Recensione: Blood Fresh Supply

STORIA

La storia è semplice.

Siamo nel 1871, Caleb, uno spietato pistolero e Ophelia Price si uniscono all’oscuro culto “The Cabal” per motivi diversi. Nel corso degli anni “fanno carriera” raggiungono il vertice della setta, “The Chosen”, e incontrano Tchernobog, dio-padre di questo culto oscuro. Neanche il tempo di festeggiare che Tchernobog li uccide entrambi. Tuttavia gli anni passano e Caleb resuscita misteriosamente dalla tomba, determinato più che mai a saldare il conto in sospeso con questo oscuro Dio dell’Altroquando e capire chi lo ha riportato in vita e nel caso saldare i conti anche con questo.

A ciò si aggiungono le due espansioni Plasma Pak e Cryptic Passage che continuano la storia aggiungendo nuovi livelli che esplicitano ancora di più le influenze del gioco: La Casa 2 e L’Armata delle Tenebre di Sam Raimi, la saga di Nightmare di Craven, la serie Fantasmi di Coscarelli, Ace Ventura, I Simpson, Lovecraft e Poe, Il Corvo, Shakespeare, Whitman e Dino Campana.

Ma la storia per quanto semplice è supportata da un personaggio che in linea con Duke Nukem e Lo Wang si diverte a chiosare le nostre truculente azioni con coloriti epiteti che ne rivelano la personalità. In questo caso Caleb è uno psicopatico, sadico e altamente determinato a distruggere qualsiasi ostacolo sul suo cammino di vendetta.

Pura ignoranza anni ’90!

MECCANICHE DI GIOCO

Blood si guadagnò fama per essere tra gli sparatutto più tosti riversati sul mercato in seguito al terremoto Doom (1993) della gloriosa id Software.

E anche in questa nuova confezione il gioco non ha perso nemmeno un grammo della sua cattiveria.

Il ventaglio delle armi a nostra disposizione è una figata colossale unica nel suo genere. Perchè se anche in questo sparatutto ritroviamo la sacra profanità (pistola, mitragliatore, fucile a pompa) tipica del genere, i Monolith hanno voluto strafare e caratterizzare ogni singolo arnese distruttivo sia nella loro modalità primaria sia in quella secondaria. Esempio la nostra pistola lanciarazzi quando colpisce incendia il nemico lentamente, ma nella sua modalità secondaria lancia una palla di fuoco incandescente.

Per chi invece si è spaccato le ossa a suo tempo, col solo nominare bambola voodoo, candelotti di dinamite e bomboletta spray gli si aprirà un baule di sanguinosi ma esaltanti ricordi.

Stessa cura nel dettaglio investe gli ambienti (gotici e lugubri), la costruzione dei livelli (il primo ancora oggi è qualcosa di assurdo nella sua immediatezza), e i nemici (dai classici zombie ai gargoyle, fantasmi, ragni, pipistrelli, confratelli ecc…).

COMPARTO TECNICO E SONORO

I ragazzi di Nightdive Studios hanno fatto l’impossibile: mantenere l’originale direzione artistica della perla dei Monolith Productions, ma permettere a tutti i videogiocatori moderni di giocare sul proprio PC senza ausilio di DOSBox o altre amenità (nonostante il progetto BloodGDX fosse stabile).

Adesso Blood grazie al KEX Engine dei Nightdive Studios supporta le librerie Vulkan, DirectX 11 e OpenGL 3.2 a cui si aggiungono l’Antialiasing, l’Ambient Occlusion, il V-sync e l’Interpolation con risoluzioni fino a 4K. Inoltre il netcode è stato completamente riscritto per partite multigiocatore fino a 8 utenti, finalmente stabili così come le fondamentali partite cooperative per superare i livelli più difficili.

COMMENTO FINALE

Questo Blood Fresh Supply è un gradito ritorno di uno dei più originali e divertenti sparatutto degli anni ’90. Compratelo ad occhi chiusi!

Vi consiglio caldamente di seguire da vicino i prossimi passi di Nightdive Studios perchè tra i progetti futuri oltre alla attesissimo remake di quel capolavoro di System Shock, sono previsti anche rimasterizzazioni di piccole gemme del reame videoludico quali Powerslave, altro sparatutto che sulla scia di Doom vede un protagonista affrontare orde di nemici ma nel passato dell’antico Egitto in tutta la sua splendente e agguerrita mitologia, e Shadow Man, dove il protagonista, un guerriero voodoo deve fermare l’Apocalisse architettata dal pericoloso Legione e i suoi Cinque.

Per chi invece non riuscisse ad aspettare consiglio di recuperare un’altra gemma degli sparatutto: Clive Barker’s Undying, il miglior sparattutto ad alto tasso lovecraftiano, tanto divertente quanto conturbante e vicino in atmosfere a Blood; Zeno Clash che è la fusione perfetta tra la visione tenebrosa di Tim Burton, quella malata di Cronenberg e un filmaccio di uomini delle caverne tipo Un Milione di Anni fa (1966) o anche barbaro sulla falsariga di Ator l’Invincibile (1982) o Conquest (1983).

Giochi invece che consiglio ma con riserve: Legendary, che ha diverse frecce al suo arco (la premessa narrativa del vaso di pandora è stupenda), ma gli manca la forza per centrare l’obiettivo mentre Will Rock è una copia mediocre di Serious Sam solo con mostri dalla mitologia greca.

Darkwatch invece è una gemma della generazione Ps2 e Xbox di cui si piange la mancanza ogni giorno (al pari dell’originale Prey) e che mescola vampiri e western.

Se invece siete dei fanatici folli del grande Lovecraft dovete assolutamente recuperare questi titoli: Eldritch Reanimated e Call of Cthulhu Dark Corners of the Earth.

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