Recensione: Devil May Cry V

STORIA

“Story in a game is like a story in a porn movie. It’s expected to be there, but it’s not that important.” (John Carmack).

Lo so abuso di questa frase ma secondo me è bene ricordare a tutti coloro che vivono coi videogiochi (che li programmino o li giochino), che prima di ogni altro desiderio artistico o narrativo è il divertimento nel GIOCARE che rende tale un videoGIOCO.

Detto questo la trama è semplice e basilare e riesce a riunire tutti i grandi protagonisti della serie, presentandone di nuovi e regalandoci qualche bella sorpresa.

Tutto ha inizio con l’infestazione di Red Grave City di un albero demoniaco che si radica fino al cuore dell’inferno nutrendosi di sangue umano, gentilmente estratto dalle creature dell’incubo che lo accompagnano.

Da qui si sviluppa una storia che recupera “vecchie questioni di famiglia” ancora irrisolte. Ma i neofiti non dovranno preoccuparsi poichè Capcom ha riassunto tutti gli eventi della serie in ordine cronologico, permettendo a tutti di immergersi sin da subito nell’avventura!

MECCANICHE DI GIOCO

Devil May Cry, più di ogni altra serie Capcom, nasce per essere un gioco d’azione in terza persona dove il giocatore può spaccare, tagliare, sfondare e sparare ad una tonnellata di nemici.

Hideaki Itsuno, sapendo ciò ha ben pensato di comprimere in un unico pacchetto quanto di meglio la serie ci ha offerto sul versante giocabilità.

Abbiamo personaggi diversi per armi, mosse, abilità speciali e combo costruibili anche cancellando le animazioni e aprendo un ventaglio di possibilità infinito al videogiocatore più navigato.

Il più ricco e divertente da giocare, come se ci fossero dubbi, è Dante (con i suoi 4 stili Trickster, Swordmaster, Gunslinger e Royal Guard, la sua fedele Rebellion e le inseparabili Ebony & Ivory a cui si aggiungono altre armi di cui la più folle è una moto mutaforma) . Nero, rispetto al quarto capitolo, ha nuove mosse e rimane il più bilanciato e diretto dei 3 grazie alla sempreverde accoppiata Red Queen e Blue Rose elevata dal suo braccio Devil Breaker. V al contrario è la vera novità poichè evoca 3 diversi mostri che combattono per lui (un grifone elettrico, una pantera d’ombra e un enorme golem) ed è un esperimento riuscito per 3/4.

L’architettura dei livelli poi è la ciliegiena sulla torta perchè il gioco non è solo una catena infinita di arene piene di nemici ma vi sono anche un mucchio di segreti, e gradite sorprese che si aggiungono ai già spettacolari scontri di fine livello con Boss davvero duri a morire.

Oltre alla campagna in singolo c’è una sezione allenamento, Il Vuoto, delle missioni segrete ficcanti e l’imprescindibile modalità orda, Il palazzo di Sangue.

COMPARTO TECNICO E SONORO

La squadra di Hideaki Itsuno ha sfruttato il RE Engine al meglio, regalandoci: panorami mozzafiato, modelli poligonali dei nemici e dei protagonisti stratosferici, anche grazie ad animazioni facciali ormai iper-realistiche, effetti particellari e una fluidità di gioco impressionante. Cosa volete di più?

Una colonna sonora epica? C’è anche quella non preoccupatevi!

Tutto questo senza sviscerare un comparto artistico dietro il “graficone”, che è davvero l’asso nella manica della serie Capcom.

COMMENTO FINALE

La saga iniziata nel lontano 2001 sconvolge nuovamente un panorama videoludico seduto sugli allori e focalizzato agli introiti di Twitch, influencer e altra melma del loro stampo.

Il gioco è frenetico, divertente, fracassone e ricco di contenuti da deliziare sia i fan di vecchia data sia i nuovi adepti che una volta finito questo capitolo correranno a recuperarsi tutti i precedenti (anche DmC dei Ninja Theory mi auguro!), gustandosi una delle più felici invenzioni videoludiche nate nel Sol Levante.

Da avere!

Se il genere vi dovesse gustare quanto al sottoscritto consiglio anche di recuperare la serie di Bayonetta (nata dallo stesso creatore del primo Devil May Cry con l’intento di sviluppare ed evolvere il sistema di combattimento nei videogiochi d’azione).

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