LA LEGGENDA DEI DRENAI di DAVID GEMMEL

TRAMA

Le fertili e inviolate terre dei Drenai sono minacciate da un’orda sconfinata di Nadir, i guerrieri nomadi del Nord guidati dall’ambizioso Ulric, signore della guerra della tribù delle Teste di Lupo. I tentativi di negoziare la pace da parte di Abalayn, signore dei Drenai, hanno fallito e ora tra l’esercito degli invasori e le ricchezze dell’impero resta solo un ultimo baluardo: le sei muraglie inespugnabili della fortezza di Dros Delnoch. Copertina Drenai1A difenderla le guarnigioni agguerrite ma stanche guidate dal nipote di Abalayn, il gan Orrin, la cui inettitudine rischia però di compromettere la resistenza all’assedio. Il conte Delnar, saggio custode dell’impero prossimo alla morte, sa che solo con l’aiuto dei monaci guerrieri dell’ordine dei Trenta e di Druss, il leggendario eroe della battaglia del Passo di Skeln, i Drenai possono sperare di respingere il nemico invasore. In questo scontro epico e sanguinoso, la disperata lotta di un popolo pronto a tutto per difendere la propria libertà, solo l’eroismo e il coraggio potranno prevalere sulle forze del male. Un impero favoloso costretto a fronteggiare nemici irriducibili, l’inizio di un’epopea che sarà cantata dai bardi e i cui leggendari giorni non potranno essere dimenticati.


L’AUTORE

È considerato uno dei più autorevoli scrittori di fantasy britannici, conosciuto soprattutto per la Saga dei Drenai, composta da undici volumi, pubblicati dal 1984 (La leggenda dei Drenai) al 2004 (Le spade del giorno e della notte).

David GemmelHa pubblicato anche diverse altre saghe di minor ampiezza, come quella delle Sipstrassi (1987-1994), in cinque volumi, e dei Rigante (1998-2002), in quattro volumi, e vari romanzi autonomi.

Si è cimentato anche con romanzi storici di ambientazione classica, con il dittico Il leone di Macedonia (1990) e Il principe nero (1991) e soprattutto la trilogia sulla Guerra di Troia (2005-2007), della quale il secondo volume è stato pubblicato dopo la morte dell’autore e il terzo è stato completato dalla moglie Stella.


RECENSIONE

Gemmel è un autore che stimo molto e credo che abbia ispirato le ultime generazioni di scrittori Fantasy e, nel mio piccolo, mi ci metto anch’io. Ha rivisto il genere, sfoltendo i suoi romanzi delle leggende e del folklore del Fantasy classico di cui Tolkien ne è l’indiscusso patriarca. Il suo approccio al genere è principalmente storico e umano. Sebbene la Saga dei Drenai non possa identificarsi nel Fantasy Storico perché ne trae solo impulso, rielaborando un ipotetico Impero Romano decadente in procinto di cadere per le invasioni barbariche, riesce a unire l’ispirazione storica alla creatività del fantastico. Un fantastico che trasuda epicità e innovazione ma che rimane, principalmente, una storia di uomini.

La leggenda dei Drenai ci presenta diversi personaggi e il primo che incontriamo è Rek, un soldato che quando apprende dell’imminente assedio di Dros Delnoch, roccaforte emblema dei fasti dell’Impero, pensa a fuggire il più lontano possibile. Quello che sembra un atto di codardia, si scoprirà poi essere un dramma interiore che lacera il protagonista, vittima della sua condizione di berserker che gli fa rifiutare la guerra per timore delle vittime che potrebbe mietere a sua insaputa.

Questo già lascia intendere il lato profondamente umano della storia e dei suoi protagonisti, ognuno costretto a lottare contro le proprie debolezze. Anche Virae, la donna di cui s’innamora, è vittima del suo retaggio e disposta a tutto pur di aiutare il padre, il conte Delnar, nominato a difesa dell’unico baluardo che impedisce alle orde Nadir di dilagare nelle città e nei villaggi. Ed è per amore che Rek decide di seguirla e combattere a Dros Delnoch, non prima di recarsi al monastero dei Trenta per chiedere aiuto alla casta di monaci guerrieri capaci di leggere il futuro.

Per tutto il romanzo aleggia lo spettro della morte e della sconfitta.

