Pierluigi Abbondanza è un artista italiano che ha collaborato con Blizzard Entertainment (Warcraft) e pubblicato le sue illustrazioni sulle principali riviste di settore (Exposé 10, Imagine FX) e ha prestato il suo talento per il gioco di carte Legend of the Cryptids mentre dal 2018 ha iniziato ad insegnare la pittura digitale su internet e per i più fortunati a Cesena.
Per conoscere meglio Pierluigi vi rimando alla sua pagina ufficiale su Facebook, al suo sito ufficiale e al suo Instagram.
1 Perché e quando hai cominciato a disegnare?
Ho iniziato a disegnare da bambino, ispirato da mio padre che è pittore e scultore. Mia madre aveva un negozio di cornici e passavo i pomeriggi con lei a disegnare e colorare, copiando i personaggi dei fumetti di Topolino, dell’Uomo Ragno e dei robot giapponesi, oltre che da libri illustrati noleggiati in biblioteca. Il motivo per cui ho iniziato è fortemente legato al fatto che ho sempre subìto un forte fascino nei confronti delle immagini, non solo disegni ma anche fotografie, il che mi ha spinto ad iniziare a crearne di mie.

2 Quali sono gli autori ai quali ti sei ispirato e che hanno contribuito alla tua formazione artistica?
Tra i tanti autori che mi hanno ispirato e che tutt’ora mi ispirano spiccano sicuramente Frank Frazetta, Jeffrey Jones, Luis Royo e Simon Bisley per la parte iniziale del mio percorso artistico. Jeremy Mann, Malcolm T.Liepke, Pino Daeni, Ashley Wood e Gustav Klimt sono stati di grande ispirazione per la mia svolta, verso un tipo di pittura più istintivo.
3 Raccontaci una tua giornata tipo come illustratore/disegnatore.
Purtroppo al momento non posso dedicare all’arte tutto il mio tempo, dato che ho un lavoro full time che mi tiene impegnato per 8/9 ore al giorno. Il tempo libero che mi rimane viene suddiviso tra la creazione delle mie opere personali, le commissioni ed i corsi di pittura. Da Settembre 2018 infatti, ho iniziato a tenere lezioni di pittura digitale e workshop su teoria del colore e composizione, nella città di Cesena, e corsi individuali online per chi non ha la possibilità di raggiungermi in classe (trovate i dettagli nel mio sito www.abboart.com). Per questi motivi non ho quindi una “giornata tipo” ma riesco comunque ad essere immerso nel mondo dell’arte quasi ogni giorno, sebbene per motivi diversi.
4 Quali sono i tuoi strumenti da lavoro preferiti e cosa ne pensi della deriva digitale del disegno? Per te è un supporto o un ostacolo?
Amo il digitale. Dai miei primi passi con esso, nel lontano 2006, il mio amore verso questo strumento è sempre e solo cresciuto. Poter lavorare su una tela virtuale, che può essere ridimensionata a piacere durante le fasi di lavorazione, ed avere tutti i colori esistenti sempre a disposizione, mi permette una totale libertà di espressione che altrimenti non potrei avere. Anche i tempi azzerati di preparazione e pulizia dell’ambiente di lavoro, e la facilità con cui si possono mandare gli avanzamenti ed il dipinto definitivo agli editori, è un grande vantaggio per me. Quando non dipingo in digitale amo disegnare a matita o ad olio, ma ciò, per i motivi esposti nella risposta precedente, avviene sempre più raramente.
5 Raccontaci il processo creativo dietro una qualsiasi delle tue opere.
Non ho un processo creativo univoco, in quanto esso dipende dall’ispirazione del momento e dal tipo di lavoro che devo eseguire. Per una commissione creo sempre una bozza in bianco e nero, che dia l’idea di ciò che ho in mente a livello di composizione, prospettiva e punto di vista. Una volta approvata la bozza stendo una velatura di colore che mostri quale sarà il mood del dipinto. Dopo l’approvazione della bozza a colori finalizzo il dipinto. Una cosa fondamentale per me è capire bene le aspettative del committente e fare un lavoro di ricerca/creazione dei riferimenti, che mi saranno utili durante lo sviluppo del dipinto.Se devo creare un’opera personale invece, può capitare che mi metta al lavoro senza avere un’idea chiara di ciò che voglio rappresentare. In questo caso comincio stendendo pennellate di colore in maniera casuale, fino a quando il mio cervello non inizia a vedere qualche forma che prende vita. A quel punto, metto a fuoco il soggetto e modifico la dimensione della tela, per fare in modo che la composizione sia appropriata. Fatto questo procedo fino al completamento dell’opera, in totale libertà, seguendo solo il mio istinto e gusto estetico.

