I Miti del Tubo di Ilario Gobbi – Gli zombie di Herbert West e la guida agli zombie in Lovecraft

Ben ritrovati a un nuovo approfondimento sui Miti di Cthulhu spiegati.

In questo articolo parlerò dei personaggi nelle opere di Lovecraft che hanno saputo sconfiggere la morte e di coloro che permangono nel nostro mondo in una sorta di blasfema non-vita. Grazie a Lorenzo Carbone per l’aiuto nella documentazione.

https://www.youtube.com/watch?v=zwL45LMfF3Q

Gli zombie di Herbert West (“Herbert West: Reanimator”)

Herbert West appare in Herbert West, Reanimator, racconto horror a puntate di Lovecraft pubblicato in 6 parti sulla rivista amatoriale Home Brew nel 1921-22. Dal racconto sono stati tratti: una riduzione a fumetti della EC Comics; tre film (Re-Animator del 1985; Re-Animator 2 del 1990 e Beyond the Re-Animator del 2003).

Compare nei fumetti Army of Darness;  in Hack/Slash, in Chronicles of Doctor Herbert West, Something Positive.

Il regista italiano Ivan Zuccon girò  nel 2017 il film “Herbert West: Rianimatore”.
Nel gioco Gore-Horror “Splatterhouse”, il nemico principale si chiama “Dr. Henry West”, specializzato in “necrobiologia”

Nel 2005, la Dynamite Entertainment pubblicò la serie di fumetti “Army of Darkness vs Reanimator”, dove Ash Williams, il protagonista della serie “Evil Dead” (la Casa) dovrà vedersela con le armate dei morti guidate da West.

Nella miniserie a fumetti di Batman “The Doom That Came To Gotham”, Harvey Dent, detto anche Due Facce è aiutato da un certo “Dottor West”, il quale ha molte caratteristiche in comune col personaggio di Lovecraft. Nel fumetto italiano “Cthulhu L’abisso della ragione” il Necronomicon viene trafugato da un certo West.

Herbert West è uno studioso della Miskatonic University convinto della possibilità di riportare in vita un essere morto basandosi sulla natura meccanica del corpo umano che può essere riattivata da processi chimici su tessuti ancora validi.

Viene descritto come un giovanotto magro, biondo e occhialuto, poco incline a rispettare le limitazioni imposte dalla gerarchia universitaria, una personalità maniacale che non mostra alcun rispetto per la vita umana e che tratta le persone come semplici cavie per i suoi esperimenti.

West è uno dei due protagonisti dell’omonimo racconto, pubblicato per la prima volta nel 1922 sulla rivista amatoriale Home Brew , dove la storia venne divisa in sei parti. Il giovane, uno studente di medicina di buona famiglia, è una figura “giovane, piccola e sottile , dai tratti delicati, con la voce pacata e tranquilla, i capelli biondi e gli occhi azzurri” e rappresenta in tutto e per tutto quello che Robert Howard, autore di Conan (nonché buon amico di Lovecraft), avrebbe definito “ la malvagità dei cosiddetti uomini civili”.

West, è ossessionato dall’idea galvanica di poter riportare in vita un corpo morto, un tema che è già stato affrontato da altri scrittori prima di Lovecraft, tra questi non possiamo ricordare Mary Shelley col suo “Frankestein” ed Edgar Allan Poe col suo “Quattro chiacchiere con una mummia” del 1845. Ciò che rende “Herbert West, Reanimator” completamente diverso rispetto agli altri due capolavori , è il metodo con cui gli scienziati cercano di far tornare in vita i morti.

West, uomo comunque dalla mente geniale e dalla cultura vastissima, non ha mai creduto nell’utilizzo del galvanismo (o per lo meno, se lo ha fatto, ora lo rinnega), l’elettricità non riporta in vita i corpi, li agita solamente per qualche secondo, poi tutto torna a tacere…immobile…morto…dimenticato dal mondo. Il dottore lovecraftiano creò qualcosa di meglio,un liquido di sua invenzione, che veniva iniettato direttamente dentro i cadaveri. Queste teorie, logicamente, incontrano la derisione e lo scherno di tutto il mondo accademico, sfottò che divenne astio quando West cominciò a richiedere sempre un numero maggiore di cadaveri per i suoi “esperimenti”, ostilità che prese la forma del rettore dell’Università, Dean Halsey.

