passato, quasi fossero semplicemente fiabe o storie di vecchi; molti di loro si dipanano nel nostro presente, addirittura nel futuro, mostrando la multiforme persistenza delle credenze. Creature e mostri mutano aspetto, forse anche nome, ma le loro tane sono sempre lì, dove il buio si raccoglie, e il tramonto coglie gli incauti che si attardano dove non dovrebbero.

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Come sempre in questi casi, il tema portante viene filtrato in modi diversi, e ciascun racconto presenta pregi e difetti suoi propri, legati soprattutto all’efficacia con cui l’effetto provocato dalla comparsa del soprannaturale viene descritto. In questo senso, spiccano certamente fra i più riusciti La fiera bestia del milanese di Alessio Del Debbio – affezionato non da oggi a vicende focalizzate sulla licantropia – e Il santo di nessuno di Francesca Capelli, capace di creare un senso di cupa predestinazione.
L’unica vera mancanza da imputare all’antologia riguarda probabilmente lo spessore, forse un po’ troppo risicato. Non raggiungendo le 200 pagine, il volume presenta storie che avrebbero meritato in più di un caso una manciata di pagine d’aggiunta, giovandosene certamente tanto in termini di atmosfera quanto di sviluppo narrativo.
Aldilà di queste mende, tuttavia, Bestie d’Italia #2 è di sicuro un degno successore del primo numero, e la sua lettura è consigliabile sia a chi si trovi a digiuno di narrativa basata sul folklore e voglia gustare un buon assaggio, sia a quanti cercano un diversivo avventuroso ai clichè usurati del fantasy mainstream.

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