
Dettagli
Titolo: La Spada, il Cuore, lo Zaffiro
Autore: Antonella Mecenero, raccolta curata da Alberto Panicucci
Illustratore: Valeria De Caterini
Editore: Associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare
Pagine: 140
Prezzo: 10,00 a volume
Ebook: 3,99 a volume
Sinossi
La raccolta che l’Associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare dedica ad Antonella Mecenero, premiata in vari concorsi letterari tra il Trofeo RiLL (che nell’ultima edizione ha visto più di 400 partecipanti), fa scoprire un’autrice interessante oltre che capace. Abbiamo dieci racconti per un’antologia varia che racchiude diversi approcci al fantasy, ma dove il fantasy diviene anche solo una scusa per il gioco e la contaminazione tra generi. Tutti i racconti, ottimamente scritti, offrono trame originali e finali non scontati. L’ambientazione high fantasy cui richiamano titolo e copertina fa in realtà da sfondo a metà dei racconti e tra gli altri ne troviamo due d’ispirazione classica, una storia di stregoneria e due ambientate ai giorni nostri, una ghost story in un appartamento milanese e una storia weird tra ghiacciai e passi montani. Una veloce ma studiata intervista alla fine del libro aiuta a conoscere più direttamente l’autrice e il suo punto di vista sulla letteratura di genere.
Commento
Da amante dei racconti, mi capita di alternare raccolte di autori blasonati (ma non per questo sempre noti al grande pubblico quanto meriterebbero) e antologie di concorsi letterari italiani. Se i grandi nomi raramente deludono, le raccolte nate da concorsi nascondono a volte delle vere e proprie chicche, frutto della capacità di autori dotati benché ancora acerbi come di esperti di nicchia e persone che, alle volte credo per semplice e comprensibile mancanza di tempo stante la routine giornaliera, non possono dare alla scrittura più spazio di quello che si dà ad un qualsiasi hobby. Tristemente ma comprensibilmente (anche se comprendere non vuol dire condividere) questo genere di editoria ha numeri di vendita bassi, eppure ciò non vuol dire che la qualità non possa essere alta.
La raccolta personale che L’Associazione RiLL ha dedicato ad Antonella Mecenero colpisce prima di tutto per la varietà che contiene: il lettore si trova davanti un pratico campionario del genere fantastico, un vassoio di assaggi. La scelta presenta ottimamente l’autrice, anche se il lettore potrebbe trovarsi a desiderare di più per ogni assaggio di quanto un singolo racconto possa offrire.
I vari racconti sono affrontati con stili diversi, tagliati per il soggetto, ma risultano sempre scorrevoli e gradevoli, con personaggi ben delineati, una narrazione che coinvolge e una trama resta sempre consistente.
Senza voler anticipare nulla delle trame, voglio fornire il quadro generale della raccolta attraverso i suoi componenti.
Dopo un primo racconto pensato per gli amanti dell’high fantasy classico ed i giocatori di D&D, con largo uso anche canzonatorio degli stereotipi del genere, nel secondo l’ambientazione fantasy si fa molto più sfumata, con tinte fosche ed elementi horror. Si passa poi a una visionaria escursione in alta montagna, dove il tempo e la realtà seguono regole diverse, e successivamente in un appartamento di Milano infestato da un fantasma che racconta gli avvenimenti intorno a sé in prima persona. Quindi due racconti con elementi classici, rivisitati in chiave scherzosa e protagonisti nel primo e di solo sfondo nel secondo, dove la vicenda è in realtà incentrata su crescita, opportunità e scelte di vita.
Agli ultimi quattro racconti si deve il titolo della raccolta: in un’ambientazione medievaleggiante, con maghi ed incantesimi che non sono mai veri protagonisti, si muovono personaggi semplicemente umani e non stereotipati. In questi ultimi racconti l’intenzione dell’autrice d’affrontare tematiche di solito distanti dal genere fantasy, confermata nell’intervista che chiude la raccolta, è da subito evidente.
Negli ultimi quattro racconti, in realtà parte di una saga più ampia ambientata nel medesimo mondo fantastico, le terre del Leynlared, viene affrontata la tematica della diversità, a partire dalle vicende di una donna divenuta combattente per finire con tre storie incentrate sulla figura di Amrod, eroe e re che affronta ostacoli e pregiudizi dovuti alla sua omosessualità. Il distacco dal canone fantasy oggi visto come tradizionale è quindi notevole, tanto da far storcere il naso al “purista” che, pur non avendo idee preconcette o pregiudizi, cerca spesso dalla lettura di genere giochi intorno al canone e distacchi non eccessivi. Ma le storie convincono: Ketti e Amrod risultano essere eroi con la propria “maledizione”, un “difetto” perché tale visto da chi gli sta intorno, ma che restano fedeli al loro dovere e al loro ruolo anche accettandosi.
Una nota veloce per l’ultimo racconto della raccolta: Antonella Mecenero ha scritto anche gialli ed in questo pezzo i generi fantasy e giallo si uniscono in un perfetto equilibrio.
In conclusione, abbiamo una raccolta agile e varia, dichiaratamente incentrata sulle capacità dell’autrice, e sicuramente gradevole. I diversi esercizi intorno al fantasy che offre potranno rivelarsi piacevoli sorprese per i già amanti del genere e sicuramente stimoleranno la curiosità di chi s’avvicina per la prima volta al variegato mondo del fantastico. Il lettore sarà naturalmente portato alla lettura dell’intervista alla fine del libro, il che conferma che l’intento della raccolta di stimolare la curiosità sull’autrice è pienamente riuscito.