“L’immagine era di una sostanza nera, indefinibile…Si trattava di una figura umana, semiaccovacciata, con la testa protesa in avanti, bizzarra e asessuata. Il suo unico occhio era chiuso, come per una oscura estasi, e la sua bocca era protesa in un bacio. E benchè non fosse che una statua, senza nessuna sia pur vaga parvenza di vita, lei avvertiva inconfondibilmente la presenza di qualcosa di vivo in quel tempio, qualcosa di così alieno e innominabile da riempirla di orrore…“
“Il bacio del dio nero” – Catherine L. Moore (1934)