A rimanergli vicino rimase solamente un amico, un ragazzo senza nome, che fa anche da narratore della vicenda (nonché uno dei tanti alter-ego di Lovecraft), il quale ,credendo fortemente nel suo lavoro, decise di rimanergli vicino.

I due trasformarono una fattoria abbandonata a Meadow Hill in un laboratorio segreto, dove continuarono a fare i loro esperimenti, sempre senza nessun successo, spingendo addirittura West a licenziare i tombaroli che gli portavano ogni giorno nuovi cadaveri su cui poter fare i propri esperimenti. Delusi ed amareggiati, i due scienziati cominciarono a disseppellire i cadaveri, arrivando addirittura a trovare un cadavere estremamente fresco,di un operaio edile morto da poco tempo. Il corpo era ancora perfetto, non avendo subito danni troppo gravi.

Per West, il quale aveva sempre lavorato con corpi morti da tempo, fu qualcosa di straordinario, ma come sempre, nel mondo lovecraftiano, ciò che si dimostra straordinario e incredibile…spesso nasconde orrori senza alcuna possibilità di salvezza.

Proprio mentre se ne stavano per andare dalla fattoria, un urlo disumano, che nessun vivente avrebbe mai potuto produrre, venne udito dalla stanza in cui era presente il cadavere dell’operaio. I due vennero colti da un terrore così grande che si diedero ad una fuga insensata e colma di panico. Durante la fuga, West urtò una lanterna, causando l’incendio della fattoria-laboratorio, da cui West ed il narratore riuscirono a scampare.

Il giorno seguente, ciononostante, i giornali riportarono di una tomba profanata violentemente durante la notte, come se una belva avesse voluto aprire a forza la bara.

I lavori di West, per il momento, vennero arrestati dall’incidente, ma un evento catastrofico  riportò West sulla perduta via. Un’epidemia di tifo aveva colpito la città dei due giovani, i quali, essendo tirocinanti, divennero in breve tempo dei medici sul campo, dando a Herbert la possibilità di usufruire di una quantità illimitata di cadaveri, freschi, aventi ancora la luce della vita dentro di sé.

Per un gioco veramente crudele del fato, West riuscì ad ottenere il cadavere di Halsey, il defunto rettore della sua università, fu lì che narratore vide per la prima volta, la natura crudele e perversa di West. Il protagonista della storia, euforico e compiaciuto per la morte dell’anziano rettore, decise che Halsey sarebbe stato il suo primo soggetto su cui avrebbe testato la nuova formula del suo siero, modificata dopo l’incidente della fattoria-laboratorio. Dopo aver portato di fretta e furia il cadavere in una pensione, i due cominciarono il processo di rianimazione, che stavolta, ebbe successo. Halsey sembrava cosciente di essere tornato, rispondendo al suo nome… ma il peggio doveva ancora venire, visto che poco tempo dopo essere stato rianimato, l’anziano rettore divenne una bestia sanguinaria, che picchiò violentemente West, facendolo svenire, per poi scappare per le strade della città, dove trucidò una decina di persone prima di essere fermato da dei poliziotti, il quale lo rinchiusero in un manicomio, dandogli il nome di “maniaco cannibale”.

Finalmente laureati, West ed il narratore iniziarono la loro pratica medica nella piccola cittadina di Bolton, nel New England, dove acquistano una casa vicino al cimitero, in modo da avere accesso ad un buon numero di cadaveri.

Ancora intenzionati a rianimare un essere umano, West e il narratore riuscirono ad ottenere il cadavere di un campione di boxe afroamericano, morto per una ferita alla testa in un combattimento clandestino. Purtroppo, stavolta il fluido non ebbe alcun effetto, portando i due a seppellire il cadavere in un prato, lontano da casa loro. Nei giorni seguenti, però un bambino venne rapito da quello che la madre, prima di morire a causa di un attacco isterico, disse essere “una creatura più simile ad una scimmia che ad un uomo, enorme e scura, con gli occhi che sembravano ardere del fuoco dell’inferno”..ma il peggio, anche stavolta, venne dopo, in una notte scura, quando i due dottori, vennero svegliati da un frenetico bussare della porta di casa loro, quando aprirono, quello che videro fu troppo anche per loro.

