Recensioni: “Raines Quest” di Simone Giusti

Dettagli

Titolo: Raines Quest

Autore: Simone Giusti

Editore: autoprodotto

Pagine: 102

Data d’uscita: dicembre 2020

Prezzo: Euro 13,83

Sinossi

Raines è un mercenario spavaldo e sbruffone che si fa beffe delle credenze e del destino. Braccato dalle legioni papali e da mille entità oscure, vaga assieme a Grugno l’archibugiere, Cuoio lo spadaccino e Bombarda il pirata in una perenne ricerca di ricchezze e avventure. Unisciti a lui e affronta magia e tenebre, pericoli e mistero. Vivi la nuova saga Sword&Sorcery in perfetto stile anni ’80. Addentrati nei suoi primi tre episodi tra fanciulle da capogiro, tesori sconfinati e oscuri stregoni bramosi di vendetta e potere. Con Raines Quest puoi riassaporare il gusto di fantastiche storie cappa&spada&magia illustrate old school. Raines Quest! Goditi i primi tre episodi in… I Signori delle Ombre.

La trama del primo episodio: Raines e compagni hanno rapito Jasmine, la favorita del Sultano. Inseguiti dal Visir stregone e dalla sua ciurma di giannizzeri volanti, veleggiano verso nord per riconsegnarla a Rodolfo, un ricco mercante veneziano. Ma giunti in mezzo al mare il piano va alla malora…

Commento

Raines Quest è figo, quindi compratelo, leggetelo e venite poi a dirmi quanto avevo ragione

Potrei chiuderla qua, tutta la storia, e avrei detto il necessario. Invece – un po’ perché le recensioni bisogna almeno far finta di scriverle, un po’perché, diavolo, il suo spazio se lo merita eccome, di Raines Quest vi parlerò un altro po’.

Ma cosa dire di una minisaga in tre capitoli dove si azzuffano pirati, stregoni, maliarde, inquisitori, papi, puttane, turchi e non morti. Come reagire di fronte a una copertina che ti seduce con un font conaniano e un nome smaccatamente ispirato a Hero Quest? Come giudicare lo spirito genuinamente anni 80 e di pura devozione all’avventura fantastica che ha guidato Simone Giusti nello scrivere le avventure dei suoi bricconi vaganti nell’Italia d’inizio 500’. Una parola dice tutto: ancora!

Giudizio di un lettore entusiasta? Certamente, non si può negare. Ma Raines Quest ha davvero tutti gli ingredienti giusti per meritarsi un simile verdetto. Scritto con brio ed evidente divertimento del suo stesso autore, mescola assieme reminiscenze e spunti che ogni appassionato del Fantastico vecchia scuola non potrà fare a meno di rilevare: spadoni howardiani, goliardia da sessione di D&D annaffiata di abbondanti birre, gusto per il picaresco che deriva dalla lettura di infiniti romanzi di cappa e spada. Ed è anche pieno di illustrazioni!

Certo, mi direte: nulla di nuovo, rivoluzionario o mai visto, è evidente. Solo una vecchia ricetta che funziona, che non è esattamente robetta, però! Raines e la sua ciurma di bravacci del resto hanno pochi scopi, del resto, e tutti oscillanti fra l’ignobile e il divertente: riempirsi le tasche d’oro, sfuggire agli inviati poco amichevoli del Papa ( che tra l’altro…ok, non si può dire!), lavorarsi streghe, prostitute e taverniere di mezza Italia, possibilmente uscendo vivi dalle trappole infernali di stregoni e negromanti. Non so voi, ma io mi unirei a loro anche stasera, e se il prezzo consiste in un qualche notte all’addiaccio e un paio di cicatrici…Suvvia, è abbastanza onesto, no? Se questa parola può rientrare nella stessa frase col nome di Raines, si capisce…

Lontanissimo dagli eccessi grimdark, simpatico come l’amico lazzarone che combina troppo guai, avventuroso come un film di pirati, il lavoro di Simone Giusti ha un solo difetto: è troppo breve. Non solo perché si vorrebbero subito nuove storie e nuovi imbrogli di Raines, ma anche perché gli episodi, anche se si giovano del loro essere rocamboleschi, avrebbero avuto bisogno effettivamente di qualche pagina in più per essere maggiormente equilibrati. Certi passaggi risultano risolti in poche righe, e se il ritmo è indiavolato, non tutti gli spunti sono sviluppati quanto meritavano. E’ vero che quel c’è da imparare su luoghi e protagonisti emerge in fretta, ma il gusto della lettura pretende un po’ più di spazio per le descrizioni, a volte.

In ogni caso, sono difetti che non ci sono dubbi possano essere emendati con un po’ di accortezza nel prossimo lotto di fanfaronate dei mercenari al seguito di Raines. La formula distillata da Giusti è quella…giusta, e forse qualche editore (attualmente il volumetto è prodotto in proprio) farebbe bene a prendersi l’autore in scuderia.

Se questo poi dovesse comportare buttare agli squali qualche imbrattacarte per fargli debito posto, di sicuro Raines approverà entusiasta!

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