6 Cosa pensi dell’attuale situazione artistica italiana? Come illustratore di arte fantastica sei disprezzato, deriso, ignorato o rispettato e riconosciuto al pari di qualunque altro illustratore? Quanto spazio c’è per l’illustrazione fantastica in Italia?
A mio parere in Italia ci sono tantissimi artisti molto bravi, che purtroppo hanno meno spazio di quello che meritano. Non credo che il problema riguardi il genere fantasy, quanto l’editoria in generale e la serietà dei piccoli editori, che spesso cercano di sfruttare il talento degli artisti che ancora non hanno un nome conosciuto, seppure producano opere di livello professionale. Allo stesso modo credo che lo spazio per il fantasy in Italia sia abbastanza risicato, perchè spesso le scelte degli editori ricadono sull’utilizzo di immagini stock o già pubblicate, piuttosto che sul commissionare un’opera originale, che gli costerebbe di più. Da appassionato di arte ma ancora prima da lettore questa è una cosa che non capirò mai. Ho comprato tantissimi libri attirato dall’immagine di copertina, e come me fanno tantissime persone. Non capisco le motivazioni che spingono un editore a risparmiare 100€ per la creazione di un’immagine professionale e di valore, relegando quindi un libro in una zona d’ombra, nella quale il lettore non è invogliato ad entrare. Non credo che il pubblico disprezzi o derida chi si occupa di arte fantasy. Penso che in tempi recenti, grazie al proliferare di film e serie televisive molto seguite, anche i “profani” del genere fantasy abbiano avuto modo di entrare in contatto con questo mondo, apprezzandone i contenuti e di conseguenza gli autori. Forse chi fa più orecchie da mercante verso questo tipo di arte sono un certo tipo di “accademici”, ma per fortuna ad oggi non sono mai venuto in contatto con questo genere di pregiudizi.
7 Oltre ad essere un disegnatore, sei anche un consumatore di opere fantastiche a tutto tondo(fantascienza, fantastico, orrore)? Se sì quali sono le opere (libri, fumetti, film videogiochi) che più ti sono rimaste impresse e ancora oggi ti ispirano o ti angosciano?
Amo sia la letteratura fantasy che quella di fantascienza ma su tutte preferisco quella horror. Tra i libri che più amo c’è la saga della “Torre Nera” di Stephen King, “Apocalypse” di Clive Barker ed i racconti di E.A. Poe e H.P. Lovecraft. Il fumetto “La tomba di Dracula” di Gene Colan e Vampirella hanno segnato la mia infanzia, così come Silent Hill e La Casa hanno fatto rispettivamente nel settore videogame e cinema.

8 La cultura di internet è cannibale, prende ciò che gli serve senza riconoscere il lavoro dell’autore. Qual è la tua posizione in merito e come ti tuteli nei confronti di questo atteggiamento?
Credo sia molto difficile, se non addirittura impossibile, tutelarsi al 100% dall’utilizzo più o meno improprio dei lavori che vengono pubblicati online. Ad esempio ho trovato miei dipinti in storie e profili Instagram di sconosciuti, senza che venisse citato il mio nome. A volte viene rimossa la firma mentre altre volte viene lasciata ma l’immagine viene modificata con filtri, spesso con risultati orribili, che probabilmente è ancora peggio. Lo sforzo per arginare questo comportamento sarebbe troppo elevato per me, quindi ad oggi la mia unica difesa è postare immagini in bassa risoluzione (72DPI), per fare in modo che non possano essere utilizzate in stampa ma solo online e tenere aggiornato il mio sito web, per fare in modo che la paternità delle mie opere sia riconducibile facilmente a me.
9 Sfata il più stupido dei miti/luoghi comuni sulla tua professione.
Dacci la possibilità di utilizzare la tua illustrazione (senza pagarla) per la copertina del nostro libro, ti faremo pubblicità e ci guadagnerai!!!
10 Essendo il tuo segno molto versatile in quale altro campo dell’intrattenimento ti piacerebbe lavorare? Cinema? Serie animate? Videogiochi? Carte collezionabili?
Il mio sogno è lavorare come artista indipendente. Mi piacerebbe dipingere ciò che mi piace a seconda dell’ispirazione del momento, ed avere una fan base di collezionisti che mi segue e supporta il mio lavoro. Essendo consapevole della difficoltà della cosa, mi “accontenterei” di lavorare full time come illustratore di copertine e carte collezionabili.
11 L’illustrazione alla quale sei più affezionato o di cui vai più fiero?
Tra le tante illustrazioni a cui sono affezionato devo citare “Love Potion” che ha segnato la mia crescita artistica e mi ha permesso di entrare nel mondo dell’illustrazione professionale, “Honey” a cui tengo particolarmente perché è l’emblema dello stile che in questo momento sento più vicino al mio animo artistico e “Liberty” perché è stato un viaggio totalmente senza meta, che ha portato alla creazione di un’opera che mi è valsa il premio di vincitore della Call for Art di Corel Painter nel 2019.

12 Che cosa rappresenta per te l’arte fantastica in questo mondo contemporaneo, liquido e iperconnesso?
Considero l’arte fantasy come lo strumento che mi permette di coniugare la realtà con le mie fantasie, nel senso più ampio del termine. Quando mi approccio al fantasy non ho limiti di sorta e tendo a dare libero sfogo alle mie passioni e paure più profonde, per questo spesso nei miei dipinti si possono trovare donne bellissime e mostri spaventosi, a volte fusi in un unico personaggio.
13 Quale consiglio daresti a un giovane disegnatore/illustratore desideroso di trasformare questo passatempo in un lavoro?
Il mio consiglio è di lavorare sodo per raggiungere uno stile personale e riconoscibile, oltre che tecnicamente all’altezza degli elevati standard attuali. Al giorno d’oggi si trovano facilmente tantissimi tutorial online, che spiegano tecniche di disegno sia tradizionali che digitali, ma credo che il modo più efficace per migliorare sia affidarsi ad un bravo artista, in modo da ricevere feedback personali su quelli che sono i punti deboli di cui liberarsi ed i punti forti da sviluppare ulteriormente. Un’altra cosa molto importante è imparare a promuovere se stessi ed i propri lavori, perché non basta essere bravi artisti, bisogna anche fare in modo che le opere siano viste da quante più persone possibile.

Ringrazio Pierluigi per l’impergno profuso in questa intervista nonostante i numerosi impegni; grazie per tutto il pesce e hasta la vista internauti!