Il pugile, sporco, ferale e quadrupede, teneva in bocca, quello che sembrava il braccio di un bambino, ciò fece saltare i nervi di West, il quale scaricò l’intero caricatore della sua pistola a sei colpi nella creatura, che cadde a terra, apparentemente senza alcuna forma di orrida vita dentro di sé.

West, tempo dopo riuscì a perfezionare un nuovo tipo di fluido,esso era  in grado di conservare in maniera praticamente perfetta un cadavere fresco, il quale risultava intatto come se fosse stato imbalsamato. Tra questi cadaveri, West decise di usare una versione ancora migliore del suo fluido sul corpo di un commesso viaggiatore, morto mentre West lo stava operando al cuore. Su questo sventurato, il dottore decise di utilizzare il suo ultimo ritrovato in materia di rianimazione, un fluido innovativo, che avrebbe permesso al cadavere di rispondere anche ad alcune domande, risultando essere cosciente e non aggressivo. Il risultato, per la prima volta, fu davvero un successo, il viaggiatore, cominciò a rispondere a diverse domande, prima di mettere a fuoco il volto di West, cosa che lo fece urlare in maniera disumana, rivelando l’angosciosa verità. Il viaggiatore non era morto a causa di una complicazione, ma bensì, era stato ucciso intenzionalmente dal pallido dottore. Una volta detto questo, il cadavere perse ogni funzione vitale, ricadendo nell’oblio in cui era stato gettato da West.

Siamo nel 1917 (ovvero cinque anni dopo l’odioso crimine commesso da West), e la Prima Guerra Mondiale ha gettato un’ombra di morte e follia su tutto il mondo. West e il narratore, in qualità di medici di campo, conoscono due militari, col quale fanno amicizia, , il maggiore Sir Eric Moreland Clapham-Lee, medico e persona dalle ampie vedute scientifiche, visto che si dimostrò essere la prima persona a sostenere e incoraggiare gli studi e i lavori dei due scienziati e il tenente Roland Hill, pilota di aerei, ed è proprio su uno di questi mezzi bellici, che avvenne la morte dei due militari, i quali si schiantarono dopo essere stati abbattuti dai tedeschi.

Il corpo di Hill andò in mille pezzi, mentre quello di Lee venne quasi decapitato. Per West era la sfida definitiva. Il suo fluido, fin dagli inizi, veniva sempre somministrato nel cranio del “paziente”, il corpo del Maggiore invece, era praticamente senza testa, ciò rendeva l’operazione senza senso. Per la prima volta, Herbert West iniettò il suo fluido (che aveva migliorato ancora una volta, questa volta con l’aiuto di Clapham- Lee) nel tronco di un cadavere, rimuovendo del tutto la testa dal corpo, mettendo il capo in una bacinella. Subito dopo, il corpo del Maggiore venne colpito da una violentissima serie di spasmi, gli stessi di un uomo che sa che sta per morire. Dall’altra parte della stanza del bunker in cui si trovavano, si udì la testa del tenente urlare “Salta, Ronald, per l’amor di Dio, salta!”.

Appena finì di parlare, un mortaio colpì il bunker, disintegrandolo. Sebbene i due dottori rimasero illesi, dell’ufficiale non vi era rimasta traccia. I due credettero che il corpo fosse stato vaporizzato dall’esplosione, ma in cuor suo, West sapeva. Sapeva che una figura senza testa continuava a seguirlo, minacciandolo da lontano, il quale, inoltre, sembrava avere la capacità di rianimare i morti… e comandarli

In breve tempo (un anno dopo il fatto), West divenne sempre più paranoico, più violento e sempre più ossessionato dai suoi studi, inoltre si trasferì in una casa direttamente connessa con un antico sistema di catacombe utilizzate come tombe dai primi colonizzatori. Una notte, leggendo il giornale, West trovò un articolo che parlava di una serie di eventi strani e apparentemente insensati, connessi con una rivolta scoppiata in un manicomio.

