Dettagli
Titolo: “Il collezionista di sogni”
Autore: Luigi De Pascalis
Collana: Heroic Fantasy Italia
Editore: Delos Digital
Pagine: 72 (stima)
Prezzo: 2,99 (e-book)
Data d’uscita: luglio 2020
Sinossi
L’impero romano è in decadenza. Alemanni, Burgundi, Franchi Svevi e Vandali razziano i territori di frontiera. La capitale si è spostata da poco da Milano a Ravenna. Sul trono d’Occidente siede Onorio. Ormai in tutto l’Impero i cristiani sono una maggioranza incolta, intransigente e rissosa, ma a Roma non mancano magistrati onesti e capaci. Uno dei più brillanti e temuti è Caio Celso, seguace del dio Mithra e profondo conoscitore del pensiero di Seneca.
Caio Celso discende da Veltumnus Celsus, augure e indovino condotto a Roma in catene durante l’ultima guerra Sannitica. Nelle sue indagini lo affianca il giovane tresvir Alipio, che è anche io narrante di questa vicenda.
Tutto ha inizio il giorno in cui Timocleide di Difilo, il navarca di Miseno che ha restituito disciplina ed efficienza alla flotta romana ripulendo il mare dai pirati, si presenta terrorizzato dall’amico Caio Celso chiedendo il suo aiuto.
Rientrando a Miseno con la flotta, Timocleide si è imbattuto in una strana nave alla deriva, senza equipaggio e con un carico inquietante. Da quel momento è stato coinvolto in eventi inspiegabili e cupi. Ora teme per se stesso e per la bellissima moglie Lollia Saturnina che lo attende nella villa di Miseno. Caio Celso e Alipio, sebbene scettici circa il racconto del navarca, acconsentono ad accompagnarlo a Miseno. Finiranno per scoprire che nel grande gioco della vita a volte mortali e immortali s’incontrano e che ciò che accade in quei momenti è al di là di ogni immaginazione.
Commento
Romanzo breve inserito nella collana HFI (Heroic Fantasy Italia) ha nel suo interno anche un racconto, Il giullare di Hud, apparentemente scollegato dal punto di vista narrativo ma unito all’opera principale da un sottotesto letterario. Ammetto di non aver letto gli altri episodi con protagonista Caio Celso, quindi potrei non aver colto sfumature o rimandi, se ce ne sono. Tuttavia, il romanzo è godibile anche per conto proprio. La caratterizzazione essenziale dei personaggi è tipica del racconto, necessaria per destreggiarsi nella brevità della narrazione, e l’ambientazione, sebbene non approfondita, affiora dalle pagine con forza in brevi richiami e tratteggi capaci di far immergere fin da subito il lettore nel periodo storico.
La cultura classica di De Pascalis fa capolino quando serve, funzionale al racconto quanto basta per farti sentire a casa e mai invasiva o didascalica. Non è poco per un Fantasy Storico, capace di unire la realtà del passato con la mitologia e un pizzico di fantastico più moderno. In realtà diventa difficile parlare degli avvenimenti e dei personaggi senza svelare accadimenti importanti per la trama, credo che nella quarta di copertina ci sia già tutto l’essenziale per comprendere e apprezzare l’idea che ci viene presentata.
Il collezionista di sogni è, infatti, anche un giallo, almeno in parte per la struttura narrativa.
Caio Celso è chiamato a indagare su un mistero riferito da un amico di lunga data ma, come nei migliori thriller, non tutto è quello che sembra. E nel prosieguo della storia le prospettive cambiano e l’indagine diventa avventura e scoperta.
Da sottolineare la scelta narrativa del punto di vista in prima persona del giovane Alipio. Come in alcuni grandi classici, dal dottor Watson di Arthur Conan Doyle, all’Adso di Umberto Eco, sino all’Inigo Balboa di Arturo Pérez-Reverte, l’io narrante non è il vero protagonista, bensì la spalla in grado di far filtrare le azioni e i pensieri dei veri interpreti: Sherlock Holmes, Guglielmo da Barkersville e il capitano Alatriste sono le figure d’impatto, le leggende con le quali confrontarsi. E così lo è anche Caio Celso. Il punto di vista di un ragazzo, più ingenuo e assetato di sapere e verità, permette di evidenziare con maggior efficacia le illuminazioni e i comportamenti di chi, in effetti, sarà in grado di risolvere i misteri e le situazioni. La scelta stilistica concede al lettore di immedesimarsi meglio, essendo spesso più vicino al sentire comune del semplice piuttosto che al grande, e lascia aperta una porta sull’inspiegabile. Lo stesso Alipio, capace di buone intuizioni e animato di sufficiente coraggio, darà il suo contributo affinché Caio Celso sveli l’arcano.
Ne Il collezionista di sogni, la storia prende subito una piega sovrannaturale e presto si avranno contatti con figure mitologiche della cultura classica, in un intreccio che scorre veloce e sorprende, fino a ribaltare quanto appreso con continui colpi di scena.
De Pascalis è autore esperto, capace e coraggioso, la sua carriera ne è la dimostrazione. Sebbene non abbia forse raggiunto la fama mediatica che meriterebbe, ha una penna fine e una capacità unica nel percorrere la storia e intrecciarla col fantastico. Allo stesso tempo, da scrittore affermato dimostra umiltà e audacia nel lanciarsi in progetti piccolo ma efficaci come HFI.
Il racconto conclusivo Il giullare di Hud è invece un Fantasy più classico, in stile medioevale, di forte impatto e con una corposa battaglia con Grifi, Centauri e Signore Oscure, capace di calare il lettore Fantasy in uno scenario originale e allo stesso tempo riconoscibile.
Nel complesso l’opera è davvero gradevole e non troppo impegnativa, con validi secondi livelli di lettura, è capace di coinvolgere e farci sprofondare in mondi forse non così lontani come potrebbero sembrare, diverte e conduce chi lo desidera anche a riflettere. In conclusione, ottiene lo scopo che si prefigge ogni buon libro che è soprattutto quello di farci sognare.
L’autore
Luigi De Pascalis ha pubblicato numerosi racconti di genere fantastico su riviste, quotidiani e antologie. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati in Francia, Germania e Stati Uniti. Ha vinto per due volte il Premio Tolkien per la letteratura fantastica ed è stato finalista al Premio Camaiore di Letteratura Gialla. Con il romanzo La pazzia di Dio è stato finalista al Premio Acqui Storia. Con Notturno bizantino, la lunga fine di un impero, è stato candidato al Premio Strega 2016 e nello stesso anno ha vinto il Premio Acqui per il romanzo storico.
Di recente ha pubblicato per Newton & Compton Il sigillo di Caravaggio (2019) sulla vita avventurosa di Michelangelo Merisi da Caravaggio, e Il pittore maledetto (2020), sugli ultimi anni di Francisco Goya.
Al magistrato romano Caio Flaviano Celso ha dedicato tre romanzi: Rosso Velabro, Il signore delle furie danzanti, La dodicesima sibilla e alcuni racconti lunghi fra cui Il collezionista di sogni. I racconti e Rosso Velabro vedono l’integerrimo magistrato alle prese con eventi fantastici. Gli altri due romanzi sono veri e propri gialli storici che saranno ripubblicati a breve da La Lepre Edizioni.