Dettagli
Titolo: Il lago della vita
Autore: Edmond Hamilton
Collana: Il Fantastico Economico Classico
Editore: Newton&Compton
Pagine: 90
Data d’uscita: 1993
Prezzo: Lire 1500
Recensione
Quello di Hamilton è certamente un nome che non mancherà di risultare familiare agli amanti della fantascienza, sopratutto di coloro che apprezzano un filone classico come quello della Space Opera. Tuttavia, volendo ampliare lo sguardo anche ad altri ambiti della produzione di questo celebrato autore statunitense, i cultori dell’avventura classica – quella che in molti casi influirà in maniera fondamentale sullo sviluppo dello Sword&Sorcery e di molte altre branche del Fantastico – non potranno non soffermarsi su un titolo come “Il lago della vita“.
Si tratta di un romanzo breve, pubblicato a puntate su Weird Tales a partire dal 1937, e che presenta parecchie delle caratteristiche allora in voga nella narrativa popolare: uno scenario esotico – l’Africa -, un mistero perduto nel tempo – il lago del titolo -, protagonisti tutti d’un pezzo.
La vicenda narrata è esemplare nella sua linearità: il più classico dei Tycoon – tale Asa Brand – è venuto a conoscenza di una leggenda che asserisce l’esistenza, in una remota plaga africana, di un lago capace di donare – tramite le sue acque – nientemeno che l’immortalità. Per un uomo che vede avvicinarsi lo spettro della morte, una speranza da non lasciarsi sfuggire.
Come è facile intuire, dunque, il fulcro del romanzo è offerto dal viaggio all’interno dei luoghi inesplorati dell’ Africa Nera, fino all’arrivo nella terra perduta dove il lago si trova, separata dal resto del mondo da una incredibile barriera. Solo la prima, questa, delle meraviglie conservate fin lì alla conoscenza dell’uomo moderno, e che non è bene svelare al lettore che ancora non conosca queste pagine dell’autore de “Gli incappucciati d’ombra“.
Possiamo però indicare a suo modo “Il lago della vita” come un piccolo classico, che pur non inventando nulla rivisita con piacevolezza il topos – familiare sulle pagine dei pulp come Weird Tales – della Città Perduta. Certo, la storia può tranquillamente considerarsi la riproposizione di temi arcinoti persino ai suoi tempi: la paradigmatica avventura della “She” di Haggard, di ben altra caratura e importanza, risale infatti a mezzo secolo prima del lavoro di Hamilton. E tuttavia la cronaca della ricerca del lago favoloso si fa leggere con piacere, e se non le mettiamo in conto gli intermezzi pseudoromantici con cui il nostro paga pegno all’ennesimo clichè, persino i lettori smaliziati di oggi possono percepirne il genuino “sense of wonder” tipico di quegli anni.
(il numero di Weird Tales in cui è stata pubblicata la prima parte de “Il lago della vita“)
Tra scontri con indigeni selvaggi e sanguinari (all’epoca la correttezza politica era di là da venire), guerre senza requie fra fazioni, amori focosi e imprevedibili, avventurieri senza scrupoli, il campionario di eventi dal tocco esotico è dunque ben fornito. Per chi sente nostalgia degli scenari senza tempo alla “Miniere di Re Salomone“, una lettura consigliata.