La ribellione era guidata da un uomo con la testa che sembrava essere fatta di cera, la cui voce non usciva appunto da essa, bensì da una scatola tenuta da una serie di creature mostruose. Tra queste creature si trovano tutte le precedenti vittime di West, tra i quali era possibile riconoscere: Il viaggiatore, il pugile e l’operaio. I morti, guidati da quello che sembrava Clapham-Lee, erano andati a liberare Halsey, il quale era rimasto rinchiuso lì per sedici anni. West sapeva che la sua fine era vicina

Persino il suo compagno, il narratore, aveva deciso di lasciarlo al suo fato, disgustato dalle sue azioni (in particolar modo l’uccisione del commesso viaggiatore), ma il suo buon cuore non poté resistere alla richiesta di aiuto del suo amico, il quale gli disse di aver ricevuto una scatola… e non aveva nessuna intenzione di aprirla, sapeva benissimo cosa vi sarebbe stato dentro. Appena il suo amico giunse a casa del dottore, West decise di bruciare la scatola in cantina, vicino alle catacombe, luogo in cui i morti lo stavano attendendo, sfondando le mura di esse. West aveva capito… era finita, permise ai morti di farlo pezzi, sotto gli occhi del narratore, che rimase completamente congelato, uno spettatore ignorato completamente dalla truppa non-morta, che completò il suo lavoro quando il tenente staccò di netto la testa al defunto West.

Dopo quello che sembrò un secolo, il sopravvissuto raggiunse la stazione della polizia, dove LOGICAMENTE non venne creduto, neppure quando gli portò nelle catacombe, dal muro che era stato sfondato dai morti, peccato che esso sembrasse intonso, come se nulla fosse successo.

Herbert West rappresenta il peggio dell’umanità, una persona senza scrupoli la quale sacrificherebbe ogni singolo essere che ha davanti per i suoi scopi.

Non è una figura che genera compassione come il Dottor Frankestein, è un essere abietto e meschino, che non prova alcun rimorso per quanto riguarda l’uccisione di esseri viventi, sia animali che umani.

West non è in alcun modo legato al mondo degli Dei Antichi o di quelli Esterni, è un semplice prodotto del male umano.

Joseph Curwen (“Il caso di Charles Dexter Ward”)

Joseph Curwen compare nel romanzo breve “Il caso di Charles Dexter Ward” del 1927.

Charles Dexter Ward (nato nel 1902) è un giovane di famiglia agiata del Rhode Island dalla passione per l’occulto che inizia a essere ossessionato dalla figura del suo avo, Joseph Curwen, al quale somiglia e che aveva fama di essere stato stregone e negromante. Ward inizia a studiare in maniera maniacale le opere del mago rinchiudendosi nel suo laboratorio per replicarne le conoscenze alchemiche e cabalistiche e spingendosi sempre più sull’orlo della follia.

Joseph Curwen fu un mercante, uomo d’affari, schiavista, alchimista, stragista ed esperto stregone. Egli nacque a Danvers nel Massachussets nel 1662, e nel 1692 si trasferì a Providence per sfuggire agli effetti del Processo di Salem. Nel 1771 venne ucciso – la prima volta – da un gruppo di cittadini di Providence che avevano intuito la portata dei suoi crimini.

Egli sviluppò il modo di bloccare l’invecchiamento umano e di resuscitare i morti attraverso l’impiego di sali essenziali (derivati dalle ceneri dei cadaveri) per ottenere conoscenze altrimenti proibite dai morti. A tale scopo i suoi esecutori recuperavano cadaveri di cittadini illustri affinché Curwen potesse estrarne le conoscenze con la forza. Si spinse sino a evocare Yog-Sothoth nei propri riti di resurrezione.