Gli stessi Trenta decidono di unirsi alla lotta nonostante il destino sia già scritto. Il futuro è in continuo mutamento, eppure non sembra esserci speranza per i soli diecimila uomini schierati contro un’orda di oltre mezzo milione di Nadir. A dare manforte giunge anche l’eroico Druss, la Leggenda, un guerriero di ormai sessant’anni, capace di incutere terrore nelle file degli invasori con la sua sola presenza. “Morte che Cammina”, come viene chiamato dai suoi nemici, ha un glorioso passato e lotta per primo contro se stesso e quello che rappresenta.

Druss

Nel tragitto, Rek e Virae raccolgono forze anche dai fuorilegge guidati da Bowman e anche Druss porta nuove forze, disperati e coraggiosi che si uniranno nell’imminente scontro che si prospetta memorabile.

 

Il romanzo si dilunga forse un po’ troppo nella parte centrale, dando spazio ad altri personaggi come Orrin, l’improbabile comandante della roccaforte o Hogun, un valido veterano. Si perde un po’ nell’addestramento degli uomini da parte di Druss, che si comporta come fosse un sergente dei marines, o nelle vicissitudini di altri soldati comprimari.

In effetti, questa è l’opera prima di Gemmel e anche lui, così come i suoi protagonisti, è umano e commette qualche errore d’inesperienza. Alterna momenti grandiosi a pagine superflue che a volte rallentano un po’ l’enfasi del racconto. Ma quando comincia l’assedio a Dros Delnoch, e la strenua resistenza sulle sei mura che separano la civiltà dall’ignoto, la narrazione si eleva e raggiunge livelli grandiosi.

Forse ci sono fin troppi personaggi. L’autore li alterna a volte a distanza di pochi paragrafi, utilizzando uno stile in terza persona con molteplici punti di vista che crea, a volte, un po’ di confusione. Nella versione e-book questo smarrimento è accentuato dalla scelta di non separare i punti di vista saltando una riga. Di certo una scelta editoriale poco felice.

L‘aspetto morale è caratterizzante anche nella figura dell’antagonista, Ulric, Signore delle Teste di Lupo. Ispirato forse al mitico Gengis Khan, i suoi barbari sembrano la raffigurazione dei mongoli che conquistarono l’intera Asia. Nella trasposizione del romanzo il loro incedere è frenato al passo di Skeln davanti a Dros Delnoch in quella che assume l’accezione della battaglia delle battaglie.

Ma ad animare Ulric non è però un intento distruttivo ma visionario: vuole sconfiggere i Drenai, convinto di poter creare un mondo migliore per il suo popolo.

La magia è ben presente e dosata in singolarità: non abbiamo una forma unica di stregoneria, perché ben diverse solo le abilità dei Trenta rispetto alle capacità dello sciamano Nosta Khan al servizio di Ulric. Uno scontro che si consuma tra realtà e sogno e che, per quanto fondamentale per la narrazione, non è risolutivo, perché ci insegna Gemmel, sono le scelte degli uomini a fare la differenza.

Battaglia

Anche se potrebbe sembrare solo un’epopea di guerra, La leggenda dei Drenai è a tutti gli effetti un romanzo sull’amore e se Druss è il personaggio che riecheggia tra le pagine, sono in realtà le vicende di Rek e Virae a tracciare il vero arco narrativo della trama.

 

Purtroppo, il finale è afflitto da un’ingenuità che rischia di inficiare in parte lo scritto e il valore di questa opera che, nonostante tutto, rimane un caposaldo del Fantasy moderno.

Concludo, quindi, esortando gli appassionati a non lasciarsi condizionare dalle imperfezioni, perché Gemmel ha scritto veri e propri capolavori e questo romanzo è stato solo il primo passo verso il traguardo all’immortalità.

La leggenda dei Drenai merita di essere letto per la suggestione di un’immaginaria epoca al tramonto, per la capacità descrittiva dei combattimenti, davvero magistrali, e perché riesce a scavare in profondità nell’animo umano, aiutandoci a comprendere che la vera epicità non risiede nelle gesta compiute dagli eroi ma dalle motivazioni che li spingono a compierle.

 

La leggenda dei Drenai – Primo libro della Saga dei Drenai

Autore: David Gemmel

Romanzo pubblicato da Fanucci Editore Collana TIF extra ad aprile 2015. Pagine: 384

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