Il dottore di Ward, Marinus Bicknell Willett investiga sulle attività del giovane e sulle ragioni dietro i suoi cambiamenti fisici nel periodo in cui era ricoverato. Scopre che Ward ha recuperato le ceneri di Curwen e lo ha resuscitato tramite i sali essenziali: lo stesso stregone aveva messo a punto un incantesimo per spingere un suo discendente a infatuarsi delle sue attività e a tentare di resuscitarlo.

L’antico stregone, che somiglia a Charles Dexter, lo ha ucciso quando questi ha smesso di rendersi utile e lo ha sostituito per riprendere le proprie attività. I suoi modi antiquati però spingono le autorità a internarlo reputandolo pazzo.

Willet continua a investigare e risale a una causa a Pawtuxet Village, che corrisponde al quartier generale di Curwen di un tempo, che cela un sistema di catacombe colme di conoscenze orribili e abitata da mostri deformi. Il piano di Curwen è quello, assieme ad altri negromanti come lui sfuggiti in qualche maniera alla morte, di resuscitare dai sali essenziali alcuni degli uomini più saggi del mondo e di torturarli per ottenere preziose conoscenze che li renderanno più potenti e tali da minacciare l’umanità. Il dottore, mentre indaga nella casa di Curwen, evoca inavvertitamente un’entità che è nemica dello stregone e dei suoi affiliati.

Il medico perde i sensi, quando rinviene trova un appunto in latino dell’entità che lo esorta a uccidere Curwen e a distruggere il suo corpo. Lo affronta così in manicomio, e con una formula magica annulla il suo incantesimo riducendolo in polvere, e allo stesso modo i suoi alleati lo seguono nella morte.

Curwen e Ward appaiono nel film La città dei mostri di Roger Corman del 1963, vagamente ispirato al romanzo. Dan O’Bannon nel 1992 diresse una riduzione più fedele, The Resurrected. Il videogioco del 2001 Necronomicon è tratto da questa storia ma tutti i nomi sono stati cambiati.

La HP Historical Lovecraft Society ha prodotto nel 2013 un adattamento radio.

Il narratore di “L’esumazione”

Marshall Andrews  appare in L’esumazione (The Disinterment, 1935) realizzato per Duane Rimel.

Egli è un chirurgo di talento dalla fama sinistra e con una particolare passione per antichi tomi dai preoccupanti contenuti in fatto di discutibili esperimenti medici, nonché intento in strani viaggi nelle Indie Occidentali per apprendere procedimenti medici tutt’altro che convenzionali.

Il narratore rimane contagiato dalla lebbra mentre è intento a soccorrere suo fratello nelle Filippine.

Il suo amico Andrews, per risparmiargli l’umiliazione di una morte isolata quando il fatto fosse divenuto noto, gli propone un piano audace e macabro.

Con l’ausilio di un farmaco fornitogli da un medico di Haiti in grado di portare a una morte apparente indistinguibile da quella vera, il dottore vuole far credere all’autorità che il suo amico sia morto, procedere all’esumazione per poi riportarlo in vita in tutta segretezza.

Il piano apparentemente va a segno, il narratore viene portato nella castello di Andrews, dove riacquista coscienza ma tarda a riottenere la padronanza del corpo. Con il passare del tempo Andrews inizia a studiare il protagonista con fare cupo e morboso, trattandolo come una cavia anziché come un amico.

Il medico comincia a palesare segni di squilibrio mentale, un accanimento fanatico per le condizioni dell’uomo e la tendenza a crudeli esperimenti su cavie animali.

Il protagonista inizia progressivamente a riprendere le forze, seppure percependo ancora il suo corpo come abnorme e preoccupantemente alieno: colmo di odio per il trattamento inumano subito, riesce a uccidere il dottore con un candelabro mentre questi è addormentato e poi fa lo stesso con il domestico.

Giunto a fatica al cimitero della antica dimora di famiglia, senza avere ancora avuto modo di osservare il proprio corpo, scopre che la sua tomba è effettivamente completa di un cadavere.

Il vero orrore opera di Andrews si rivela: nella tomba vi è il vero corpo del narratore, privo della testa, testa che è stata innestata in un corpo grottesco e abnorme recuperato dal folle scienziato nel corso dei suoi viaggi nelle isole lontane.

Dottor Muñoz (Aria fredda)

Il dottor Muñoz appare nel racconto di Lovecraft Aria fredda (Cool Air, 1926).
Il racconto è stato adattato per la TV per un episodio di Night Gallery, per un segmento del film Necronomicon: Book of the Dead, per il film Chill del 1997 e per il film Cool Air del 1999. È stato adattato a fumetti dalla Warren Publishing, dalla EC Comics, nella storia “Batman: The Doom That Came to Gotham” Mister Freeze svolge lo stesso ruolo.

Apparentemente Muñoz è un dottore spagnolo un tempo di grande talento ma orda decaduto che vive da recluso in una stanza gelida e che si sottopone a frequenti bagni di ammoniaca per affrontare una malattia che gli rende inviso il caldo.

È un uomo piccolo dai tratti iberici, di grande cultura ma dall’aria istintiva ripugnante dettata dalla pelle violacea e dall’aria gelida, un medico caduto in disgrazia per l’ostinazione nello svolgimento di strani esperimenti rivolti a sconfiggere la morte. Benché sia uno scienziato è suggestionato dalla magia medievale nella quale crede di trovare aiuti per le sue ricerche.

Il protagonista nel 1923 vive in uno squallido pensionato a New York  in una stanza sotto quella del dottore, dal quale viene salvato tempestivamente in occasione di un attacco di cuore. I due diventano amici, ma le condizioni del dottore tradiscono un continuo abbruttimento delle sue condizioni, alle quali il protagonista reagisce aiutandolo nei continui esperimenti volti a mantenere la sua stanza gelida.

Il medico fa uso di strane spezie,  intrattiene rapporti con individui dell’est di dubbia fama, e con il tempo diventa sempre più deteriorato e odioso.

Un giorno la sua macchina per la refrigerazione si rompe, e il protagonista tenta strenuamente di alleviare il rapido degrado dello scienziato, ma tutto si rivela vano.
Infine, del dottore non rimane altro che una chiazza decomposta e poche righe tracciate che rivelano l’orrenda verità.
18 anni prima della storia, egli era stato aiutato dal collega Torres negli esperimenti di mantenimento della vita basati sulla volontà e sulla resistenza di tessuti nervosi coadiuvati dal freddo intenso.
Muñoz, era morto da 18 anni, pur continuando a preservarsi in quella sorta di parodia di vita resa possibile soltanto dal freddo intenso.

Joannes Vanderhoof (“Due bottiglie nere”)

Il protagonista, Hoffman, giunge al tetro villaggio di Albergen, sui monti Ramapo, per gestire l’eredità di suo zio, il reverendo Joannes Vanderhoof, un uomo gigantesco ma di indole tutt’altro che forte.

Il sagrestano del defunto, Abel Foster, ha fama di parlare con i defunti, di lanciare malefici e di offrire molta attenzione alla tomba di Gilliam Slott, reverendo nel villaggio nel 1701.

Le oratorie di Vanderhoof si erano fatte sempre più macabre e blasfeme alienandosi le simpatie degli abitanti del villaggio. Nemmeno il sagrestano Foster è visto di buon occhio, specialmente dopo che ha seppellito in fretta e furia il reverendo accanto alla fossa del suo predecessore Slott.

Il narratore raggiunge la canonica dove dimora Foster, luogo pregno di segni sacrileghi, e il sagrestano, ubriaco e terrorizzato, afferma che tutte le notti Vanderhoof tenta di uscire dalla sua fossa. Afferma che Slott era in segreto un occultista, e dai suoi libri Foster ha appreso malefici e la capacità di soggiogare il debole di volontà Vanderhoof, intrappolando la sua anima in una piccola bottiglia nera.

Siccome non ha più un’anima il reverendo sta lottando per emergere dalla terra e rimettere le mani sulla bottiglia con il suo spirito: Foster non può difendersi siccome ha dimenticato la formula per contenere il suo persecutore.

Il narratore chiede di restituire l’anima allo zio ma il sagrestano rifiuta: nella colluttazione che segue Hoffman rompe incidentalmente una delle due bottiglie, che si scopre contenere l’anima di Abel Foster, che gli era stata sottratta dal reverendo Slott duecento anni prima.

Il sagrestano muore e il suo corpo rapidamente marcisce: Hoffman si da alla fuga, e vede quella che sembra essere la gigantesca ombra del suo defunto zio muoversi in direzione della chiesa.

Quando il giorno dopo il narratore con un volontario va a verificare trova i resti di una bottiglia rotta mentre l’altra è sparita, mentre attorno ai resti di Foster si trovano orme di enormi piedi.

I due inorriditi bruciano i tomi proibiti, e le leggende del luogo da allora narrano di una enorme figura che regge in mano una bottiglia senza sapere quale sia il proprio scopo.

Tom Sprague e Henry Thorndike (“L’orrore nel camposanto”)

Tom Sprague e Henry Thorndike compaiono nel racconto “L’orrore nel camposanto” di Lovecraft del 1935 su una trama di Hazeld Heald.

Henry Thorndike è l’impresario funebre del piccolo villaggio di Steelwater: medico mancato, ha applicato la sua passione per la medicina allo sviluppo di strani sieri di imbalsamazione che sperimenta senza ritegno sulla fauna locale, producendo nelle cavie uno stato di morte apparente al termine del quale esse si riprendono normalmente. È in pessimi rapporti con l’odioso e prepotente Tom Sprague, che gli impedisce anche di frequentare la sua vessata sorella Sofia.

Un giorno, Thorndike va a chiamare il dottore, affermando che Sprague  è morto improvvisamente, e dopo che il medico ha appurato il decesso, insiste nel celebrare il funerale il prima possibile.

Mentre prepara il corpo (che non sembra morto a tutti gli effetti)  l’impresario viene punto per errore da una piccola dose del suo stesso fluido imbalsamatore, che inizialmente non ha alcun effetto.

Durante la cerimonia funebre il fluido si attiva e, a dispetto dei suoi proclami, Thorndike viene creduto morto dai partecipanti. Viene così seppellito alla pari di Spragg.

Johnny Doe, il drogato amico di Thorndike, fa chiaramente capire che Sofia era al corrente che il suo tirannico fratello era stato sepolto ancora vivo, e che aveva taciuto per liberarsene, essendo in combutta con l’impresario. Da allora la donna rimane a detta di tutti mezza tocca e si rifiuta di avvicinarsi al camposanto. Tempo dopo il narratore e altri tra cui Sofia assistono a strane voci nella notte, tra le quali odono “Maledetta”, “Tu lo sapevi”, “Volevi sbarazzarti di me” e “Un giorno tornerò!”.

Si trattava soltanto di un tentativo di Johnny Doe di spaventarli… oppure no?

Asaph Sawyer (“Nella cripta”)

Asaph Sawyer compare nel racconto Nella cripta del 1925.

George Birch è il becchino di Peak Valley: individuo pigro e spiacevole sotto ogni aspetto, tende a deporre i morti in bare inadatte alle loro proporzioni per facilitarsi il lavoro.

Per lui passano tutti i morti del paese, come lo spregevole, odioso e vendicativo Asaph Sawyer, e il buon vecchio Fenner che lo aveva aiutato anni prima, al quale vuole regalare una bara di tutto rispetto.

Rimasto chiuso nel loculo sepolcrale a causa di un lucchetto difettoso, decide di accatastare le bare l’una sull’altra per arrivare a un’altezza sufficiente per lavorare di scalpello su una fenditura che potrebbe consentirgli di uscire all’aperto.

Mentre svolge le manovre avverte un dolore tremendo sul fondo delle gambe, ma riesce ugualmente a uscire e a trascinarsi ferito gravemente.

L’uomo viene soccorso da un medico, che ne constata i polpacci dilaniati.

Il dottore gli intima di raccontare a tutti di essersi ferito in quel modo con assi e vecchi chiodi, poi va a controllare tra le tombe per verificare un suo sospetto.

Il cadavere di Asaph è decomposto ma dall’espressione soddisfatta, siccome si è preso la sua vendetta. Birch aveva infatti tagliato di netto i piedi di Sawyer per farlo entrare nella bara di Fenner, più basso di lui.

Lo Stregone dell’amuleto del Cane

Lo stregone appare nel racconto “Il cane” di Lovecraft nel 1922.

Due ladri di tombe in cerca di oggetti di valore da sottrarre aprono la tomba di un uomo, il cui scheletro è ancora intatto dopo 500 anni, a parte il cranio che risulta devastato da qualche genere di animale non meglio identificato. I ladri sottraggono un amuleto che riconoscono menzionato nel Necronomicon come simbolo di un culto di divoratori di cadaveri dell’Asia Centrale. Gli sciacalli iniziano a essere tormentati da un cane mostruoso, che porta alla morte uno di loro due, St.John. Il suo complice parte per restituire il talismano, ma questo viene rubato da altri ladri, che a loro volta vengono uccisi. Alla fine il ladro scoperchia di nuovo la tomba e vede che l’amuleto è tornato in possesso del cadavere, che ha anche dei pezzi di carne dei malcapitati. Lo sventurato infine si suicida sparandosi.

I custodi di K’n-yan (“K’n-yan”)

K’n-yan è un regno sotterraneo in Oklahoma abitato dai discendenti di una razza apparentemente umana giunta sulla Terra dalla nebulosa nera di Yl’glhuh, che si auto-esiliò nel sottosuolo ai tempi della scomparsa dei Grandi Antichi.

La popolazione di questo antico regno adora Tulu (ovvero il Grande Cthulhu) e Yig, conserva resti di uno strano metallo lucido provvisto di proprietà magnetiche e cela gelosamente la propria presenza, presidiando gli accessi che ancora oggi uniscono i due mondi.

Gli abitanti di K’n-yan (grazie anche agli scambi con gli Uomini Serpente dei livelli inferiori) padroneggiano una scienza immensamente avanzata rispetto agli standard umani della superficie, che offre loro potenzialità praticamente illimitate in fatto di manipolazione della materia: essi possono smaterializzarsi a piacimento, comunicare con la mente, resuscitare i morti, vivere in eterno e modificare il corpo di altri soggetti in qualsiasi modo. Questa popolazione – che mostra cranio allungato e alcuni tratti somatici in comune con i pellerossa – costituisce una civiltà avanzata e decadente dove i valori umani si sono ormai deteriorati e i pochi divertimenti che ancora li mantengono in vita sono macabri e offensivi per la cultura umana. Altre divinità da essi adorate comprendono Shub-Niggurath, Nug, Yeb e Ghatanothoa, oltre a Tsathoggua (che venne però poi rifiutato).

 

L’esploratore Panfilo de Zamacona viene accolto dalla popolazione del regno sotterraneo e come da usi locali gli viene assegnato un gruppo sociale che costituiscono i suoi affetti. Tempo dopo lo spagnolo cerca di abbandonare quella terra disgustato dalle loro pratiche disumane, e trova in una donna di nome T’la-yub un’alleata importante per ripercorrere la strada verso uno degli accessi sul mondo esterno, siccome è la discendente di una famiglia intenta a custodire i passaggi del territorio.

Il piano fallisce per la fuga di alcuni animali, T’la-yub viene catturata e il suo destino è orribile: viene torturata nell’anfiteatro del tumulo e semi-dematerializzata come un cadavere animato messa di guardia al tumulo, e il corpo di Zamacona viene ritrovato secoli dopo da un etnologo come cadavere rianimato con un cupo avvertimento di K’n-yan scolpito sul petto.

E per questa volta è tutto: lasciami un commento, ci vediamo alla prossima.

Herbert West ha giocato a fare Dio e ha scatenato sul mondo un’orda di morti viventi. Ma non è stato il solo! Scopri tutti i personaggi non morti creati da Lovecraft che ostinatamente permangono in questo mondo sotto forma di zombie.

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Detail from Augustus Saint-Gaudens’s sculpture The Puritan Springfield MA , erected 1883-1886 https://commons.wikimedia.org/wiki/Fi… by Augustus Saint-Gaudens (sculpture) Daderot (image)

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